Scoperto un probabile “Gap geodetico” nell’arco calabro: potrebbe davvero generare un terremoto Megathrust?

0

Scoperto un probabile “Gap geodetico” nell’arco calabro: potrebbe davvero generare un terremoto Megathrust?

Tratto da agupubs.onlinelibrary.wiley.com

RIportiamo per dovere di informazione scientifica, quanto pubblicato nei giorni scorsi su Geophysical Research Letters, paper che potete trovare a questo link

I megathrust sono terremoti di grandi dimensioni (la M è uguale o superiore a 8.5) che avvengono nelle zone di subduzione, dove cioè una placca oceanica scende sotto un’altra placca, in genere continentale. Ai megathrust sono associati spesso gli tsunami (ne abbiamo avuti 3 decisamente importanti tra il 2004 e il 2011). Capire dove si possono verificare megathrust e dove no è fondamentale per poter discriminare fra coste direttamente a rischio tsunami e non (a rischio di tsunami da megathrust, ovviamente). (tratto da aldopiombino.blogspot.com)

Le zone di subduzione attive sono le aree sismogenetiche più pericolose del nostro pianeta. Alcune possono essere particolarmente elusive, tuttavia, e valutare il loro potenziale sismico potrebbe essere irto di notevoli incertezze.
La subduzione del fondo marino ionico sotto la Calabria, una regione a rischio terremoto dell’Italia meridionale, è uno di questi casi.

Storicamente, la Calabria è stata teatro di grandi terremoti in pasato generati a profondità crostale, cioè al di sopra della subduzione in corso, ma non sono disponibili prove per l’attività dei megathrusts sottostanti. La subduzione  se è sbloccata e “strisciante”, non pone alcuna minaccia alla regione sovrastante, se è bloccata invece, o almeno in parte, potrebbe essere capace di terremoti molto forti ma molto rari?

Il team che ha realizzato lo studio pubblicato su Geophysical Research Letters ha utilizzato le velocità GPS per risolvere questo problema e ha scoperto che il ceppo tettonico registrato è ben al di sotto del minimo necessario per giustificare la sismicità crostale nota. Come mai? La modellizzazione congiunta al computer della deformazione della crosta e della subduzione ha mostrato che la Calabria Meridionale potrebbe essere il luogo di un “gap geodetico”, dove i ceppi legati alla subduzione sono temporaneamente cancellati da ceppi crostali.

Ciò potrebbe indicare che la subduzione è effettivamente bloccata e quindi è in grado di causare terremoti di tipo tsunamigenico.

http://peterbird.name/publications/2018_Calabrian_Arc_locked/2018_Calabrian_Arc_locked_files/image001.jpg

Come conclusione che non viene esplicata nello studio, ci sembra di evincere che si sia ancora nel campo delle ipotesi e che ancora non si possa dimostrare con certezza nè che il thrust sia fermo né che sia in movimento, e che ci possano essere, in casi di movimento, dei terremoti della tipologia megathrust

Share.

Leave A Reply