L’ENNESIMA FASE INSTABILE IN ARRIVO LA PROSSIMA SETTIMANA POTREBBE ESSERE L’ULTIMA LEGATA ALL’ATTUALE SITUAZIONE DI BLOCCO

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L’ENNESIMA FASE INSTABILE IN ARRIVO LA PROSSIMA SETTIMANA POTREBBE ESSERE L’ULTIMA LEGATA ALL’ATTUALE SITUAZIONE DI BLOCCO

L’ENNESIMA FASE INSTABILE IN ARRIVO LA PROSSIMA SETTIMANA POTREBBE ESSERE L’ULTIMA LEGATA ALL’ATTUALE SITUAZIONE DI BLOCCO

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

La dinamica del tempo prosegue ancora percorrendo strade ormai conosciute, dal momento che il moto principale dei flussi atmosferici continua a essere condizionato da un anticiclone di blocco presente alle alte latitudini che separa due circolazioni depressionarie: a ovest quella perturbata atlantica e a est, sul continente, quella instabile di natura artica. Dopo un fine settimana di relativa tranquillità – perché comunque le condizioni di instabilità non si attenueranno del tutto – da lunedì 19 una nuova fase irrequieta di questa primavera movimentata prenderà forma con un’interazione tra queste due circolazioni che proveranno a comunicare tra di loro per formare una nuova conca depressionaria sul bacino centrale del Mediterraneo, partendo dal movimento di due gocce fredde appartenenti inizialmente alle due distinte circolazioni e destinate a dare nuova linfa all’equilibrio instabile delle nostre condizioni meteorologiche. Le proiezioni a lungo termine forniscono però i primi segnali circa una possibile modifica dello scenario che potrebbe intervenire negli ultimi giorni del mese, grossomodo dopo il 25 maggio.

Passato il nuovo periodo condizionato dalla variabilità, dall’instabilità, dalle nubi e dalle precipitazioni – ancora da inquadrare nella tempistica e nelle modalità – risulta piuttosto credibile un cambiamento della configurazione barica a scala sinottica indotto dall’indebolimento della figura di alta pressione bloccante alle alte latitudini. Al suo posto potrebbe infatti subentrare il Ciclone d’Islanda che avrebbe un duplice effetto: da un lato riporterebbe le precipitazioni sull’angolo nord-occidentale europeo e dall’altro permetterebbe la risalita del campo anticiclonico subtropicale, per lo meno in area atlantica. Per conoscere i risvolti del tempo sul Mediterraneo che saranno apportati dalla probabile nuova collocazione dei centri motore ciclonico e anticiclonico bisognerà aspettare ancora qualche giorno perché non è ancora chiaro come potrebbe avvenire la loro influenza sulle nostre condizioni meteorologiche: si può andare, per esempio, dall’ingresso di nuovi impulsi instabili da nord-ovest a una maggiore stabilità atmosferica nel caso l’anticiclone delle Azzorre ricevesse quella spinta necessaria per fare qualche passo più deciso verso l’Europa occidentale. Indipendentemente dai risvolti che scopriremo sicuramente strada facendo, ci troveremo comunque di fronte a un nuovo disegno.

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