LE CARATTERISTICHE SINOTTICHE E DINAMICHE DELLA PRIMA ONDATA DI CALORE IN ARRIVO DA METÀ DELLA PROSSIMA SETTIMANA

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LE CARATTERISTICHE SINOTTICHE E DINAMICHE DELLA PRIMA ONDATA DI CALORE IN ARRIVO DA METÀ DELLA PROSSIMA SETTIMANA

LE CARATTERISTICHE SINOTTICHE E DINAMICHE DELLA PRIMA ONDATA DI CALORE IN ARRIVO DA METÀ DELLA PROSSIMA SETTIMANA

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Se me lo permettete e senza mettervi ansia – meglio mettere le mani avanti perché siamo ormai arrivati al paradosso che si rischia di essere etichettati come catastrofisti se si parla del promontorio nord africano – desidero spiegarvi quali saranno, molto probabilmente, i meccanismi che innescheranno la prima ondata di calore di questa estate 2025, dopo un primo assaggio di caldo a tratti intenso atteso al Centro-Sud proprio nel corso di questo fine settimana. Passata la breve parentesi azzorriana sull’Europa occidentale entro le prossime 48-72 ore, una nuova ondulazione del flusso occidentale rinnoverà da martedì 10 giugno l’espansione del promontorio subtropicale verso l’Europa centro-settentrionale, passando per l’Italia e le nostre regioni settentrionali che sono rimaste finora ai margini. Come si è soliti osservare in questo tipo di evoluzioni, il campo anticiclonico in quota andrà ad assumere la classica forma di cupola, tipica delle configurazioni di blocco a omega (fig. 1, a sinistra).

L’asse del promontorio, qui delineato dalla linea nera tratteggiata, nel periodo compreso tra il 12 e il 16 giugno sarà mediamente orientato in modo tale da far cadere i massimi della vorticità anticiclonica (cioè negativa, come indicato dal segno) al Centro-Nord e sulla Sardegna e quindi far sì che queste regioni, per motivi dinamici ben spiegati dalla fisica dell’atmosfera, risultino più esposti ai moti di subsidenza e quindi di schiacciamento dall’alto verso il basso della massa d’aria che, in questo modo, subirà un riscaldamento per compressione. Sarà però una massa d’aria già calda in partenza, perché sarà il promontorio stesso a trasportarla verso l’Europa centro-settentrionale e l’Italia prelevandola dall’entroterra sahariano. A questo effetto a scala sinottica potrebbero poi sommarsi effetti locali, capaci di produrre ulteriori riscaldamenti, se la ventilazione nei bassi strati dovesse impostarsi dai quadranti orientali o nord orientali. Si tratta di un fattore di cui bisognerà eventualmente tenere conto e vedere come sarà meglio inquadrato dai futuri ricalcoli dei modelli numerici dal momento che la distribuzione del campo di pressione al livello del mare sul nostro continente vedrà probabilmente i massimi barici collocarsi sull’Europa orientale e a cavallo delle Alpi (fig. 1, a destra): ci potrebbero quindi essere i presupposti per l’innesco di episodi favonici sul versante alpino italiano e sul versante ligure e tirrenico centro-settentrionale, da cui dipenderà l’ulteriore riscaldamento di cui abbiamo appena parlato.Se quindi la posizione del promontorio non permetterà l’arrivo di isoterme particolarmente elevate a 850 hPa (1500 metri) perché la posizione dell’asse relegherà il trasporto più intenso del flusso subtropicale al Mediterraneo occidentale, dall’altro lato i due aspetti dinamici di cui abbiamo appena parlato saranno sufficienti per far sì che si possano avere temperature elevate per la seconda decade di giugno, con la complicità di un soleggiamento particolarmente efficace, avendo il Sole ormai quasi raggiunto il massimo annuale di intensità radiativa: da una prima stima, nel periodo indicato dal 12 al 16 giugno si potrebbero mediamente registrare valori tra i 6 e i 10 °C oltre la media climatica specie al Nord, lungo il versante tirrenico e sulla Sardegna (fig. 2).

Indicativamente, questa anomalia si potrebbe tradurre con temperature massime che su queste regioni potrebbero cadere nella maggior parte dei casi tra i 30 e i 35 °C e raggiungere picchi superiori. Per maggiori dettagli bisognerà aspettare ancora qualche giorno.

NOTA A MARGINE – Come possiamo osservare, la cartina in cui si indica l’anomalia di temperatura in figura 2 è colorata di rosso acceso perché lo scarto dal clima risulterà elevato: avere, infatti, valori che saliranno probabilmente fino a 8-10 °C oltre la media significa avere uno scarto davvero significativo rispetto ai valori tipici della seconda decade di giugno. Questo segnale è evidenziato anche dall’Extreme Forecast Index (EFI), cioè da un indice che valuta il livello di anomalia degli eventi atmosferici, fino a ritenerli potenzialmente eccezionali: su una scala che arriva fino a 1 e che in questo caso indica un record termico altamente probabile, la proiezione odierna associa alla previsione della temperatura attesa un valore compreso tra 0.7 e 0.8, da cui deriva il grado di “significativamente anomalo”.

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