-98°C! Registrato in Antartide il nuovo record di freddo sulla Terra
Grazie ai satelliti, gli scienziati hanno misurato una temperatura di -98 gradi Celsius, molto probabilmente il minimo possibile sul Pianeta
di Alejandra Borunda
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Piccoli laghi punteggiano la superficie del ghiacciaio Langhove nell’Antartide orientale. Fotografia via DigitalGlobe/Getty Images
Quanto può essere fredda la superficie terrestre? Circa -98 gradi Celsius, stando alle più recenti misurazioni satellitari del posto più freddo del mondo.
Gli scienziati hanno registrato questa temperature estrema sulla calotta di ghiaccio nel cuore dell’Antartide nel corso del lungo e buio inverno polare. Come riferiscono questa settimana su Geophysical Research Letters, si tratta di quello che ritengono essere il freddo massimo raggiungibile nel nostro angolo di sistema solare.
“E’ un posto dove la Terra è davvero vicina al suo limite, è simile a qualsiasi altro pianeta”, dice Ted Scambos, autore leader della pubblicazione e ricercatore del National Snow and Ice Data Center della University of Colorado, Boulder.
Questa misurazione sbaraglia il record precedente di freddo sulla Terra mai documentato, il -89 gradi Celsius registrato nel 1983 presso la stazione di ricerca russa di Vostok, non distante dal Polo Sud. Gli esseri umani non sono in grado di respirare aria così fredda per più di un paio di boccate senza rischiare un’emorragia ai polmoni. Gli scienziati russi che sono usciti all’esterno della stazione per eseguire i rilievamenti indossavano infatti delle maschere che riscaldavano l’aria prima che venisse respirata.
La calotta di ghiaccio dell’Antartide orientale ha l’aspetto di una superifice piatta, ma in realtà ha una leggera forma convessa simile a quella di un guscio di tartaruga. Vostok è situata non distante dalla cima di questa cupola, sopra circa 3500 metri di ghiaccio, ma non è esattamente il vertice. Il gruppo di Scambos sospettava pertanto che arrivando in cima al punto più alto della calotta il freddo potesse essere ancora maggiore.
Sulla sommità più alta non ci sono stazioni meteorologiche e non c’è nessuno lassù a registrare le temperature nel deserto dell’inverno artico. I satelliti sono in grado di misurare però le temperature sulla superficie del ghiaccio mentre lo sorvolano. Scambos e i suoi colleghi hanno consultato pertanto i dati satellitari riferiti a diversi anni, tracciando dove e quando precipitavano le temperature.
Hanno così individuato circa un centinaio di avvallamenti straordinariamenti freddi sparpagliati lungo la parte più alta della calotta. In queste località leggermente depresse la temperatura della superificie non è esattamente lineare. Il motivo probabilmente è che l’aria fredda affonda in questi avvallamenti o canyon, dice John Turner del British Antarctic Survey, che non ha preso parte allo studio.
“Si tratta di conche talmente poco profonde che probabilmente a occhi nudi non sono neppure visibili”, spiega.
Proprio sopra la superficie l’aria si scalda di qualche grado, ed è qui che gli scienziati della stazione di Vostok hanno registrato il record precedente. Confrontando i dati satellitari con quelli registrati dalle più vicine stazioni meteorologiche, Scambos e il suo gruppo di ricerca hanno verificato che la temperatura dell’aria all’altezza della testa di una persona è leggermente più calda rispetto a quella all’altezza dei piedi, da -94 a -98.
Questo freddo estremo si verifica solo in condizioni molto speciali. Innazitutto deve essere il cuore dell’inverno, quando il Sole non fa la sua comparsa da molto tempo. L’aria deve essere ferma poi per alcuni giorni e il cielo perfettamente sereno, senza neppure un velo di copertura nuvolosa o di cosiddetta “diamond dust“, una particolare forma di nube composta da cristalli di ghiaccio che si forma al suolo.
Per quanto possa essere freddo, il ghiaccio emana comunque una piccola quantità di calore, la maggior parte del quale è catturata dal vapore acqueo presente nell’atmosfera che viene spinto giù verso la superficie terrestre, intrappolando così il calore nella parte più bassa dell’atmosfera.
Durante le fasi secche in Antartide, quando la maggior parte del vapore acqueo viene “strizzato” fuori dall’atmosfera, “si apre una fase che non accade in nessun altro luogo del Pianeta”, dice Scambos. Allora il tenue calore emesso dalla calotta di ghiaccio può disperdersi, rendendo la superficie ancora più fredda.
Le condizioni di tempo super sereno che consentono questi eventi freddi sono ottime anche per scrutare lo spazio, il che è il motivo per cui gli scienziati hanno piazzato un telescopio proprio a pochi chilometri di distanza dalla località di freddo estremo individuata dal gruppo di ricerca di Scambos.