Scoperto un altro possibile pianeta nano ai confini del sistema solare (ma non è il Pianeta 9)

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Scoperto un altro possibile pianeta nano ai confini del sistema solare (ma non è il Pianeta 9)

Potrebbe esserci un altro pianeta nano ai confini del Sistema Solare: un gruppo di ricerca guidato dall’Institute for Advanced Study (Priceton, Usa) ha trovato traccia di un corpo celeste oltre Nettuno. Chiamato al momento 2017 OF201 sembra avere le caratteristiche per essere classificato come Plutone. Ma non è il misterioso Pianeta 9
di Roberta De Carolis
www.greenme.it

Non è Pianeta 9 ma un altro pianeta nano diverso da Plutone: un gruppo di ricerca guidato dall’Institute for Advanced Study (Priceton, Usa) ha trovato traccia di un corpo celeste oltre Nettuno. Chiamato al momento 2017 OF201, sembra avere le caratteristiche per essere classificato proprio come pianeta nano. Il nuovo oggetto è stato annunciato ufficialmente dal Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale lo scorso 21 maggio.

Chi è 2017 OF201

Il team ha scoperto uno straordinario oggetto transnettuniano (TNO) margini del nostro sistema solare, potenzialmente abbastanza grande da essere classificato come pianeta nano, la stessa categoria del ben più noto Plutone (gli oggetti transnettuniani sono pianeti minori che orbitano attorno al Sole a una distanza media maggiore rispetto all’orbita di Nettuno).

Il nuovo oggetto è uno degli oggetti visibili più distanti del nostro sistema solare ed è particolare per due motivi: la sua orbita estrema e le sue grandi dimensioni. La sua scoperta suggerisce, nuovamente, che la porzione di spazio vuota che si pensa esista oltre Nettuno nella Fascia di Kuiper, in realtà, non sia affatto vuota. D’altronde segnali di altri corpi celesti “da quelle zone” erano già arrivati, come l’ipotesi di un pianeta grande addirittura come la Terra.

nuovo pianeta nano sistema solare

©Institute for Advanced Study/arXiv

La scoperta di nuovi pianeti

La ricerca di pianeti lontani, siano essi esopianeti (ovvero di pianeti che si trovano al di fuori del sistema solare) o pianeti all’interno del nostro Sistema Solare è molto complessa e si basa sostanzialmente sulla ricerca di cali di luce quando questi passano davanti alla stella attorno alla quale orbitano.

Questa tecnica ha permesso agli astronomi di scoprire più di 5.500 esopianeti in una trentina d’anni (così è stato scoperto anche Nettuno), tuttavia non fornisce molte informazioni in merito alla natura di questi astri e alla loro storia.

Per determinare la composizione chimica delle atmosfere di pianeti lontani gli astronomi analizzano la luce della stella madre durante il transito del pianeta, ovvero durante il suo passaggio davanti alla stella vista dalla Terra.

L’assorbimento di parte della luce stellare dovuta all’atmosfera lascia infatti impronte nello spettro stellare,che gli astronomi possono ricostruire per determinare i gas costituenti la stessa atmosfera del pianeta.

Come è stato scoperto 2017 OF201

I ricercatori hanno utilizzato stavolta metodi computazionali avanzati per identificare la caratteristica traiettoria dell’oggetto celeste, con un’orbita davvero “estrema”.

L’afelio dell’oggetto, ovvero il punto più lontano dal Sole sull’orbita, è 1600 volte più lontano rispetto a quello dell’orbita terrestre – spiega Sihao Cheng, che ha guidato il lavoro – mentre il suo perielio, il punto più vicino al Sole sulla sua orbita, è 44,5 volte più lontano rispetto a quello dell’orbita terrestre, simile all’orbita di Plutone

Tale orbita, che richiede all’oggetto circa 25.000 anni per essere completata, suggerisce una complessa storia di interazioni gravitazionali.

Deve aver subito incontri ravvicinati con un pianeta gigante, causandone l’espulsione su un’orbita ampia. Potrebbe esserci stata più di una fase nella sua migrazione, ed è possibile che questo oggetto sia stato prima espulso nella nube di Oort, la regione più distante del nostro sistema solare, che ospita numerose comete, quindi rimandato indietro

nuovo pianeta nano sistema solare

©Institute for Advanced Study/arXiv

Le porte aperte da questa straordinaria scoperta

Di per sé, la scoperta di un’orbita così “estrema” non sarebbe così particolare, ma quella di 2017 OF201 è molto particolare.

Molti oggetti transnettuniani estremi hanno orbite che sembrano raggrupparsi in orientamenti specifici, ma 2017 OF201 devia da questo – spiega infatti il ricercatore – Questo raggruppamento è stato interpretato come prova indiretta dell’esistenza di un altro pianeta nel sistema solare, il Pianeta X o il Pianeta Nove, che potrebbe guidare gravitazionalmente questi oggetti nei loro schemi osservati. L’esistenza di 2017 OF201 come caso anomalo di tale raggruppamento potrebbe potenzialmente mettere in discussione questa ipotesi

Il diametro di 2017 OF201 è stato stimato di circa 700 km, il che lo renderebbe il secondo oggetto più grande conosciuto in un’orbita così ampia (per confronto, il diametro di Plutone è di 2.377 km). Ma sono necessarie ulteriori osservazioni, potenzialmente con l’utilizzo di radiotelescopi, per determinare le dimensioni esatte dell’oggetto.

2017 OF201 trascorre solo l’1% del suo tempo orbitale abbastanza vicino a noi da essere rilevabile. La presenza di questo singolo oggetto suggerisce che potrebbero esserci un altro centinaio di altri oggetti con orbita e dimensioni simili, che sono semplicemente troppo lontani per essere rilevabili al momento. Anche se i progressi nei telescopi ci hanno permesso di esplorare parti remote dell’Universo, c’è ancora molto da scoprire sul nostro sistema solare

Perché 2017 OF201 non è Pianeta 9

Nonostante alcune sue caratteristiche, gli scienziati escludono che si tratti del famoso e altrettanto misterioso Pianeta 9, che gli scienziati stanno ancora cercando.

Qualsiasi Pianeta 9 dovrebbe avere infatti una massa da 5 a 10 volte quella terrestre per spiegare l’interazione gravitazionale di oggetti nel lontano sistema solare. Ma su 2017 OF201 gli astronomi scrivono:

[…] la longitudine del perielio di 2017 OF201 si trova ben al di fuori dell’interazione gravitazionale osservata negli oggetti transnettuniani estremi, che è stata proposta come prova dinamica di un pianeta distante e non rilevato. Ciò non significa che non possa esistere un Pianeta 9, significa solo che questo corpo appena scoperto non ha le caratteristiche che indicano la sua esistenza

La ricerca è disponibile su arXiv.

Fonti: Institute for Advanced Study /  arXiv

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