Un campo magnetico potrebbe rendere Marte abitabile

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Un campo magnetico potrebbe rendere Marte abitabile

Secondo uno studio della Nasa, un campo magnetico intorno a Marte permetterebbe al pianeta di conservare la propria atmosfera, rendendolo quindi più abitabile
www.wired.it

Creare un campo magnetico intorno a Marte, per riuscire a colonizzarlo. Utopia? Per ora, è solamente un’idea del team di scienziati della Nasa, che ha come scopo quello di rendere il pianeta rosso un po’ più ospitale per la vita umana. Secondo la loro analisi, i cui risultati sono stati appena presentati al Planetary Science Vision 2050, si potrebbe per l’appunto utilizzare un veicolo spaziale per creare una magnetosfera artificiale in grado di contrastare il vento solare intorno a Marte: ciò permetterebbe al pianeta rosso di conservare la propria atmosfera, innescando una serie di effetti positivi per l’abitabilità.

Se il piano dovesse funzionare (e questo è un grande se), si potrebbero sciogliere le calotte polari per riportare acqua liquida sulla superficie di Marte per la prima volta dopo miliardi di anni. “È stato stimato che circa un settimo dell’antico oceano di Marte sia intrappolato nella calotta polare congelata”, si legge nel rapporto. Infatti, circa 4 miliardi di anni fa sulla superficie di Marte scorreva acqua liquida, ma da quando il piccolo pianeta perse il suo campo magnetico per cause ancora misteriose, molta della sua atmosfera fu spazzata via dal vento solare, il che trasformò il pianeta nel mondo freddo e asciutto che osserviamo oggi.

Come risultato, l’atmosfera del pianeta rosso troverebbe un nuovo equilibrio: per prima cosa si registrerebbe un aumento della temperatura di 4 gradi centigradi, con conseguente scioglimento della calotta di anidride carbonica. Il gas, a sua volta, produrrebbe uneffetto serra simile a quello osservato sulla Terra, che riscalderebbe ulteriormente il pianeta e permetterebbe lo scioglimento dell’acqua intrappolata sotto gli strati di ghiaccio, rendendo così il pianeta un mondo più abitabile nel giro di un paio di generazioni. L’idea, tengono a precisare gli scienziati, non è l’ennesimo progetto di terraformazione, (come sono detti i processi artificiali per rendere abitabile un pianeta, modificando la composizione chimica della sua atmosfera, in modo da renderla simile a quella della Terra): “Al contrario, lasciamo che sia la natura a farlo”, spiega Jim Green, direttore della Planetary Science Division della Nasa.

Per ora, il team sta effettuando i test in laboratorio e il prossimo passo sarò quello di riesaminare le simulazioni per valutare i tempi necessari per innescare questi cambiamenti climatici. Il tutto nell’attesa – e nella speranza – di portare i primi esseri umani prima in orbita e poi, finalmente, sulla superficie del pianeta rosso.

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