TRA ALTI E BASSI ANCORA INSTABILITÀ E UNA PROBABILE DEPRESSIONE AFRO-MEDITERRANEA INTORNO ALLA METÀ DELLA PROSSIMA SETTIMANA
TRA ALTI E BASSI ANCORA INSTABILITÀ E UNA PROBABILE DEPRESSIONE AFRO-MEDITERRANEA INTORNO ALLA METÀ DELLA PROSSIMA SETTIMANA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Continuano le condizioni di tempo incerto, in cui si alternano fasi all’insegna della variabilità ad altre in cui l’instabilità si fa più accesa producendo in modo più diffuso e organizzato i consueti fenomeni come rovesci e temporali. Anche nei prossimi giorni non ci saranno sostanziali variazioni del quadro meteorologico a scala sinottica che continuerà a vedere il bacino centrale del Mediterraneo senza la presenza di una figura anticiclonica stabilizzante a tutti gli effetti. Se il barometro, infatti, ci mostrerà valori barici al livello del mare sostanzialmente livellati, in quota le altezze di geopotenziale non saranno così elevate da bloccare la convezione che continuerà a seguire per lo più il ciclo diurno della radiazione solare e mostrarsi così più attiva soprattutto sui rilievi alpini ed appenninici.

D’altro canto, il campo di alta pressione continuerà a dominare la scena alle alte latitudini e l’Italia resterà contesa tra due circolazioni depressionarie: una a ovest facente capo al flusso perturbato atlantico e una a est ancora riconducibile alla saccatura artica in evoluzione dalla penisola scandinava alla Russia occidentale. Questa evidenza è bene inquadrata anche dalla distribuzione dei fenomeni attesi fino a martedì 13 maggio, il cui segnale riesce a definire il modo piuttosto netto i confini invalicabili della figura anticiclonica che assume la forma di ciambella: un buco con le precipitazioni distribuite tutte attorno. Verso la metà della prossima settimana, invece, si delinea una novità. Quel segnale instabile che abbiamo detto essere debole per le regioni meridionali si intensificherà a causa dell’evoluzione della circolazione ciclonica presente sull’Europa occidentale. Con buona probabilità, a seguito di una parziale penetrazione del cavo d’onda sull’entroterra sahariano si andrà infatti generando la formazione, l’approfondimento e la risalita di una depressione afro-mediterranea, diretta verso le regioni meridionali e le due Isole Maggiori: si potrebbero quindi creare i presupposti per un richiamo di correnti umide e instabili in risalita con venti di scirocco e quindi la genesi di un’organizzata fase piovosa anche per il Sud. Vista la distanza temporale, sussistono ancora incertezze sulla traiettoria del minimo e sulla sua intensità, cioè sui fattori più importanti da cui dipenderanno essenzialmente l’intensità, le cumulate e la distribuzione delle precipitazioni: si potrà essere più precisi – compatibilmente con i limiti di una previsione meteorologica – nei prossimi giorni.