UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE ONDATE DI CALORE AIUTA LA SCIENZA ED È UN DIRITTO DEL LETTORE

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UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE ONDATE DI CALORE AIUTA LA SCIENZA ED È UN DIRITTO DEL LETTORE

UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE ONDATE DI CALORE AIUTA LA SCIENZA ED È UN DIRITTO DEL LETTORE

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

C’è un aspetto che mi ha colpito di recente leggendo i commenti agli articoli che pubblico su questo blog: nella maggior parte di essi traspare, in modo piuttosto evidente, un certo timore tutte le volte in cui nelle linee di tendenza e nelle previsioni si parla del promontorio nord africano. Si tratta di una reazione certamente legata alle conseguenze di questa dinamica atmosferica che apporta stabilità dello stato del tempo e temperature superiori alla norma, fino a dare forma alle cosiddette «ondate di caldo» a cui si legano anche le condizioni di disagio fisiologico per afa.

L’essere più suscettibili a questo tipo di informazione ci rende probabilmente più vulnerabili. Allora, è proprio in casi come questo che l’informazione deve essere la più corretta possibile, non solo per il rispetto del rigore scientifico ma anche per il bene del lettore che la riceve e che dovrebbe essere messo nelle condizioni di recepire il messaggio senza che la soggezione prenda il sopravvento. Che il promontorio nord africano abbia sostituito il vecchio e caro Anticiclone delle Azzorre è ormai un dato di fatto, per cui l’unica strada da percorrere per vincere questo stato di ansia è adattarsi al nuovo scenario atmosferico, diventato più frequente.

In questo percorso di adattamento, l’informazione ben ponderata ha un compito ben preciso: quello di educare alla conoscenza del fenomeno in modo responsabile. Per arrivare a questo obiettivo, la pacatezza e l’oggettività con cui si informa l’utenza vincono sicuramente sui toni esasperati che parlano in termini di «fiammate africane», di «temperature infernali» e di «scenari apocalittici» in arrivo. La scienza meteorologica non si esprime in questo modo perché il suo rigore ripudia quel sensazionalismo che finisce inevitabilmente per terrorizzare e quindi per incutere, in chi legge la notizia, proprio quel timore di cui abbiamo parlato all’inizio.

Si deve invece parlare in termini di «calura», di «caldo intenso» o «molto intenso» a seconda della situazione che potrebbe delinearsi per dare al lettore la possibilità di comprendere realmente la situazione che potrebbe delinearsi: annunciare temperature infernali per l’arrivo di un’ondata di caldo, come è facile intuire, non fornisce alcun valore aggiunto che possa essere di aiuto. Una corretta informazione non fa quindi solo il bene della scienza ma diventa, a tutti gli effetti, un diritto del lettore: quello di essere aiutato a comprendere al meglio la previsione meteorologica.

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