IN ARRIVO UN’ONDATA DI CALDO UN PO’ DIVERSA DAI SOLITI SCHEMI

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IN ARRIVO UN’ONDATA DI CALDO UN PO’ DIVERSA DAI SOLITI SCHEMI

IN ARRIVO UN’ONDATA DI CALDO UN PO’ DIVERSA DAI SOLITI SCHEMI

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Abbiamo sempre legato le ondate di calore al promontorio nord africano e, in particolare, alla configurazione di blocco che il campo anticiclonico va ad assumere nel momento in cui è stretto, ai lati, da due figure depressionarie. In questo tipo di situazione, infatti, la configurazione sinottica rimane ferma e, sotto l’azione di una continua alimentazione di aria subtropicale, il caldo aumenta giorno dopo giorno andando a costruire quella che, in gergo tecnico, prende il nome di «bolla di calore».

Anche nel corso della settimana che sta per iniziare le temperature aumenteranno gradualmente, si parlerà sempre di «bolla di calore», ma questa tendenza all’aumento del campo termico non sarà legata a situazioni sinottiche come quella che abbiamo appena descritto: a tal proposito, dobbiamo distinguere tre fasi. La prima fase, che abbraccerà i primi giorni della settimana, sarà caratterizzata dalla presenza sull’Italia di una cella anticiclonica afro-mediterranea, sollecitata a espandersi verso nord da una modesta circolazione ciclonica presente al largo del Portogallo (fig. 1): il richiamo di aria calda dall’entroterra sahariano sarà ovviamente proporzionale alla spinta attivata dalla depressione che, non essendo particolarmente intensa, relegherà la parte più calda della massa d’aria alla penisola iberica e al Sud della Francia. Sulla nostra penisola, a isoterme a 850 hPa – cioè a circa 1500 metri – di 18-20 °C corrisponderanno a 2 metri dal suolo valori per lo più compresi tra 29 e 35 °C, con qualche punta superiore non esclusa. La seconda fase si farà strada nella seconda parte della settimana (fig. 2), quando un abbassamento del flusso perturbato atlantico avrà tre effetti: permettere a infiltrazioni di aria umida atlantica di lambire l’arco alpino apportando condizioni di instabilità che tra mercoledì 25 e giovedì 26 potrebbero transitare su Alpi, Prealpi e aree pianeggianti limitrofe; schiacciare l’Anticiclone delle Azzorre invogliandolo a spingersi verso l’Europa occidentale e, infine, intensificare il richiamo di aria calda soprattutto verso l’Italia centro-meridionale, dove a 850 hPa si attendono probabili isoterme dal valore di 20-23 °C.

Nei giorni centrali della settimana sarà così probabile che si registrino diffusamente temperature massime per lo più comprese tra 32 e 36 °C – tranne eccezioni locali come le coste liguri – con picchi superiori: in caso di attivazione del garbino (fenomeno locale la cui predicibilità ad oggi non è ancora elevata) non è escluso che si possano raggiungere picchi fino a 40 °C in condizioni di caldo torrido (secco) sul medio e basso versante adriatico.La terza fase concluderà gli ultimi giorni della settimana e vedrà una maggiore presenza dell’Anticiclone delle Azzorre sul settore occidentale europeo (fig. 3). Questa dinamica comporterà un ingresso di correnti meno calde che perlomeno attenueranno l’ondata di calore.

La futura evoluzione potrebbe poi essere ancora condizionata da questo schema e quindi vedere un tira e molla dei flussi subtropicali a seconda di come si posizioneranno le ampie oscillazioni delle correnti atlantiche. In definitiva, sarà probabilmente un’ondata di calore tra alti e bassi che potrebbe essere duratura e che quindi manterrà le temperature su valori anche ben superiori alla media per diversi giorni.

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