DAL TEMPO AL CLIMA DI MAGGIO: L’ENNESIMO ESEMPIO DI COME È LA PERSISTENZA DI UNA CIRCOLAZIONE A PLASMARE LE ANOMALIE SIGNIFICATIVE DELLA TEMPERATURA
DAL TEMPO AL CLIMA DI MAGGIO: L’ENNESIMO ESEMPIO DI COME È LA PERSISTENZA DI UNA CIRCOLAZIONE A PLASMARE LE ANOMALIE SIGNIFICATIVE DELLA TEMPERATURA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Maggio ha ancora una settimana prima di chiudere i battenti e far sì che la primavera meteorologica del 2025 venga archiviata. Anche se non è ancora tempo di bilanci, il comportamento che il mese ha avuto fino a oggi ci permette comunque di condurre le prime osservazioni preliminari dal punto di vista termico e quindi di vedere, in linea di massima, la distribuzione spaziale delle anomalie a scala europea. Indubbiamente la nostra attenzione è attratta da quell’area che si estende tra la Polonia, la Russia occidentale e le coste settentrionali del Mar Nero, dove l’impronta lasciata dalla situazione meteorologica susseguitasi fino al 24 maggio mostra come su queste zone abbia fatto più freddo, fino a 3-4 °C in meno rispetto alla climatologia del periodo (1981-2010).

Diventa facile legare ora questo valore di anomalia alla dinamica atmosferica che è evoluta dall’inizio del mese se ci ricordiamo le analisi pubblicate nelle settimane scorse, in cui abbiamo spesso parlato di una saccatura artica in azione proprio tra la penisola scandinava e la Russia occidentale: la frequente discesa di aria fredda dalle alte latitudini verso il cuore del contenente europeo ha di fatto costruito questa anomalia termica, quantificabile al momento in questo intervallo di valori e comunque soggetta ancora a correzioni nei prossimi sette giorni. Nelle medesime analisi proposte abbiamo anche parlato di un anticiclone di blocco presente lungo i meridiani passanti per l’Europa occidentale, fino a raggiungere le Isole Britanniche e l’Islanda. Gli effetti di questa circolazione, opposta a quella fredda in azione a est, si sono manifestati nelle conseguenze portate da una frequente risalita di aria calda che si è mossa in seno alla figura bloccante di alta pressione.
Ecco, allora, come si è costruita quell’anomalia positiva di temperatura – fino a 3-4 °C – che su base dei dati registrati fino a oggi possiamo rilevare per esempio tra le Isole Britanniche e l’area meridionale norvegese. Allo stesso modo, si è costruito un analogo segnale ben più robusto sull’Islanda, dove mediamente fino a oggi maggio è stato molto più caldo della media, fino a 6-8 °C: qui, la persistenza della circolazione a carattere caldo ha anche stabilito dei record storici, come per esempio a Egilsstaðir dove per la prima volta da quando si registrano i dati è stata raggiunta una temperatura massima di 26.3 °C. Situazioni analoghe, con nuovi record di caldo registrati, anche tra l’Europa orientale e la regione asiatica. Invece, sul Mediterraneo centro-occidentale e sui paesi che vi si affacciano come l’Italia, il segnale termico oscilla al momento intorno ai valori medi climatologici del periodo. In effetti, essendoci trovati al confine tra le due circolazioni dalle caratteristiche diametralmente opposte, abbiamo sperimentato entrambi gli effetti delle due masse d’aria circolanti. Fasi più stabili e calde – come quella di inizio maggio – si sono alternate ad altre instabili e più fresche ed il risultato è stato che, fino ad oggi, in Italia maggio è stato un mese certamente piovoso, ma complessivamente non freddo. Come sempre, i dati puntuali per la nostra penisola saranno poi forniti dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna. Nota a margine – Considerazioni tipo: «Ma io dormo ancora con il piumone, da me ha fatto freddo perché ho ancora la stufa accesa» sono solo dei pareri soggettivi. Rispettabilissimi, ci mancherebbe, ma pur sempre pareri soggettivi che non si prestano all’analisi scientifica.