Uragani e buchi neri hanno qualcosa in comune!

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Uragani e buchi neri hanno qualcosa in comune!

Gli uragani possono produrre venti violentissimi, piogge torrenziali, grandi inondazioni costiere e raggi gamma! Sì, avete capito bene: proprio raggi gamma, ovvero radiazione assai intensa, come quella che viene emessa nelle colossali esplosioni delle galassie. A scoprirlo sono stati gli scienziati della NASA, che di recente hanno anche spiegato il meccanismo attraverso cui i cicloni tropicali riescono a emettere simile energia.

Buco Nero NASA

Nello spettro elettromagnetico i raggi gamma rappresentano la radiazione a più alta frequenza e quindi anche quella più energetica, e solitamente sono prodotti da situazioni estreme quali la fissione dell’atomo, l’esplosione di supernova, il decadimento radioattivo di isotopi instabili (la più pericolosa radiazione emessa da materiale radioattivo) e l’attività dei buchi neri.

In base a una recente ricerca (“Terrestrial gamma ray flashes due to particle acceleration in tropical storm systems”) pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Geophysical Research Atmosphere, gli uragano sono infatti capaci di emettere lampi gamma: una scoperta resa possibile dall’utilizzo del telescopio spaziale Fermi, che tra il 2008 e il 2015 ha individuato ben 4000 lampi gamma provenienti dall’atmosfera terrestre, 37 dei quali emessi da singoli cicloni tropicali.

Secondo gli studiosi questi lampi gamma sarebbero generati da fulmini che vanno da nube a nube all’interno di violente tempeste: il campo elettrico all’interno di queste imponenti nubi temporalesche infatti sottoporrebbe a grandi accelerazioni gli elettroni spingendoli verso l’alto a velocità prossime a quelle della luce, e nella deviazione causata dallo scontro con le molecole d’aria il flusso elettronico emetterebbe i raggi gamma.

Spettro Radiazione NASA

La cosa apparentemente strana è che i lampi gamma sembrano prodursi con maggior facilità in cicloni tropicali di debole intensità (depressioni o tempeste tropicali) piuttosto che negli uragani maturi, e si concentrerebbero soprattutto nelle regioni esterne delle tempeste. In realtà le correnti convettive più intense (flussi d’aria calda e umida che salgono verso l’alto), capaci di favorire un aumento dell’attività elettrica della nube, si osservano proprio all’interno dei cicloni tropicali in fase di intensificazione, e quindi proprio nelle depressioni e nelle tempeste tropicali prima che diventino veri e proprio uragani; e anche il fatto che i lampi gamma provengano soprattutto dalle regioni periferiche dei cicloni tropicali non è poi tanto strano considerando che la maggior parte dei fulmini vengono prodotti proprio dai settori più esterni di queste tempeste. (Fonte Immagini: NASA)

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