STAFFETTA TRA LA PRIMAVERA E L’ESTATE METEOROLOGICA ALL’INSEGNA DEL TEMPO PIÙ STABILE E CON TEMPERATURE IN AUMENTO
STAFFETTA TRA LA PRIMAVERA E L’ESTATE METEOROLOGICA ALL’INSEGNA DEL TEMPO PIÙ STABILE E CON TEMPERATURE IN AUMENTO
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

L’anticiclone delle Azzorre ha conquistato il Mediterraneo occidentale e, agendo in sinergia con la circolazione perturbata atlantica, sta pilotando verso l’Europa occidentale un flusso di aria temperata. In prossimità della nostra penisola le correnti tendono a disporsi dai quadranti nord-occidentali ed entrano accompagnandosi a una blanda ansa depressionaria che è presente alle quote superiori e che è capace di attivare condizioni di instabilità atmosferica, in evoluzione verso sud-est. L’ulteriore spinta zonale che imprimerà nelle prossime ore l’alta pressione atlantica risanerà in parte questo stato del tempo ancora incerto e inaffidabile, facendolo evolvere verso un equilibrio più stabile pur mantenendo, tuttavia, ancora aperta le possibilità che nubi e precipitazioni, a prevalente ciclo diurno, possano formarsi specialmente sui rilievi.

Questa situazione proseguirà verso un’ulteriore miglioramento a partire dal 30 maggio e nei giorni a seguire, in coincidenza con il debutto dell’estate meteorologica. Questa volta la stabilità atmosferica sarà impostata da una rimonta del promontorio nord africano che sarà sollecitato a salire di latitudine da un’ondulazione del flusso zonale. Il passaggio di una saccatura alle alte latitudini, in evoluzione dall’Isola di Terranova alle Isole Britanniche, potrebbe infatti estendere parzialmente la propria influenza anche ai settori sud-occidentali europei e da qui solleticare, attraverso un richiamo di aria più calda di matrice subtropicale dapprima marittima e poi continentale, il rigonfiamento delle altezze di geopotenziale nella classica forma a campana che è proprio quella tipica del promontorio. L’entità dell’avvezione della massa d’aria appare al momento moderata, con scarti positivi della temperatura a 850 hPa – cioè a circa 1500 metri – che tra il 1° e il 5 giugno passeranno tra 2-4 °C a 4-6 °C oltre la media sulla maggior parte del nostro territorio: questa previsione, ancora di natura probabilistica, può ovviamente subire lievi correzioni nei prossimi aggiornamenti.
Non è ancora chiara la futura evoluzione di questo scenario perché il cavo d’onda in approccio alle coste occidentali europee potrebbe assumere una posizione quasi stazionaria e poco incline a muoversi verso est. Inoltre, il segnale emergente dallo scenario medio a cui facciamo riferimento – che tiene conto di una cinquantina di previsioni – tenderebbe fisiologicamente a indebolirsi man mano che l’orizzonte temporale si allunga e di conseguenza ad oggi si perdono, di pari passo, elementi sufficientemente robusti per delineare una linea di tendenza affidabile. Per il momento possiamo solo considerare una prima ipotesi, da confermare e rivalutare, per il ritorno a condizioni di instabilità almeno sull’area alpina che si troverebbe maggiormente esposta alle infiltrazioni di aria instabile in scorrimento sul confine tra la curvatura ciclonica della saccatura e quella anticiclonica del promontorio. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.