I proverbi meteorologici (molto spesso) scientificamente veri

0

I proverbi meteorologici (molto spesso) scientificamente veri

Previsioni del tempo e proverbi vanno spesso a braccetto: in molti casi, la saggezza popolare affonda le sue radici su osservazioni millenarie del cielo e una (pur minima) base scientifica. Ecco le situazioni meteorologiche che danno spesso ragione ai nostri nonni.
www.focus.it

Rosso di sera, bel tempo si spera. Rosso di mattina, la pioggia si avvicina

Il tipico detto da marinai trova conferma negli studi dei meteorologi. Il rosso che tinge l’orizzonte al tramonto è causato dalla diffusione della luce solare da parte delle minuscole particelle di pulviscolo atmosferico sospese nell’aria asciutta. Se il cielo si colora di questa tonalità, significa che a ovest – la direzione in cui il Sole tramonta e quella da cui arriva la maggior parte delle perturbazioni alle medie latitudini – non ci sono nuvole (che altrimenti renderebbero il cielo grigio scuro). A meno di cambiamenti repentini del meteo si può quindi sperare in una bella giornata. Per lo stesso motivo se il rosso appare poco dopo il sorgere del Sole, significa che il fronte di aria secca e asciutta che garantisce il bel tempo ci ha già superato, e che ci si deve aspettare l’arrivo di un sistema di bassa pressione, col suo carico di pioggia e umidità.| Saad Faruque, Flickr

Sta per piovere, lo sento nelle ossa

Lo avete sentito (o detto) poco prima dell’ultimo acquazzone. Ma esiste una correlazione tra dolori reumatici e maltempo? Gli studi in questo settore non hanno individuato un ampio e solido legame scientifico, anche se è stato dimostrato un nesso in alcuni, specifici settori. Nel 2007, per esempio, uno studio su 200 pazienti con osteoartrite al ginocchio ha dimostrato che c’è un legame tra pressione atmosferica e dolore. Quando la pressione cala, come accade prima di un temporale, i tessuti del nostro corpo – ricco di fluidi e per questo soggetto agli squilibri atmosferici – tendono a gonfiarsi, e questo può causare dolore alle zone già infiammate o irritare le terminazioni nervose –  Km Hill, Flickr

I grilli sono come termometri

Vi è mai capitato di sentir parlare dei grilli come del “termometro dei poveri”? In effetti questi animali friniscono più velocemente alle alte temperature, e più lentamente quando l’aria si fa fredda. La regola generale vale in particolar modo con i grilli della specie Oecanthus fultoni, diffusi in America settentrionale. Esiste persino una legge (Legge di Dolbear, dal nome del fisico statunitense che la scoprì) che permette di risalire alla temperatura esterna contando il numero di friniti di questo grillo nell’arco di 8 secondi. Aggiungendo 5 si trova l’attuale valore di gradi Celsius dell’ambiente esterno.| Konrad Wothe/Minden Pictures/contrasto

Le mucche si accovacciano quando arriva il maltempo

Nelle zone di campagna è convinzione che vedere una mucca accovacciata sia un segnale dell’arrivo di meteo infausto. In realtà questi animali si distendono al suolo per una vasta gamma di motivi (anche solo per ruminare in santa pace). Un legame tra il loro atteggiamento e il maltempo può però essere trovato nella temperatura. È stato dimostrato che le mucche accaldate tendono a stare preferibilmente in piedi per disperdere calore. Così lo stare accovacciate potrebbe indicare che non è una giornata particolarmente calda, e che è meglio prendere l’ombrello.| LYNN M. STONE/Nature Picture Library/contrasto

Luna cerchiata, campagna bagnata o Luna con l’anello non porta tempo bello

In qualunque forma abbiate sentito questo proverbio, una cosa è certa. L’alone visibile intorno alla Luna, o al Sole, è visto come stretto compagno del maltempo. In effetti questo fenomeno ottico è dovuto alla presenza dei cirrostrati, nubi associate a un aumento dell’umidità in quota e all’arrivo di pioggia o neve. I minuscoli cristalli di ghiaccio che formano queste nubi deviano i raggi di luce di Luna e Sole, dando origine a questo anello dal bagliore diffuso.| Luis Argerich/Apod

Fredda è la notte in cui la Luna e le stelle brillano in tutta la loro bellezza

Questa massima è scientificamente verificabile per le notti invernali in cui la cessione di calore dalla Terra all’atmosfera non è mediata dalla presenza di nubi, capaci di trattenere parte delle radiazioni emanate dal suolo. Per questa ragione una bella notte invernale con i cieli limpidi equivale a una notte “senza coperta”, gelida e artica.  Vincent Jacques Sky Shows

Se marzo entra come un leone, esce come un agnello

Lo si sente dire talvolta a proposito del terzo mese dell’anno. Il detto affonda le radici nell’essenza stessa del mese, che raccoglie l’eredità invernale per traghettarci verso la primavera. Un’altra spiegazione di questo detto è visibile nel cielo notturno. Marzo inizia sotto la costellazione del Leone nell’orizzonte orientale per terminare vicino a quella dell’Ariete (ossia un montone) nell’orizzonte occidentale. Non è invece vero che se marzo inizia in modo burrascoso, finirà per forza con un meteo mite.| Nana Bagyei, Flickr

Troppe pigne = inverno rigido

C’è chi pensa che un gran numero di pigne cadute dagli alberi in autunno annunci un inverno molto rigido. Si tratta di una superstizione senza fondamento: i cicli di produzione delle pigne da parte delle conifere seguono cicli di tre anni. Le piante ne producono apposta in numero imprevedibile di anno in anno per non dar modo agli insetti che se ne nutrono di abituarsi e prevedere il loro comportamento. Qualche informazione sul meteo si può dedurre invece, osservando se le pigne in questione sono aperte o chiuse. Quando il meteo è clemente la parte esterna delle pigne si asciuga più velocemente di quella interna e tende ad aprirsi, favorendo la dispersione dei semi della pianta. Nei climi umidi e piovose le pigne rimangono chiuse e tendono a gonfiarsi, serbando il polline per tempi migliori.| Jenny Pansing, Flickr


Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle

Un grande classico degli adagi popolari ma con solide basi scientifiche. A patto di saper osservare il cielo con attenzione. In effetti le piccole nubi simili a tanti batuffoli di cotone – i cirrocumuli, tra i 6 e i 7 mila metri di quota – indicano la presenza di aria fredda e instabile a quell’altezza, e preannunciano spesso l’arrivo di un fronte caldo umido accompagnato da possibili rovesci. Le più belle foto di nuvole| Christian Février/Nature Picture Library/contrasto

Se gli uccelli restano a terra, mal tempo (o temporale) in arrivo

Gli animali percepiscono le variazioni dei parametri atmosferici (come cali bruschi di pressione o aumenti di umidità) che precedono l’arrivo di perturbazioni. Ciò spiegherebbe perché prima dell’arrivo di un temporale gli uccelli volano basso (o restano a terra). O perché alcuni pesci come le trote si muovono in modo molto frenetico.| GHAHREMAN-RAD/CATERS NEWS/IPA

Calcolare la distanza dei temporali con il ritardo dei tuoni

Contare quanto tempo passa da un fulmine al tuono rivela la distanza della tempesta. Se l’avete sentito dire be’, è vero, e la spiegazione è facilmente riscontrabile tra le leggi della Fisica. La luce viaggia più velocemente del suono, e la velocità di propagazione del suono in atmosfera è nota. Quando vedete un fulmine, provate a contare i secondi che lo separano dal tuono corrispondente: ogni cinque secondi di tempo, corrispondono a una distanza di circa 1,6 km tra noi e la tempesta. Questo trucco può per lo meno essere utilizzato per capire se il temporale si sta avvicinando o si allontana da noi.  John Cancalosi/Nature Picture Library/contrasto

Se l’erba è umida, ci sarà tempo bello

La rugiada si ha generalmente in condizioni stabili di alta pressione che favorisce, dopo un paio di giorni, l’accumulo di umidità nei bassi strati; nelle notti serene, specie in primavera o in autunno, il raffreddamento notturno porta alla condensazione del vapore acqueo sulla vegetazione.| Ranobir Mitra Basunia/Flickr

Share.

Leave A Reply