Copernicus: dai satelliti avremo le mappe future delle ondate di calore

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Copernicus: dai satelliti avremo le mappe future delle ondate di calore

Satelliti in grado di registrare le temperature della superficie terrestre per ottenere mappe ad altissima risoluzione, utili a gestire anche le ondate di calore come quelle che in giugno hanno colpito Italia ed Europa
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Si lavora a nuovi satelliti in grado di registrare le temperature della superficie terrestre per ottenere mappe ad altissima risoluzione, utili a gestire anche le ondate di calore come quelle che in giugno hanno colpito Italia ed Europa. Il progetto sta nascendo grazie alla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e la Nasa e il primo passo è stata la sperimentazione, sul alcune aree italiane e britanniche, dello strumento Hytes, realizzato dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

 Il bimotore che ha sorvolato Italia e Gran Bretagna per rilevare le temperature (fonte: ESA–D. Schuettemeyer)

I dati ottenuti sono la base per sviluppare il nuovo satellite europeo specializzato nel fornire le mappe termiche della superficie terrestre più precise mai rilevate. La missione, chiamata Lstm (Land Surface Temperature Monitoring), è una delle sei previste per sviluppare ulteriormente il programma Copernicus, promosso da Esa e Commissione Europea.

“In un contesto urbano ciò aiuterà a capire l’attività termica e di ventilazione intorno alle città e ad affrontare le ondate di calore come quella di questo giugno”, commenta uno dei responsabili del progetto, Darren Ghent, dell’Università britannica di Leicester. In ambito rurale questi dati serviranno a monitorare le temperature dei campi, aiutando i coltivatori ad adattare l’irrigazione ai luoghi e alle coltivazioni.

L’obiettivo è migliorare la capacità di ripresa dell’agricoltura di fronte alla scarsità e variabilità d’acqua, e approfondire la conoscenza del sistema climatico terrestre. La missione Lstm dovrà infatti fornire la mappa di temperature, tasso di evaporazione e traspirazione, misura del il vapore acqueo emesso dalle piante quando crescono: tutto con un livello di dettaglio 400 volte più accurato rispetto a quello oggi possibile raggiungere con i satelliti-sentinella del programma Copernicus.

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