CONTINUIAMO A PENSARE AI COMPLOTTI MA, I PESTICIDI, CI STANNO UCCIDENDO DAVVERO!

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CONTINUIAMO A PENSARE AI COMPLOTTI MA, I PESTICIDI, CI STANNO UCCIDENDO DAVVERO!

Dossier Pesticidi Legambiente in Emilia Romagna: decine rilevati nelle acque, molti contemporaneamente. Rintracciate sostanze messe al bando da anni e diversi corsi d’acqua fuori norma
tratto da www.greenreport.it

Non passa giorno in cui, i soliti siti complottisti, abbiano i propri post deliranti condivisi da migliaia di persone, che amplificano la divulgazione di anti-scienza e quant’altro, inneggiando a ordini mondiali che inquinerebbero l’aria tramite irrorazioni aeree e altre assurde amenitร .

Ma qualcosa che puรฒ farci ammalare, per davvero, ce lo abbiamo sotto i nostri piedi, come dimostra Legambiente che ha pubblicato il โ€œDossier pesticidi in Emilia Romagnaโ€ย dal quale emerge che ยซLa presenza dei pesticidi nelle acque รจ ubiquitaria, con mix di decine di sostanze contemporaneamente cheย permangono molto a lungo nellโ€™ambiente. Eโ€™ necessario dunque puntare sempre piรน su pratiche agricole meno impattantiยป.

Lโ€™indagine del Cigno Verde ha preso in considerazione i dati ufficiali 2015-2016 sulla qualitร  delle acque superficiali della Regione e i dati di consumo di pesticidi e inoltre presenta analisi specifiche, come quella di Conapi sulle morie delle api o le prime valutazioni dellโ€™Istituto Ramazzini sugli effetti sanitari del glifosato.

Legambiente sottolinea che ยซRispetto alla media nazionale delle vendite per ettaro di Superficie Agricola Utilizzata (SAU)ย pari a 4,6 kg/ettaro,ย lโ€™Emilia-Romagnaย ย risulta nettamente al di sopra conย ย 7,6 kg/ettaroย (dati 2014)ยป. Ma il Dossier evidenzia comunque ยซun calo dellโ€™utilizzo di fitofarmaciย ย sia a livello nazionale che regionale, dove la sostanza attiva รจ diminuita di circa il 20% dai primi anni 2000. Le stesseย superfici regionali coltivate a bio sono arrivate di recente allโ€™ 11,3 % della superficie agricola totale, con un aumento del 44%ย tra il 2013 ed il 2017.

Nel 2016 e 2015 le analisi hanno rilevato oltre 60 i diversi principi chimici ย e che quasi il 90% delle stazioni monitorate ยซevidenziano almeno una volta la presenza di pesticidi mentre, nei due anni analizzati, i singoli prelievi in cui si riscontrano sostanze fitosanitarie oscillano tra il 53% ed 56%ยป.

Per gli ambientalisti รจ ยซAllarmante la conferma della permanenza di queste sostanze nellโ€™ambiente anche molti anni dopo la loro messa al bando.ย Lโ€™analisi sui dati grezzi ha infatti confermato, per il 2016, la presenza rilevabile di alcune sostanze proibite da tempo, tra cui Atrazina e Diuron.ย Tale dato richiederebbe una forte attenzione rispetto agli effetti che lโ€™uso di queste sostanze possono avere nel lungo termine: segnala che le sostanze in uso oggi potrebbero avere effetti anche a lungo termine sulla salute. Si rilevano inoltre irregolaritร  e superamenti dei limiti in diverse stazioni, sia per sostanza singola che per la sommatoria delle concentrazioni di tutti i pesticidi rilevatiยป.

Nel 2016 i problemi maggiori sembravano essere localizzati nella zone di Bologna, Parma, Piacenza, Ravenna e Ferrara e il Dossier spiega che ยซI superamenti del limite di legge per quanto riguarda la media annua di concentrazione di pesticidi totali si riscontrano con valori notevoliย ย nelย Torrente Sillaro (BO), nel Cavo Sissa Abate (PR) e Po di Primaro (FE). Non mancano anomalie alย Torrente Arda (PC), Canale Destra Reno (RA)ย in altri corsi dโ€™acqua a Ferrara e Ravennaยป e ยซI numeri massimi di sostanze fitosanitarie rilevate simultaneamente in un singolo prelievo nel 2016 emergono essenzialmente nel basso ferrarese (nel Po di Primaro, nel Canal Bianco e nel Canale Burana Navigabile) dove, nei campioni effettuati a maggio, si riscontra la simultanea presenza di oltre 30ย ย pesticidi. Sostanze legate alle pratiche agricole ma purtroppo abusate anche in aree urbane per la manutenzione del verde e la disinfestazioneยป.

Per quanto riguarda, invece il 2015, ย punti di attenzione per le alte concentrazioni medie riguardano il Canale Emissario (MO), il Cavo Parmigiana-Moglia (MO), il Torrente Samoggia (BO), il canale circondariale gramigne Fosse a Comacchio (FE),ย ย il canale Lorgana nelle zone di Argenta (FE).

ยซDa rilevare ย . dicono a Legambiente Emilia Romagna โ€“ come le analisi disponibili non danno conto di tutte le sostanze immesse in ambiente.ย ย Lโ€™Emilia Romagna รจ tra le regioni con un maggior numero di sostanze ricercate (91), ma manca ancora un indagine sistematica sul Glifosatoย ย โ€“ uno degli erbicidi piรน diffusi e sostanza ritenuta particolarmente pericolosa โ€“ come manca su quasi tutto il territorio nazionale, salvo Lombardia e Toscana. Le prime rilevazioni effettuate sul territorio regionale sembrano comunque testimoniare concentrazioni elevateยป.

Legambiente rileva cheยซIl problema dei pesticidi andrebbe messo in relazione alle pratiche agricole nel loro insieme. Infatti il 50% dei terreni pianeggianti regionali ha un contenuto di sostanza organica inferiore al 2%, e sono quindi classificatiย a rischio di desertificazione. Una conseguenze diretta di un modello agricolo fortemente legato alla chimica di sintesi e poco attento alla conservazione delle caratteristiche biofisiche del terrenoยป.

Per quanto riguarda il monitoraggio dei fenomeni di moria di api, il dossier riporta un primo stralcio di analisi condotte da Conap tra la sua base sociale e ยซLe analisi evidenzianoย concentrazioni di pesticidi elevati sui campioni di api,ย con valori Imidacloprid fino a 0,77 mg/kgยป.

Per fronteggiare i problemi messi in luce dal dossierย Legambiente indica due campi di azione: diffondere pratiche agricole e di gestione del verdeย ย alternative e sostenibili; applicare un sistema di monitoraggio sempre piรน puntuale di tali sostanze nellโ€™ambiente e approfondire i loro effetti reali.

Per lโ€™associazione ambientalista, ยซSul versante agricolo serve un cambio delle pratiche di coltivazione, aumentando la quota di superficie atta al biologico, o comunque promuovendo le forme locali di agricoltura che pur senza il marchioย bio, non impoveriscono il suolo e fanno a meno della chimica. Lโ€™obiettivo della Regione leader dei prodotti DOP e IGP deve essere quello di puntare al 100% del biologico nel medio periodo con il passaggio intermedio del 20% entro il 2020. Tale sforzo dovrebbe partire anche dal mondo dellโ€™agroalimentare ed in particolare dalle filiere di qualitร  su cui si basa anche la fama e lโ€™exportย ย regionale.

Il Cigno verde emiliano-romagnolo รจ convinto che il ยซRuolo centrale rimane affidato alย Piano di Sviluppo Rurale il principale strumento finanziario del bilancio Regionale (circa 1200 milioni in Emilia Romagna): risorse pubbliche destinate al sostegno dellโ€™agricoltura e cheย devono cessare via via di incentivare le pratiche agricole dagli impatti ambientali piรน alti.รˆ molto importante inoltre offrire agli agricoltori non solo incentivi economici ma anche moltaย assistenza tecnica e formazione sui metodi di agricoltura biologica.

Occorre infine eliminare gli utilizzi impropri dei pesticidi anche in ambito urbanoยป.

Per quanto riguardaย il Glifosatoย ยซEโ€™ necessario invece arrivare ad una sospensione del pesticida a tutti i livelli come misura cautelativa per la salute pubblica, ed evitare di incentivarne lโ€™uso attraverso i PSRยป.

Il Dossier conclude: ยซA livello di pianificazione e indagine serveย una strategia tematica regionale per la riduzione dei pesticidi. Eโ€™ importante inoltre cheย si intervenga sui corsi dโ€™acqua con maggiore concentrazioni di pesticidiย mettendo in relazione dati nelle acque con pratiche agricole del bacino e aumentando i controlli laddove necessario. Legambiente chiede inoltreย unโ€™analisi specifica sul Glifosatoยป.

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