Avvengono “lunamoti” lungo le faglie tettoniche della Luna?
Dal confronto dei dati sismici delle missioni Apollo e delle immagini del Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa, sembrerebbe che la Luna sia ancora tettonicamente attiva. Alcuni dei sismi registrati potrebbero infatti essere derivati da una vera e propria attività tettonica lungo le faglie chiaramente visibili nelle immagini del satellite
di Maura Sandri
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Questa prominente faglia è una delle migliaia scoperte sulla Luna dal Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa. Queste faglie, se viste dalla superficie lunare, assomigliano a scarpate che si formano quando una sezione della crosta lunare (frecce rivolte a sinistra) viene spinta verso l’alto sopra una sezione adiacente (frecce rivolte verso destra) mentre l’interno della Luna si raffredda e si restringe. Una nuova ricerca suggerisce che queste faglie potrebbero essere attive ancora oggi. Crediti: Lroc Nac frame M190844037LR; Nasa/Gsfc/Arizona State University/Smithsonian.
Un’analisi del 2010 delle immagini del Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) della Nasa ha rivelato che mentre la Luna, raffreddandosi, si raggrinziva come uva passa, sulla sua superficie sono rimasti i segni di questi cambiamenti sotto forma di migliaia di faglie tettoniche.
La nuova analisi suggerisce che la Luna potrebbe ridursi ancora oggi e che lungo queste faglie tettoniche potrebbero generarsi lunamoti. Un team di ricercatori, tra cui Nicholas Schmerr, geologo dell’Università del Maryland, ha ideato un nuovo algoritmo per analizzare nuovamente i dati sismici provenienti dagli strumenti installati sulla Luna dalle missioni Apollo della Nasa, negli anni ’60 e ’70. La nuova analisi ha fornito valori più accurati della posizione dell’epicentro di 28 sismi lunari registrati dal 1969 al 1977.
Il team ha quindi sovrapposto queste posizioni alle immagini di Lro delle faglie tettoniche. Dalla vicinanza dei lunamoti alle faglie, i ricercatori hanno dedotto che almeno otto sismi derivano probabilmente da una vera e propria attività tettonica lungo le faglie, piuttosto che da impatti con asteroidi o attività che avvengono nelle profondità della Luna.
Sebbene gli strumenti delle missioni Apollo abbiano registrato il loro ultimo lunamoto poco prima di essere mandati in pensione nel 1977, i ricercatori suggeriscono che la Luna probabilmente è tuttora soggetta a sismi. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience.
«Abbiamo scoperto che un certo numero di sismi registrati nei dati delle missioni Apollo è accaduto molto vicino alle faglie osservate nelle immagini di Lro», spiega Schmerr, sottolineando che le immagini di Lro mostrano evidenze fisiche di recenti movimenti geologici, come frane e massi caduti. «È abbastanza probabile che le faglie siano attive ancora oggi. Non capita spesso di vedere una tettonica attiva, eccetto che sulla Terra, quindi è molto eccitante pensare a come queste faglie potrebbe ancora generare lunamoti».
Durante le missioni Apollo 11, 12, 14, 15 e 16 gli astronauti hanno posizionato cinque sismometri sulla superficie lunare. Il sismometro dell’Apollo 11 ha funzionato solo per tre settimane, ma i restanti quattro hanno registrato 28 terremoti superficiali – il tipo prodotto dalle faglie tettoniche – dal 1969 al 1977. Sulla Terra, la magnitudo di questi terremoti sarebbe stata da 2 a 5.
Utilizzando le stime delle posizioni riviste con il loro nuovo algoritmo, i ricercatori hanno scoperto che gli epicentri di otto dei ventotto terremoti superficiali si sono verificati entro 30 km dalle faglie visibili nelle immagini di Lro. È quindi probabile che le faglie stesse abbiamo causato i terremoti. Schmerr ha coordinato la produzione delle “mappe sismiche” derivate da modelli che prevedono dove dovrebbe verificarsi la scossa più forte, data la dimensione della faglia tettonica.
I ricercatori hanno anche scoperto che sei degli otto lunamoti si sono verificati quando la Luna era vicina al suo apogeo, il punto nell’orbita più lontano dalla Terra. Questa posizione corrisponde al luogo in cui la tensione mareale indotta dalla gravità terrestre causa un picco nella tensione complessiva sulla crosta lunare, facendo molto probabilmente scivolare le faglie tettoniche.
Possibili evidenze di recenti attività sismiche in prossimità di faglie posizionate vicino a lunamoti poco profondi. Crediti: Nature Geoscience, Lroc Nac.