Scoperti 81 antichi insediamenti abitativi e 104 geoglifi nell’Amazzonia ritenuta”disabitata”!

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Scoperti 81 antichi insediamenti abitativi e 104 geoglifi nell’Amazzonia ritenuta”disabitata”!

Migliaia di antichi villaggi fortificati e di strutture in terra sono stati scoperti in un’area dell’Amazzonia che si pensava fosse sempre stata disabitata. Secondo gli archeologi, fra il 1250 e il 1500 nella zona sarebbero vissute almeno un milione di persone, smentendo ancora una volta l’immagine di una foresta amazzonica incontaminata
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Un’ampia regione nel cuore dell’Amazzonia che si pensava fosse stata abitata solo da piccoli gruppi di indigeni, in realtà ha visto fiorire per secoli migliaia di villaggi i cui abitanti, che raggiungevano complessivamente il milione di persone, hanno avuto un impatto significativo sull’ambiente circostante.

La scoperta è di un gruppo di archeologi dell’Università di Exeter, in Gran Bretagna, in collaborazione con ricercatori dell’Università del Pará a Belem e dell’Università statale del Mato Grosso a Nova Xavantina, in Brasile, che firmano un articolo su “Nature Communications”.

Quasi il 95 per cento dell’area amazzonica finora è stata trascurata dagli archeologi, che erano convinti che gli insediamenti di una certa dimensione si concentrassero in prossimità dei grandi corsi d’acqua. Nel decennio scorso, però, la scoperta di insediamenti significativi in aree a savana in Bolivia e nello stato di Arce, in Brasile, ha fatto ricredere diversi studiosi.

Un milione di antichi abitanti nell'Amazzonia "disabitata"

Vista aerea di un geoglifo.

Gli archeologi dell’Università di Exeter hanno trovato resti di villaggi fortificati ed enigmatiche strutture in terra, dette geoglifi: fossati di forma a volte quadrata e a volte circolare o esagonale. E’ possibile che questi lavori di sterro, alcuni dei quali non mostrano segni di un’occupazione stabile nelle immediate vicinanze, fossero destinate a particolari cerimonie rituali.

In particolare, sono stati identificati 81 insediamenti abitativi e 104 geoglifi che testimoniano come quella parte dell’Amazzonia meridionale, nell’attuale stato del Mato Grosso, sia stata abitata continuativamente almeno dal 1250 al 1500.


Sulla base di immagini satellitari, i ricercatori hanno poi individuato altre aree della regione in cui si distinguevano caratteristiche e strutture simili a quelle dei siti che avevano iniziato a scavare. Hanno così trovato che la regione considerata, che si estende per circa 400.000 chilometri quadrati, doveva ospitare fra i 1200 e i 1500 villaggi fortificati, individuando anche circa 1300 geoglifi.

Tutti questi villaggi erano collegati da ampie strade rialzate, la cui realizzazione in molti casi aveva richiesto anni di lavoro. Il rialzamento doveva essere stato intrapreso per assicurare un percorso rapido e sicuro anche nella stagione delle piogge, che trasformavano in un insidioso acquitrino i terreni circostanti.

Un milione di antichi abitanti nell'Amazzonia "disabitata"

Uno dei geoglifi trovati dagli archeologi. (Cortesia José Iriarte)

“E’ un malinteso diffuso che l’Amazzonia sia un paesaggio incontaminato, sede di comunità disperse e nomadi. Non è così. Abbiamo scoperto che alcune popolazioni lontane dai grandi fiumi erano molto più grandi di quanto si pensasse, e queste genti hanno avuto un impatto sull’ambiente visibile ancora oggi”, afferma Jonas Gregorio de Souza, che ha fatto parte del team di archeologi.
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