Scoperta una fantastica tartaruga dorata in uno stagno indiano

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Scoperta una fantastica tartaruga dorata in uno stagno indiano

In uno stagno del Bengala lo scorso 26 ottobre è stata avvistata e recuperata una spettacolare tartaruga alata indiana completamente gialla. Il rettile avrebbe sviluppato questa colorazione a causa di una mutazione genetica, non dissimile dall’albinismo o dal leucismo. Le immagini dell’esemplare diffuse dall’Indian Forest Service sono diventate immediatamente virali sul web.
di Andrea Centini
scienzefanpage.it

L’Indian Forest Service ha annunciato la scoperta di una tartaruga alata indiana (Lissemys punctata) di un brillante colore giallo, simile a quello del formaggio fuso che si mette nei panini. Normalmente questi bellissimi rettili hanno una colorazione criptica, con tonalità verdi scure e marroni necessarie per mimetizzarsi nel fondale limaccioso delle paludi, degli stagni e degli altri ambienti acquatici in cui vive. Le foto diffuse sul web dall’ente indiano sono diventate immediatamente virali e hanno fatto il giro del mondo. Si tratta del secondo esemplare “dorato” individuato in pochi mesi dalla stessa organizzazione.

Come specificato dal dottor Debashish Sharma del Servizio Forestale Indiano, la pigmentazione gialla uniforme è un fenomeno “relativamente raro”, che può avere due spiegazioni diverse. Potrebbe infatti essere il risultato di una mutazione genetica, affine a quella che scatena l’albinismo o il leucismo, oppure di una malattia congenita. Gli scienziati ritengono si tratti di un caso di cosiddetto leucismo cromatico, che determina la perdita di pigmentazione ma non totale. Se infatti sopravvivono i pigmenti di pteridina gialla, possono nascere esemplari di un giallo brillante come quello recuperato lo scorso 26 ottobre in un lago del Bengala occidentale. Il fenomeno può verificarsi anche quando si determina l’assenza di tirosina. A seconda dei pigmenti coinvolti possono svilupparsi anche esemplari completamente rossi. Come indicato, quello mostrato dall’Indian Forest Service è stato il secondo recuperato in pochi mesi; un altro esemplare dorato era stato “pescato” questa estate a Odisha, nell’India orientale, dopo essere rimasto intrappolato in una rete da pesca. In precedenza ne era stata trovata un’altra in Nepal.

La tartaruga alata indiana vive in diversi Paesi dell’Asia meridionale (India, Pakistan, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh, Myanmar) e si chiama così a causa di due peculiari strutture simili ad alette poste sul piastrone (la parte inferiore del “guscio” della tartaruga), la cui funzione è ancora un enigma per gli erpetologi. Benché le varianti colorate possano risultare affascinanti e curiose, per questi rettili una “livrea” così vistosa equivale quasi sempre a una condanna a morte, come del resto avviene per gli altri animali affetti da leucismo o albinismo. In un ambiente dove è fondamentale mimetizzarsi per sfuggire ai predatori e tendere un agguato alle prede, essere così “vistosi” rende la vita estremamente più complicata. Non a caso tutte le tartarughe dorate avvistate e recuperate vengono trasferite in habitat più sicuri o allevate in cattività, proprio per evitar loro una morte prematura.

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