La fusione del ghiaccio antartico ha fatto riemergere un cimitero di pinguini

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La fusione del ghiaccio antartico ha fatto riemergere un cimitero di pinguini

Con il riscaldamento globale e la fusione del ghiaccio in Antartide, il ricercatore Steven Emslie ha fatto una scoperta davvero incredibile, ovvero il ritrovamento di carcasse di pinguini di Adelia (Pygoscelis adeliae) in una zona in cui, non si registrava una colonia di questa specie, da almeno un secolo.
di Dominella Trunfio
www.greenme.it

La ricerca è stata pubblicata dalla Geological Society of the United States. Come dicevamo, lo zoologo dell’ Università della Carolina del Nord, Steven Emslie ha fatto una scoperta insolita: con lo scioglimento di neve e ghiaccio sono stati ritrovati i resti in decomposizione di pinguini di Adelia in un’area di Capo Irizar nel Mare di Ross.

In questa zona non era mai stata registrata una colonia di questa specie da un secolo a questa parte, per questo motivo il ritrovamento ha lasciato il ricercatore a bocca aperta. Le carcasse sono per lo più di cuccioli che hanno un alto tasso di mortalità quando nascono nelle stagioni più fredde dell’anno.  Oltre ai piccoli corpi, c’erano anche pinguini adulti, segno che qui c’era proprio una colonia. Emslie ei suoi colleghi hanno raccolto alcuni di questi resti per fare ulteriori analisi al radiocarbonio. Ma non solo, lungo il promontorio i ricercatori hanno trovato ex siti di nidificazione dei pinguini di Adelia.

“Abbiamo recuperato ossa, piume, gusci d’uovo, ma anche lische di pesce in un terreno ormai secco e polveroso”, spiega Emslie.

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Le analisi indicano che ci sono almeno tre periodi di occupazione, l’ultimo dei quali 800 anni fa, mentre il più antico di circa 5mila anni fa. Con l’aumento del manto nevoso e dei ghiacci, i resti sono rimasti sotto il terreno e si sono conservati intatti fino al recente scioglimento.  Rispetto agli anni Ottanta, il riscaldamento globale ha fatto aumentare la temperatura del Mare di Ross tra 1,5 e 2 gradi centigradi. La ricerca è stata finanziata dalla National Science Foundation e dal US Antarctic Program.

Fonte: Geology

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