Ciclone Kenneth: devastato il nord del Mozambico e le Comore, è nuova emergenza dopo Idai

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Ciclone Kenneth: devastato il nord del Mozambico e le Comore, è nuova emergenza dopo Idai

Istituto Oikos: al fianco della popolazione per garantire i primi aiuti umanitari
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Il segretario generale dell’Onu António Guterres ha lanciato un nuovo appello alla comunità internazionale perché stanzi ulteriori risorse, indispensabili per finanziare, , a medio e lungo termine, la risposta ai due cicloni gemelli Idai e Kenneth che hanno colpito il Mozambico e altri Paesi africani,

IL portavoce dell’Onu Stéphane Dujarric  ha detto che «Il segretario generale è profondamente rattristato per le notizie di perdita di vite umane e distruzione in Mozambico e nelle Comore a seguito del ciclone tropicale Kenneth, 6 settimane dopo che il ciclone Idai devastato in Mozambico, Malawi e Zimbabwe».


Secondo un aggiornamento del  World Food Programme risalente a domenica, «Il ciclone, con potenti venti che hanno strappato i tetti delle case, ha causato la morte di almeno cinque persone nella città di Pemba, Macomia e l’isola di Ibo in Mozambico».
Nelle poverissime Comore sono state totalmente o parzialmente distrutte circa 3.500 case in Comore sono state e ci sono segnalazioni di interruzioni di elettricità, strade chiuse e almeno un ponte crollato.

Tra le 15,00 del 25 aprile e le 2,00 del 26 aprile, il Mozambico è stato colpito dal ciclone tropicale Kenneth, il più forte mai registrato nel nord del Paese, classificato forza 4 su una scala che arriva a un massimo di 5. Forti venti con picchi fino a 180 Km/h e incessanti piogge di circa 300-500 mm – oltre 8 volte la media di stagione – hanno distrutto interi villaggi nell’Arcipelago delle Quirimbas, con alberi abbattuti, case scoperchiate, migliaia di famiglie senza corrente e acqua potabile.


Nella zona opera l’Istituto Oikos  che spiega; «Le zone più colpite sono le aree a nord del paese colpendo 16.776 persone in base ai dati governativi. Il ciclone ha devastato le isole di Quirimba, Matemo e Ibo. Su quest’ultima il 95% della popolazione è rimasta senza casa. Sia l’ospedale che la scuola elementare hanno subito enormi danni e non possono più garantire nessun tipo di assistenza: il tetto scoperchiato completamente e distrutti tutti i vetri alle finestre. A Matemo la distruzione è stata più massiccia: le scuole sono rase al suolo. Le piogge continuano incessanti mettendo a rischio la popolazione colpita, e a ciò si aggiunge il rischio di diffusione di malattie legate alla mancanza di igiene e acqua potabile. Sulla costa l’allerta rimane alta, con grande rischio di inondazioni: secondo le previsioni, le precipitazioni dureranno fino al 2 maggio. Istituto Oikos, che dal 2012 lavora in queste zone per proteggere le fragili risorse naturali e migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, si è già attivata per portare i primi aiuti umanitari».


Tania Miorin, Coordinatrice del Programma Ibo di Oikos, sottolinea che «Le dimensioni di questo disastro peggiorano di minuto in minuto  e siamo fortemente preoccupati per le famiglie ancora a rischio, mentre le piogge continuano incessantemente”.  I nostri operatori in loco, in queste ore al fianco di uomini, donne e bambini che hanno perso tutto, riportano quali sono le esigenze più urgenti: provvedere alla copertura delle case con tetti di fortuna e garantire igiene e acqua potabile».

Il coordinatore per le emergenze dell’Onu, Mark Lowcock, ha ricordato che «Il ciclone Kenneth segna la prima volta che due cicloni hanno colpito il Mozambico durante la stessa stagione, sottolineando ulteriormente le limitate risorse del governo. Si prevede che anche il Malawi e lo Zimbabwe sperimentino forti piogge e inondazioni causate dal ciclone Kenneth. Il ciclone Kenneth potrebbe richiedere un’importante nuova operazione umanitaria proprio mentre la risposta in corso al ciclone Idai, riguardante 3 milioni di persone in 3 Paesi rimane criticamente sottofinanziata, Le famiglie le cui vite sono state sconvolte da questi disastri legati al clima hanno urgente bisogno della generosità della comunità internazionale per sopravvivere nei prossimi mesi».

Per questo Istituto Oikos lancia una raccolta fondi: un appello urgente per fornire alle comunità locali acqua, cibo e ripari di emergenza.

Per sostenere l’EMERGENZA IN MOZAMBICO abbiamo messo a disposizione il conto corrente bancario intestato a Istituto Oikos Onlus c/o Banca Popolare di Sondrio: IBAN IT80R0569601602000006906X78. Chiediamo di specificare nella causale “EMERGENZA MOZAMBICO” e un indirizzo e-mail per confermare il buon esito della donazione. Anche sul nostro sito internet è possibile contribuire attraverso una donazione liberale con carta di credito o pay pal sul sito www.istituto-oikos.org – Le aree colpite hanno bisogno di te: il tuo sostegno è fondamentale.

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