Agenzia Italia Meteo: è la volta buona?

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Agenzia Italia Meteo: è la volta buona?

l’Agenzia dovrà  realizzare e distribuire i prodotti e i servizi di monitoraggio e previsione meteo e meteo-marina, rendere omogenei i linguaggi di comunicazione ai cittadini, promuovere la ricerca applicata al campo delle previsioni meteo, gestire e sviluppare le reti di misura convenzionali e non, organizzare e raccogliere i dati osservati e poi diffonderli attraverso le vie di telecomunicazione.
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blog.ilgiornaledellaprotezionecivile.it

Alla Camera dei Deputati è presente, all’interno della Legge di Bilancio, la proposta di far nascere l’Agenzia ItaliaMeteo, per la meteorologia, la climatologia e lo stato del mare. Un sacco di gente si augura che questa sia… la volta buona, dopo il “non varo” dell’SMND (Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito) che sarebbe dovuto nascere con la Legge 100/2012,  che modificava la Legge 225/92 di  costituzione del Servizio di Protezione Civile . Per gli interessati, si scarica da qui il testo, oggi in discussione.

Allo stato attuale, cioè ipotizzando che la norma venga accettata così  senza considerare i possibili emendamenti che potrebbero essere accolti, l’Agenzia sarà controllata da un Comitato d’indirizzo per la meteorologia e la climatologia, composto da tredici esperti del settore. Tale  Comitato di coordinamento, che sarà costituito da sei esperti delle Regioni, sei di enti statali e un rappresentante della Protezione civile, dovrà definire lo statuto e la governance di  funzionamento dell’Agenzia che, si legge testualmente, dovrà svolgere tutte le funzioni tipiche di un moderno servizio meteorologico “stato dell’arte” europeo. E cioè quelle conoscitive, tecnico-scientifiche e di responsabilità operativa nel campo della meteorologia e climatologia, fatte salve quelle di pertinenza delle Forze armate per gli aspetti riguardanti la difesa e la sicurezza nazionale. La sede centrale dell’Agenzia sarà in Bologna.

Entrando più nel dettaglio, l’Agenzia dovrà  realizzare e distribuire i prodotti e i servizi di monitoraggio e previsione meteo e meteo-marina, rendere omogenei i linguaggi di comunicazione ai cittadini, promuovere la ricerca applicata al campo delle previsioni meteo, gestire e sviluppare le reti di misura convenzionali e non, organizzare e raccogliere i dati osservati e poi diffonderli attraverso le vie di telecomunicazione. Inoltre dovrà elaborare e distribuire prodotti e servizi climatici, occuparsi di formazione,  partecipare a progetti e programmi, europei ed internazionali in materia di meteorologia e climatologia e infine promuovere la collaborazione anche coi soggetti privati che si occupano di meteorologia e climatologia.


La domanda che ci si può ragionevolmente porre è perché, nel 2017, è così necessaria  una Legge del genere?
Perché si sente così forte la necessità di una Agenzia meteo nazionale, che svolga le funzioni di un moderno servizio meteorologico europeo? La risposta è abbastanza semplice, anche se può anche destare qualche stupore.  L’Italia è uno dei pochi paesi, al mondo, che non ha un servizio meteorologico nazionale civile. Da “sempre” nel nostro paese, a livello nazionale, opera il Servizio Meteo dell’Aeronautica militare che ha il compito  specifico di istituto di occuparsi dell’assistenza meteo al volo aereo.

Una necessità del genere in verità sussiste da anni, più volte è stata rimarcata sia dalla comunità scientifica sia dalla società civile stessa, che ha grande bisogno di un servizio meteo forte e in grado di erogare servizi di varia natura per i tanti utenti della meteorologia, in tanti settori. Dall’energia all’agricoltura, per la gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo del turismo, per l’ottimizzazione dei trasporti, a beneficio delle attività industriali, per la tutela dell’ambiente. E, ovviamente, certamente non da ultimo ma probabilmente al primo posto, per il supporto tecnico al Sistema Federato Stato/Regioni, della Protezione Civile, costituto dai Centri Funzionali centrale (CFC) e delle Regioni (CFD) che da più di 13 anni operano assieme, secondo quanto stabilito da precise norme di Legge (Legge 100/2012 e DPCM 27/2/2004).

In realtà, limitatamente appunto alla Protezione Civile, per quanto concerne le attività di Prevenzione dai Rischi Naturali,  un Sistema federato di “meteo” esiste già, e si realizza attraverso il lavoro quotidiano tra i settori meteo appunto dei CFC e dei CFD (o, in certe realtà regionali, in altre strutture meteo esterne ai CFD, presenti in ogni Regione).  Però questa organizzazione federata esiste ed opera, direi anche parecchio bene, solo per quanto concerne il supporto alla protezione civile. Manca ad oggi una analoga struttura di governance  per il supporto agli altri settori di attività. Mantenendo una analoga logica, viene naturale ritenere che L’Agenzia ItaliaMeteo potrebbe svolgere questo ruolo. In definitiva  la priorità maggiore, che a mio avviso può concorrere ad assolvere tale Agenzia, è  mettere a sistema, e coordinare in modo adeguato, tutto quanto c’è di ben funzionante e disponibile, in termini di monitoraggio, sistemi di previsione, know-how, risorse umane, in maniera del tutto analoga a quella del sistema di Protezione civile, e a beneficio di tutti gli altri settori delle attività umane che sopra menzionavo, e a supporto degli ecosistemi e dei territorio.

In tal modo la Meteorologia potrà avere il ruolo di fondamentale supporto che le spetta, e che in altri paesi europei è già un dato di fatto da diversi anni, che si esplica attraverso la realizzazione e diffusione di una infinità di  “altri” prodotti e servizi meteo-climatici, a beneficio di un’ampia varietà di  settori di attività, diversi da quelli attinenti alla  sicurezza territoriale e delle popolazioni. Solo per fare qualche esempio si pensi al beneficio che potrebbe trarre il settore della produzione e consumo di energia dall’avere disponibili moderni servizi meteo-climatici in grado di monitorare e prevedere le condizioni di caldo o freddo elevato che possono permettere di ottimizzare la produzione prima e la distribuzione poi delle quote di energia prodotta; si pensi al beneficio che potrebbero avere gli agricoltori nel ricevere moderni servizi a supporto dell’Agricoltura, sia per le pratiche in campo, tipo la definizione ottimale dei periodi di semina e di raccolta delle colture, sia per la pianificazione della produzione a breve, medio e lungo termine. Si pensi ai trasporti, sia stradali che ferroviari e marittimi, e quanto potrebbe risultare essenziale la disponibilità di  dati e previsioni dettagliate di neve, ghiaccio sulle strade o sulle ferrovie. Per non parlare del turismo, della pesca, della compravendita delle merci. L’elenco è veramente lunghissimo…Muovendosi poi dalla meteorologia alla climatologia e allo studio dei cambiamenti climatici, si entra poi nel mondo delle politiche di adattamento, la cui attuazione può aversi solo se esistono degli adeguati input sullo stato del clima attuale e futuro.

Oggi tutti questi servizi o non esistono o laddove esistono non sono coordinati a livello nazionale. Ci sono duplicazioni di sforzi, riproduzione talvolta di cose già fatte, mancanza di una governance nazionale che stabilisca priorità e bisogni, e comunque troppo spesso tali prodotti e servizi hanno solo una valenza territoriale ristretta, quasi mai si estendono all’intera Nazione. Con una Agenzia Meteo-Climatica del genere, il paese potrebbe ricevere un input conoscitivo fenomenale.

Nella forma presentata oggi, al netto come detto degli emendamenti che potranno essere accettati, è prevista anche una possibile confluenza nell’Agenzia di personale e attività che fino ad ora sono state portate avanti solo a livello regionale, almeno in diverse realtà. Diverse Arpa regionali hanno infatti una componente meteo al loro interno, che svolge le sue attività a beneficio del Sistema di Protezione civile, ma anche per assolvere alle esigenze degli altri settori, alla scala di competenza regionale. Il sistema delle Regioni, ancorché in maniera non del tutto omogenea in tutti i vari aspetti, ha manifestato l’esigenza, più che legittima a mio parere,  di proporre alcuni emendamenti all’attuale format di testo oggi in discussione alla Camera,  chiedendo di mettere a  valore ciò che esiste già a livello regionale, lasciando vive alcune attività a tale scala, e proponendo l’opzione di offrire all’Agenzia ItaliaMeteo dei servizi, estendibili magari anche a a scala multi-regionale o addirittura nazionale, attraverso la stipula di apposite Convenzioni. In sostanza si tratta di gestire,  anche volta per volta, modalità di collaborazione tecnica, avendo sempre il “faro” acceso e finalizzato al migliore uso delle risorse, umane e tecnologiche. Ci sono anche poi delle proposte di qualche modifica nella governance “economica” dell’Agenzia e altre ancora di varia entità e rilevanza. Chi fosse interessato a saperne di più, può leggersi le proposte di emendamento presentate sino ad oggi, qui (area tematica 51).

In conclusione, l’Agenzia ItaliaMeteo offre l’opportunità di far fare un salto in avanti al paese. Attraverso la “messa a sistema” di quanto esiste, con alcuni ritocchi e migliorie si può fare molto bene. In modo da non ledere i sacrosanti interessi delle Regioni che hanno investito negli anni molte risorse per la “meteorologia regionale” e che, nel farlo, hanno comunque sviluppato conoscenze e know-how che possono,  ma forse è più corretto dire, DEVONO essere messe a sistema a beneficio anche di altre realtà regionali e dell’intero paese, in certi casi. Avere un’ Agenzia Nazionale potrà permettere di ottimizzare anche la gestione di alcuni “assetti” fondamentali, che costano. Ad esempio il monitoraggio meteorologico, che potrebbe magari essere gestito con un maggiore coordinamento (amministrativo, finanziario, tecnico) tra Stato e Regioni, rispetto a quanto è oggi. Ma è solo un esempio. L’elenco dei vantaggi meriterebbe un altro post, ma credo che il lettore attento lo possa facilmente immaginare. E senza neanche troppa fantasia.

@ccacciamani1

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