«È ESTATE E NON È NORMALE CHE FACCIA COSÌ CALDO»

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«È ESTATE E NON È NORMALE CHE FACCIA COSÌ CALDO»

«È ESTATE E NON È NORMALE CHE FACCIA COSÌ CALDO»

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera



C’è una lacuna culturale enorme nella conoscenza delle scienze dell’atmosfera, dalla meteorologia alla climatologia. Non che si debba essere tutti scienziati, ma almeno la conoscenza delle basi minime sarebbe auspicabile per comprendere le affermazioni di chi si occupa di fare divulgazione e di rendere così fruibili concetti anche complessi che trattano del tempo che farà e del tempo che ha fatto: il primo si chiama previsione meteorologica, il secondo si archivia come dato statistico che andrà poi, con il passare degli anni, a costruire il clima di una località.

È proprio su questo concetto che desidero soffermarmi in particolare. Sul clima di una località, di una regione e di una nazione come l’Italia. Desidero insistere su questo tema perché, proprio per comprendere le analisi che trattano di come per esempio si è comportato un mese dal punto di vista climatico o per avere dimestichezza con le anomalie di temperatura previste, di cui spesso si parla nelle previsioni e nelle linee di tendenza, è necessario conoscere il clima, cioè il metro di confronto con cui valutiamo quanto un tipo di circolazione di discosta dalla normalità.

Quanti risponderebbero correttamente se si ponesse la domanda: «Qual è la temperatura massima che dovresti registrare nella seconda decade di giugno se abiti a Roma, a Bologna, a Milano, a Napoli o a Palermo»? Quella temperatura di riferimento, che come sappiamo si riferisce ad almeno un trentennio di misure, è proprio quella che ci permette di parlare in termini di anomalia climatica. Sia chiaro: l’anomalia in sé non è una… anomalia, ma lo diventa quando con il passare del tempo diventa persistente e il medesimo segnale anomalo dura a lungo, proprio come sta avvenendo in questo mese di giugno che sta trascorrendo all’insegna di temperature decisamente superiori alla media climatica e che si incamminerà molto probabilmente sulla via del tramonto senza modifiche a questo tipo di quadro sinottico.

Sono queste quelle situazioni in cui, come abbiamo ribadito già più volte, quel segnale diventa così persistente da candidare il mese a essere poi uno tra i più caldi mai registrati da quando sono iniziate le misurazioni. Ma salire sul podio non vuol dire che il comportamento del mese è stato normale perché siamo in estate e quindi è giusto che abbia fatto caldo. Il problema è quanto «troppo caldo» ha fatto e per stabilire quantitativamente quel «troppo» è necessario un metro di misura, cioè il clima.

Giugno, alla fine, farà parlare di sé. Le premesse ci sono tutte. Sarebbe quindi ora che si capisse che la persistenza di un unico scenario, con tutte le conseguenze del caso dal punto di vista termico, rappresenta un’anomalia e non la normalità, anche se sta diventando la nuova normalità. Sarebbe auspicabile che il titolo di questo articolo prendesse il sopravvento su quello che omette il «non» e che purtroppo si legge troppe volte: vorrebbe dire essere consapevoli e, prima di tutto, conoscere il clima della nostra bella Italia.

NOTA – In figura, una prima stima dell’anomalia media della temperatura a 2 metri attesa la prossima settimana. I colori sono invertiti: c’era troppo… rosso e non volevo sentire il solito disco rotto sul sensazionalismo e sul terrorismo psicologico.

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