L’unica bufala che portò a qualcosa di buono nella storia!

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L’unica bufala che portò a qualcosa di buono nella storia!

Nella Londra vittoriana, la convinzione che i miasmi delle strade causassero il colera portò a costruire servizi sanitari e infrastrutture: peccato che fossero i batteri, i veri responsabili. 
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Oggi le notizie di pseudoscienza che si diffondono in modo virale su Internet possono essere tanto pericolose da risultare mortali: basti pensare alla ricomparsa del morbillo, causata dall’irrazionale paura dei vaccini, o alle varie conseguenze dei complotti sulle scie chimiche, terra piatta, Haarp e chi più ne ha, ne metta.

Tuttavia, in un’occasione, in passato, il potente potere di contagio delle bufale si rivelò portatore di novità positive: non perché le notizie fossero fondate – al contrario – ma perché il risultato comportò un importante progresso nei comportamenti dei cittadini di Londra nel XIX secolo.

Il padre della microbiologia, Louis Pasteur, scoprì l’esistenza dei batteri attorno al 1860, e nel 1879 il medico tedesco Robert Koch iniziò a collegare i patogeni all’insorgenza di specifiche infezioni.

Prima di allora, nella Londra vittoriana, nell’Ottocento, si era diffusa la convinzione che fossero i miasmi (le puzze) che esalavano dalle luride strade cittadine a causare malattie come tifo, colera, tubercolosi, polmonite, dissenteria.

A caccia di odori a Londra dopo alcuni casi di colera: un’illustrazione dei primi dell’800. | Image via The National Library of Medicine

 

Non esistevano bagni pubblici e gli uomini urinavano in strada (le donne semplicemente evitavano di rimanere fuori a lungo). La spazzatura domestica con i resti di cibo veniva lasciata per strada, mentre i bisogni solidi si espletavano, anche nelle case più ricche, in pozzi neri nei cortili, di notte svuotati da addetti che se ne andavano poi in giro con secchi pieni di escrementi.

Il sottosuolo, saturo di escrementi, lasciava colare liquami nelle falde sotterranee. Dai cimiteri cittadini dietro le chiese, affollati di corpi sepolti troppo in superficie, esalavano gas dagli odori nauseabondi.

Una forma di punizione. Con questo bouquet di fragranze ad appestare l’aria e la diffusione di malattie dovute alle cattive condizioni igieniche, i cittadini di Londra si lasciarono convincere dalla teoria degli odori: le puzze demoniache che si alzavano dai vicoli sfociavano per alcuni in problemi respiratori e per altri in malattie dello stomaco, a seconda delle predisposizioni di ognuno e delle sue “colpe morali”.

Per la ragione sbagliata, le autorità londinesi corsero ai ripari. Velocemente, tra il 1850 e il 1870, si costruirono bagni pubblici, lavatoi e fognature degne di questo nome. Prendendo esempio dalla consuetudine francese, si iniziarono a seppellire i defunti nel verde, fuori città.

Le condizioni igieniche migliorarono, i contagi diminuirono. Come conseguenza, diminuì anche il fetore: tanto bastò per convincere i fautori della teoria dei miasmi di avere ragione. L’idea che fosse il tanfo a diffondere malattie rimase in auge per un po’ – le idee campate per aria, lo sappiamo, sono dure a morire. Nel frattempo, però, la città era diventata moderna.

Foto di Copertina
La ricca zuppa di amenità prelevata dalle acque del Tamigi: un’illustrazione satirica del 1828.|Image via Wellcome Library, London

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