L’importanza delle banche dati sismologiche dell’Osservatorio Vesuviano

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L’importanza delle banche dati sismologiche dell’Osservatorio Vesuviano

di Rosario Peluso, Maddalena De Lucia, Alessandro Di Filippo, Francesca Cirillo e Claudio Martino
www.ingvvulcani.com

I sensori distribuiti sul territorio registrano una grande mole di dati che devono essere raccolti e catalogati per permettere lo studio dei fenomeni monitorati. Le banche dati sismologiche rappresentano uno strumento importante per la catalogazione e la gestione dei dati relativi agli eventi sismici sia ai fini della ricerca che del monitoraggio. Nel corso degli anni l’Osservatorio Vesuviano ha sviluppato e utilizzato diverse banche dati. Esiste una differenza sostanziale tra il “motore” di una banca dati, il cuore del sistema che elabora e archivia i dati, e l’interfaccia che permette di interagire con esso: queste due funzioni vengono spesso confuse e si è portati a identificare il motore con l’interfaccia o viceversa. Uno stesso database può avere quindi numerose interfacce di utilizzo, ognuna con scopi differenti.

Le banche dati sismologiche attualmente esistenti sono il risultato della sovrapposizione di diversi sistemi, sviluppati in epoche diverse e qualche volta non aggiornabili né integrabili con altri sistemi. Negli ultimi anni è iniziata una completa ristrutturazione della banca dati sismologica dell’Osservatorio Vesuviano. Sono stati realizzati nuovi sistemi grazie al progetto “FISR – SOIR” (Sale Operative Integrate e Reti di monitoraggio del futuro) che ha coinvolto le tre Sale Operative dell’INGV di Napoli (Figura 1), Catania e Roma.

banche dati sismologiche_OV
Figura 1 – Sala Operativa dell’Osservatorio Vesuviano, INGV.

Geoves

Prendiamo come esempio la banca dati Geoves, il primo database sismologico moderno utilizzato all’Osservatorio Vesuviano. Geoves è l’archivio delle localizzazioni dei terremoti così come sono fornite nel bollettino che l’Osservatorio dirama periodicamente per ognuno dei tre vulcani (mensilmente per Vesuvio ed Ischia, settimanalmente per i Campi Flegrei, in funzione dello stato di attività e del relativo livello di allerta).  Si tratta delle migliori stime ottenute dal personale dell’Osservatorio Vesuviano, che sono suscettibili tuttavia di ulteriori raffinamenti a fronte di indagini più approfondite e/o analisi più sofisticate. Questa banca dati  è basata sul database server MS-SQL. Il sistema è dotato di svariate interfacce (tra le quali Plinio/Sismolab) che consentono l’accesso ai dati e la loro elaborazione (Figura 2).

banche dati
Figura 2 – Schema di interazione dei sistemi Geoves – Sismolab – Mywbsm.

MyWBSM

WBSM sta per Web Based Seismological Monitoring, ovvero monitoraggio sismologico basato sul web. La banca dati MyWBSM fu sviluppata all’inizio degli anni 2000 per raccogliere le localizzazioni prodotte dai sistemi automatici dell’Osservatorio Vesuviano. In questo caso, l’organizzazione e lo stoccaggio dei dati sono effettuati utilizzando un database server cosiddetto open source, ovvero il cui codice è condiviso e disponibile per tutti gratuitamente: MySQL.

MyWBSM è articolata in due sistemi gemelli paralleli completi, ciascuno dei quali si sviluppa a partire dal sistema di localizzazione automatica fino al database e all’interfaccia. Dei due sistemi, uno è dedicato alle operazioni della Sala Operativa, mentre l’altro è stato progettato per consentire la massima disseminazione dei dati, ed è interamente dedicato al pubblico. Pur trattandosi di una versione semplificata, che non possiede tutte le funzionalità necessarie al  personale di turno in Sala Operativa, questo doppio sistema consente una comunicazione completa e continua relativa a tutti gli eventi registrati dalle reti sismiche gestite dall’Osservatorio Vesuviano.

L’interfaccia di MyWBSM era basata su applet Java: oggi questa tecnologia è considerata obsoleta (deprecata) e non è più supportata nei browser moderni. A causa di ciò le interfacce di MyWBSM non sono attualmente pienamente funzionanti e, a partire dal 20 marzo 2020, il sistema di Sala basato su MyWBSM è stato spento e smantellato. Il gemello pubblico è, invece, mantenuto ancora attivo fino a quando non verranno rilasciate le versioni pubbliche dei nuovi sistemi e continua quindi a fornire dati all’interfaccia Plinio/Sismolab.

Speed/Sismolab (Plinio)

La banca dati Speed prende il nome dal Progetto Speed (Scenari di Pericolosità e Danno dei vulcani della Campania), nel cui ambito fu sviluppata. Inizialmente l’obiettivo di questa banca dati era quello di fornire al Dipartimento della Protezione Civile un unico portale per l’accesso ai dati del monitoraggio. In seguito fu estesa nel sistema SUM (Sistema Unico per il Monitoraggio) e nel sistema Plinio/Sismolab sviluppato per consentire l’accesso del pubblico (Figura 3).

L’interfaccia pubblica di Plinio/Sismolab estrae i dati da tre database (Geoves, MyWBSM e il suo database interno) e mostra all’utente la “migliore” localizzazione disponibile per ogni evento sismico. Per ciascun evento, vengono effettuati diversi tipi di localizzazioni: quella “automatica”, generata  da MyWBSM; quella “rivista” (qui chiamata, secondo la vecchia nomenclatura, “preliminare”), che… L’ARTICOLO CONTINUA QUI

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