Linee di Nazca minacciate dalle estrazioni minerarie: cosa sta succedendo davvero nel deserto peruviano?
Più di 2.000 km² sottratti alla riserva archeologica di Nazca per fare spazio all’estrazione mineraria. Tra silenzi istituzionali, pressioni delle lobby e minacce dirette alle iconiche Linee di Nazca, il Perù rischia di perdere uno dei suoi patrimoni più preziosi
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Gli interessi legati all’estrazione mineraria stanno compromettendo uno dei patrimoni archeologici più importanti del mondo. Oltre 2.000 chilometri quadrati sono stati recentemente sottratti all’area protetta della riserva archeologica di Nazca, in Perù, aprendo la strada a un’ondata di richieste per attività minerarie.
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio per l’Attività Mineraria Illegale e le Attività Correlate nelle Aree Chiave di Biodiversità (Observatorio de Minería Ilegal y Actividades Vinculadas en Áreas Claves de Biodiversidad), sono 165 le richieste registrate per operazioni minerarie nella zona appena esclusa dalla protezione legale.
Ancora più preoccupante è il fatto che 58 di queste richieste siano state presentate nei giorni immediatamente successivi all’entrata in vigore della norma che ha modificato l’estensione della zona intangibile. La maggior parte delle concessioni rientra nel REINFO (Registro Integral de Formalización Minera), un sistema fortemente criticato dalla società civile per la sua opacità e per il ruolo controverso nella legalizzazione di attività minerarie sospette, molte delle quali operano in maniera destrutturata e senza rispetto per l’ambiente o per il patrimonio culturale. View this post on Instagram
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A un’intervista rilasciata a un’emittente locale, il ministro della Cultura peruviano Fabricio Valencia, ha ammesso candidamente:
Sappiamo che ci sono alcuni giacimenti minerari, ma non ho informazioni esatte sul tipo di minerale presente in quella zona.
Una dichiarazione che ha sollevato forti critiche, soprattutto considerando che lo stesso Ministero della Cultura ha pubblicato nel 2024 un rapporto ufficiale in cui identificava la riserva archeologica di Nazca come la zona più colpita dalla mineraria illegale nel Paese.
Il rischio per le Linee di Nazca
L’area interessata comprende territori in prossimità delle celebri Linee di Nazca, patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1994. Questi antichi geoglifi, tracciate nel deserto tra il 500 a.C. e il 500 d.C., rappresentano un valore inestimabile dal punto di vista storico, culturale e simbolico. L’attività mineraria, legale o meno, rappresenta una minaccia diretta all’integrità di questo sito unico, compromettendone la conservazione a lungo termine.
L’allentamento delle tutele coincide con una più ampia strategia governativa che tende a favorire il settore estrattivo come fonte primaria di reddito nazionale, spesso a discapito dei diritti ambientali e culturali. Il Perù è uno dei principali produttori mondiali di rame, oro e argento e la pressione delle lobby minerarie sul Governo è storicamente molto forte.