Le eruzioni dei supervulcani potranno essere previste con largo preavviso

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Le eruzioni dei supervulcani potranno essere previste con largo preavviso

La preoccupazione per le potenziali eruzioni imminenti dei supervulcani della Terra, come il Taupo in Nuova Zelanda o lo Yellowstone negli Stati Uniti, potrebbe essere ridimensionata dai risultati di un nuovo studio che suggerisce che i segni geologici che indicano un’eruzione catastrofica sarebbero molto chiari in anticipo.
Tratto da www.sciencedaily.com

Per aiutare a prevedere le eruzioni dei supervulcani, lo studio condotto dall’Università dell’Illinois ha quantificato gli effetti spesso trascurati dello stress tettonico sulle rocce che ospitano questi giganti addormentati, e suggerisce che le persone non debbano farsi prendere velocemente dal panico, se abitano nei dintorni di questi giganti

Nello studio, i ricercatori hanno cercato di mettere sotto esame lo stress tettonico su scala regionale e inaspettatamente hanno scoperto che i loro modelli potevano aiutare a prevedere i tempi di eruzione del supervulcano e informare gli esperti su cosa aspettarsi, geologicamente, molto prima di un’eruzione. “Tradizionalmente, si pensa che le eruzioni si verificano quando la pressione causata dal magma caldo supera la forza della roccia della cupola di un vulcano”, ha detto la professoressa di geologia Patricia Gregg. “Ma i supervulcani tendono a manifestarsi in aree di notevole stress tettonico, in cui le placche si stanno muovendo verso, oltre o in direzione opposta l’una dall’altra e il movimento della placca influirà quindi sui calcoli del modello.” I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters . Il team ha creato un modello basato sulla zona vulcanica di Taupo nel nord della Nuova Zelanda. Hanno scelto questo sistema a causa della sua impostazione tettonica estensionale relativamente semplice, il tipo di area spesso associata ai supervulcani. Tuttavia, i loro modelli hanno scoperto che qualsiasi stress tettonico avrebbe un profondo effetto sulla stabilità dei super-vulcani. “Non importa se si tratta di stress estensionale, compressione o taglio”, ha detto Cabaniss. “Qualsiasi stress tettonico aiuterà a destabilizzare la roccia e innescare le eruzioni, solo su scale temporali leggermente diverse. La cosa notevole che abbiamo trovato è che il timing sembra dipendere non solo dallo stress tettonico, ma anche dal fatto che il magma venga attivamente fornito al vulcano.” Usando il loro modello, il team ha esaminato scenari con diverse quantità di stress, movimento della placca tettonica e fornitura di magma. Hanno scoperto che, in ogni data impostazione tettonica, i serbatoi di magma all’interno dei supervulcanii sembrano rimanere stabili per centinaia o migliaia di anni mentre il nuovo magma viene attivamente fornito al sistema. “Siamo stati inizialmente sorpresi da questo brevissimo lasso di tempo di centinaia di migliaia di anni”, ha affermato Gregg. “Ma è importante rendersi conto che i supervolcani possono restare dormienti per un tempo molto lungo, a volte un milione di anni o più. In altre parole, possono rimanere stabili, fare quasi nulla per 999.000 anni, quindi iniziare un periodo di ringiovanimento che porta a un eruzione su larga scala. “

Naturalmente, il panico si verifica ogni volta che Yellowstone o Taupo manifestano qualche cambiamento nell’attività sismica o geyser, ma questa ricerca suggerisce che i precursori di un’eruzione catastrofica saranno molto più grandi e duraturi di qualsiasi altra cosa ancora documentata.

“Quando il nuovo magma inizia a ringiovanire il sistema di un supervulcano, possiamo aspettarci di vedere massicce attività di sollevamento, nuove faglie e terremoti”, ha detto Gregg. “Molto più importanti degli eventi di scala “di metri” che abbiamo visto negli ultimi tempi, stiamo parlando di decine o centinaia di metri di sollevamento, anche se i nostri modelli prevedono che il sistema si gonfierà per centinaia o migliaia di anni prima che noi possiamo essere testimoni di un’eruzione catastrofica. “

“Le persone devono tenere a mente che siti come Yellowstone sono molto ben monitorati”, ha detto Cabaniss. “È anche importante notare che la nostra ricerca suggerisce che l’intero processo di ringiovanimento-eruzione si svolgerà per diverse o più vite umane, a livello temporale  e i nostri modelli indicano che ci saranno molti avvertimenti”.

Story Source:

Materials provided by University of Illinois at Urbana-Champaign. Note: Content may be edited for style and length.


Journal Reference:

  1. Haley E. Cabaniss, Patricia M. Gregg, Eric B. Grosfils. The Role of Tectonic Stress in Triggering Large Silicic Caldera Eruptions. Geophysical Research Letters, 2018; DOI: 10.1029/2018GL077393

University of Illinois at Urbana-Champaign. “Ample warning of supervolcano eruptions likely, experts say.” ScienceDaily. ScienceDaily, 30 April 2018.
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9 commenti

  1. Paolo Galasso on

    Infatti sono 10 mesi che state avendo ogni avvertimento possibile che Campi Flegrei sta per eruttare, e non mi sembra un caso che questo articolo si guardi bene dal nominare la caldera che batte Yellowstone per potenza e pericolosità, dato che è in gran parte sottomarina. Sul quanto sia monitorata e quanto preavviso di può avere si trovano parecchie informazioni da parte di babbonatale e la befana, ma su come stanno le cose davvero mi sa che si può fare affidamento sulla mia pagina è pochissime altre persone, oltre che su diverse pubblicazioni scientifiche.
    Vista la gravità dea situazione e della disinformazione non mi pare di stare facendo spam se offro il link alla pagina che impegna totalmente la mia esistenza da luglio scorso
    https://www.facebook.com/paoloFuocoAqua/

    • Se lei leggesse lo studio, capirebbe che questo è stato effettuato su altri supervulcani e, la disinformazione di cui Lei parla, da noi non viene fatta. Di sicuro, non avendola vissuta e non conoscendo minimamente cosa sia una eruzione di un supervulcano, non si rene minimamente conto non di cosa accadrebbe in caso di eruzione, ma quelli che saranno (il più tardi possibile spero) tutti i fenomeni pre-eruttivi, che creerebbero il panico incontrollato con decine di scosse molto superficiali che avverrebbero per giorni prima dell’evento. Ad onor del vero c’è anche da dire che una pre-eruzione non sempre porta ad una eruzione, proprio per questo bisognerbbe essere prudenti nel diffondere informazioni allarmistiche riguardo eventi che, al momento, non hanno creato scosse di rilievo del tipo pre-eruttivo. Siamo pieni di sismografi ovunque e, per fortuna, i terremoti non li registra solo INGV ma anche noi con il nostro Osservatorio perchè i movimenti tellurici non si nascondono sotto il tappeto

  2. Paolo Galasso on

    Se lei leggesse gli studi che ho letto io sui Campi Flegrei saprebbe che stanno per esplodere.
    Le forze prese in considerazione dallo studio che state dando già come teoria certa ed accettata, non sono le uniche ad innescare eruzioni: io non so a quale tradizione si riferisca lo studio ma qui non si crede che le eruzioni avvengano quando vi sia troppa pressione, al contrario si sa che le eruzioni delle caldere e dei vulcani avvengono per degasificazione veloce, cioè un calo di pressione nella camera magmatica provoca il rilascio immediato dei gas disciolti e si ottiene l’effetto” birra Moretti stappata calda”
    Di questo parla in maniera molto comprensibile il professor Moretti in questa intervista, che dalla metà in poi si concentra su Campi Flegrei: (non riesco ad incollare il link quindi suggerisco di cercare in rete digitando “trenta minuti con il professore universitario Antonio Moretti”-
    Uno studio importante per capire quanto poco e male è pervenuta l’imminenza dell’eruzione si intitola ” progressive approach to eruption at Campi Flegrei caldera in south of Italy” che avverte che gli episodi di bradidisma intervallati da periodi di quiete non vanno visti come fenomeni a se stanti ma come una serie in progressione verso l’eruzione, serie che per quello studio è giunta alla fine a causa del sommarsi dei danni e dei rigonfiamenti che hanno privato il suolo della sua elasticità.
    Per capire che Campi Flegrei può eruttare in qualsiasi istante senza ulteriori avvertimenti consiglio la lettura del ” rapporto finale del GdL del 2012″ che fu commissionato dalla protezione civile in vista di un’eruzione a medio o breve termine.
    Ciò detto, è opportuno sottolineare che non mi riferisco a lei come disinfotore intenzionale mentre nutro seri dubbi su chi ha diffuso lo studio, infatti benché nei Campi Flegrei ormai si respiri più zolfo che aria e che il mare sia caldo e sembri in ebollizione per la quantità mai vista di esalazioni gassose, nessuno si fa prendere dal panico, anzi, siamo tutti fin troppo tranquilli. Esiste una disinformazione involontaria, ed in quella ci sono incappato diverse volte anche io, non per questo appena riconosco un mio errore non ne approfitto per metterlo in luce e condividere gli insegnamenti che ne derivano.
    Spero di essere stato chiaro sulla gravità della situazione e sull’utilità di visionare i tre documenti che ho indicato.
    Porgo distinti saluti e ringraziando per l’opportunità di divulgazione offertami ricordo che bene che vada, nei primi istanti dell’eruzione vi saranno minimo mezzo milione di morti

  3. Paolo Galasso on

    Devo aggiungere: Ha mai sentito parlare di memoria genetica?
    Pare di no, altrimenti saprebbe che siamo in moltissimi a “ricordare” questi momenti e riconoscerli grazie ad una memoria che viene da un passato nel quale siamo sopravvissuti sia ad eruzioni dei Campi Flegrei che ad altri cataclismi ancora peggiori, grazie a questa memoria segni praticamente impercettibili vengono riconosciuti e presentati alla coscienza in vari modi, ad esempio amplificati attraverso i sogni; se l’ attenzione ai propri sensi, per la stragrande ,maggioranza è quella necessaria a guardare la TV, vi sono alcune persone che sanno bene di possedere un tatto che percepisce nell’ ordine dei micron (millesimi di millimetro) ed una vista che mette a fuoco a 200 km, ed un udito che percepisce infrasuoni ed ultrasuoni, ed un olfatto che fa invidia ai cani molecolari, questo per dire che fortunatamente per decine di migliaia di persone un sismografo non è altro che una protesi che finisce con il mandare in atrofia i sensi che sostituisce ed i sistemi celebrali ad essi associati, e per fortuna non tutti ci si affidano, altrimenti lo tsunami che ha devastato l’ oceano indiano avrebbe fatto molti più morti, mentre sono sopravvissuti proprio quei popoli che di certe cose moderne non vogliono sentirne parlare, invece i civilizzati hanno conosciuto lo tsunami dal peggior punto di vista: da sotto. Tornando alla percezione anche mnemonica dell’ imminente eruzione lei certamente saprà come le transizioni biotiche si sviluppino su periodi lunghissimi cominciando (per quel che riguarda gli aspetti di pertinenza del pianeta) con variazioni infinitesimali nella composizione dell’ aria, ad esempio o dei mari….cose che modificano “impercettibilmente” i colori del cielo e delle acque che lo riflettono, queste variazioni minime si fanno via via sempre più notevoli fino alle crisi con i loro picchi…ma basta una giornata con una temperatura strana, con uno strano cielo o uno strano odore nell’ aria, per risvegliare la memoria genetica collegata alla serie di eventi passati e già vissuti innumerevoli volte, per riconoscere con largo anticipo,attraverso lo strumento che inventa gli strumenti, eventi cataclismatici che nessuno strumento potrebbe prevedere con tanto preavviso.
    È fondamentale ricorDARE CHE non è detto che UNA CALDERA DEBBA PER FORZA COMPORTARSI IN UN CERTO MODO, MENTRE È DOCUMENTATO CHE CI SONO STATE ERUZIONI DURANTE CRISI BEN INFERIORI A QUELLE CHE HANNO PRECEDUTO QUELLA ERUTTIVA(cit.GdL2012).
    MI DISPIACE CHE LEI SIA CONVINTO CHE STANDO AD UN MIGLIAIO DI KM DI DISTANZA POSSA SAPERNE PIÙ DI ME, CHE CI SONO NATO E CI VIVO (mi scuso per il maiuscolo, accidentale) sopra da quasi 50 anni e le consiglio, per quel che riguarda i bollettini ingv, di leggere con molta concentrazione i vari disclaimer che sono quasi piu numerosi, ma certamente più precisi dei report scientifici in essi contenuti, scoprirà così, che dal 2016 i valori dell’ anidride carbonica sono falsati al ribasso a causa di lavori sul sito delle misurazioni, proprio ad opera dell’ Ente, scoprirà anche che le letture in continuo oscillano fra il 33 ed il 66% sul totale delle varie strumentazioni (se ho ben capito una delle tabelle più enigmatiche) e che l’ Ente raccomanda caldamente di non venir preso sul serio in quanto anche adoperando il massimo della scienza, si resta nell’ ambito delle ipotesi, ed in più ci tiene a specificare che le sue ipotesi sono soprattutto DA RITENERSI INCERTE, E CHE QUINDI QUALSIASI DANNO CAUSATO DALL’ AFFIDARSI ALL’ ENTE, per avere la certezza di un preavviso, non è assolutamente imputabile all’ ente stesso, ma alle improvvise variazioni, imprevedibili (dalla scienza, ma lei che è siciliano, se non sbaglio, potrà forse verificare da se, come la tragedia avvenuta qualche anno fa dalle parti di Agrigento, sarebbe stata evitata se a sorvegliare i “vulcanelli, le mqualube” ci fisse stato qualche abitante del posto, che osservando l’ andamento del ribollire dei fanghi, avrebbe saputo ben avvertire dell’ approssimarsi dell’ esplosione che tipicamente, periodicamente, accompagna questi fenomeni.
    Su una cosa forse concordo con lei: alla fine ci sarà panico, ma la colpa non sarà del sottoscritto e dei pochissimi che stanno giustamente e compitamente informando la popolazione, bensì di quanti ci apostrofano quali allarmisti, (propongo un esercizio intellettivo: se io che avverto dell’ imminente eruzione vengo tacciato da pochi quale allarmista, come vanno definiti tutti quelli che hanno negato alla popolazione la possibilità di salvarsi, una volta arrivata l’ eruzione? stragisti mi sembra poco. In oltre, perché mai se ritiene che sto compiendo un reato così grave, invece di denunciarmi, come la legge e la civiltà prevedono, si sostituisce alla magistratura, all’ accusa, alla difesa, ed al giudice, e mi appioppa un reato che ha dimostrato solo lei nella sua mente?) ed è ovvio che una popolazione che si sente ripetere che va tutto bene e che i sismografi salveranno tutti, nel momento in cui gli eventi precipiteranno e capirà che non ci sarà soccorso alcuno, abituata a comportarsi da gregge, si comporterà come qualunque gregge in situazioni di grave minaccia alla vita, e non è un caso se diversi scienziati si stanno sgolando sulla necessità di informare le persone, quindi: ad onor dell’ onor del vero, diciamo piuttosto che non sempre una crisi apparentemente inferiore a quella che l’ha preceduta non porta ad un eruzione ma anzi può fare anzora più vitime poiche grazie a certo tipo di “informazione” nessuno se l’ aspetta, e che basta un sasso che si sposta e lascia fuoriuscire un po’ di gas in più ad accelerare drammaticamente la degassificazione…e se lei stesse osservando con me da circa 10 mesi il rilascio sempre maggiore di gas, da parte della caldera, saprebbe quanto grave è questa semplice constatazione e che vsita la progressione, per nulla lineare con la quale aumentano i punti di emissione e la loro forza, ogni secondo che passa senza lavorare alla salvezza di una moltitudine di persone, oltre che alla propria, è un insulto alla vita, insulto che la vita stessa non perdonerà.
    La ringrazio nuovamente per le ripetute possibilità che mi da di esprimermi, probabilmente senza volerlo grazie alla sua pagina il suo pubblico sta venendo informato come mai prima nella storia dell’ informazione sulla odierna crisi della caldera flegrea, e quindi una volta integrato il dato, potrà compiere le azioni necessarie alla salvaguardia della propria esistenza e di quella dei suoi cari, o addirittura, trovandosi abbastanza lontano potrebbe avviare, come giustamente ripeto ogni tanto, una catena di solidarietà con le persone che in questo momento sono ancora vive, perché ora sono state avvisate e la solidarietà del dopo non laverà le coscienze ad alcuno.
    Avrei ancora moltissimo da dire, sopratutto riguardo la disinformazione in atto e sulla reale gravità del pericolo, ma questa è la sua pagina, e vedo che ha tanti di quegli argomenti che a quello che mi sta a cuore, lei può dedicare solo pochissimi minuti, per cui finisco con lo scrivere enormemente più di lei, e non mi pare giusto, infatti posso farlo benissimo sulla mia pagina, dove lei è ben invitato a venire ad informarsi assieme a tutta l’ utenza della sua pagina, la quale si tenga per detto, che domani alle 10.30 alla rotonda di Bagnoli, vi sarà un incontro fra i diversi soggetti consapevoli ed attivi nel rischio e nel pericolo rappresentato mai come oggi da Campi Flegrei. Grazie.

    • una piccola domanda, visto che la sismicità storica dell’area è ben nota. Ma perchè si continuano a costruire (lecitamente e abusivamente) e a condonare abitazioni nella zona visto che il supervulcano esiste da milioni di anni? cosa si pretende che facciano le autorità? Lei è ben conscio oppure no del fatto che in caso di eruzione si dovrebbe DELOCALIZZARE e non EVACUARE una moltitudine di persona pari forse a oltr 700.000 abitanti dell’area? non capisco quindi, indipendentemente dal fatto che sono d’accordo con lei su molte cose, che cosa ci si aspetta dalle autorità o da INGV. Che faccia stare tranquilla la gente?

    • p.s. sono vice dierettore di un osservatorio meteo-sismico e pur stando lontano, sono molto vicino scientificamente, mi creda

      Michele Cavallucci

  4. Premesso che yellowstone è molto più pericoloso dei campi flegrei. Penso che l’articolo parli della possibilità di prevenire una eruzione proprio sulla base di quanto osservato per i campi flegrei cioè aumento del suolo, della sismicita ed altro. Il problema è che dall’ osservazione degli ultimi fenomeni al dare l’ordine di evacuazione ci sarebbe ben poco tempo per evacuare 700.000 persone. Interi paesi e quartieri e qui correggo che non stiamo parlando del vesuvio ma dei campi flegrei dove esistono ben 5 quartieri ed i condoni non c’entrano niente! Però si dovrebbe cominciare a delocalizzare ed ovviamente ingv non c’entra niente ma le autorità politiche. Certo che si !

  5. aggiungo che l’allarmismo sulla pericolosità di quella zona è stato dato appunto per essere una zona ad altissima densità abitativa, perché 700.000 persone a rischio. è un numero da guerra nucleare. Aggiungo quindi che in uno stato di incertezza dato dal monitoraggio che anche se costante, non è detto che serva a salvare la popolazione, forse un ordine di evacuazione dato mentre la situazione è ancora relativamente calda è l’unica soluzione da poter adottare. scatenerebbe il panico ? non è detto perché i recenti ordini di evacuazione dati per le Hawaii hanno soltanto permesso ai residenti di salvarsi. Ma qui ovviamente entrano in gioco interessi politici che potrebbero giocare anche un ruolo negativo circa l’attuale comunicazione dei dati da parte della Ingv che mi sembra di aver letto, pubblichi dei bollettini mensili ed anche parziali. saluti a tutti gli abitanti della caldera flegrea 🙂

    • infatti in molti articoli pubblicati su questo sito, si parla di delocalizzazione progressiva degli abitanti della zona Flegrea, e questo non lo diciamo noi alzandoci la mattina, ma lo ha dichiarato il prof. Mastrolorenzo. Del resto, magari a livello geologico una imminenza eruttiva potrebbe avvenire tra centinaia di anni, ma i problemi derivanti dal bradisismo e dalle scosse che, puntualmente potrebbero tornare anche se una attività eruttiva, rimangono e rimarranno negli anni e nei secoli

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