Diabete: creata la prima iniezione di insulina che … si prende per via orale

0

Diabete: creata la prima iniezione di insulina che … si prende per via orale

Un dispositivo microscopico permette la somministrazione di insulina per via orale. La sua particolare forma, ispirata al carapace di una tartaruga capace di raddrizzarsi quando è girata sul dorso, assicura il contatto dell’ago con il tessuto gastrico quando viene iniettata l’insulina, nonostante i continui movimenti dello stomaco
www.lescienze.it

Una capsula delle dimensioni di un mirtillo che permette la somministrazione orale di insulina, almeno nell’intervallo di dosaggi normalmente prescritti nei casi di diabete di tipo 2 che la richiedono, è stata progettata da ricercatori del Massachusetts Institute of Technology che l’hanno sperimentata con successo sul modello animale della malattia. La tecnica con cui è stata realizzata – che potrà inoltre essere adattata ad altri farmaci che oggi prevedono la somministrazione per iniezione – è descritta in un articolo su “Science”.

Le persone che devono assumere insulina sono costrette a iniettarsela, una pratica a cui i pazienti si adattano in genere velocemente, ma che resta disagevole e che a volte ritarda la prescrizione di questo farmaco in favore di altri, che però sono meno efficaci. Per questo da anni i ricercatori sono alla ricerca di una formulazione che permetta la somministrazione orale.

Una capsula per l'insulina
Set di capsule per la somministrazione orale dell’insulina. (Cortesia Felice Frankel)

La capsula messa a punto da C. Giovanni Traverso e colleghi è composta da una serie di elementi, tutti in materiali ingeribili, fra cui un micro-ago collegato a una molla compressa, che è tenuta in posizione da un disco di zucchero. Quando la capsula viene ingerita, il disco di zucchero si scioglie, rilasciando la molla e proiettano l’ago nella parete dello stomaco, da dove il farmaco passa rapidamente in circolo. La stessa punta dell’ago è fatta quasi del tutto di insulina liofilizzata e compressa.

Per assicurarsi l’efficacia della somministrazione, i ricercatori hanno dovuto superare diverse sfide, tra cui le condizioni di acidità estrema dello stomaco, e il superamento degli spessi strati di muco che ne rivestono la parete. Il problema più arduo è stato però la progettazione di un sistema che assicurasse l’iniezione dell’insulina nella parete gastrica, quale che sia il modo in cui la capsula si deposita nello stomaco. A questo scopo hanno progettato una forma ispirata al carapace della tartaruga leopardo (Stigmochelys pardalis), che ha la capacità di raddrizzarsi anche quando è rotolata sulla schiena.

Una capsula per l'insulina
La nuova capsula, dalla forma ispirata al carapace della tartaruga leopardo, è progettata in modo che comunque si depositi nello stomaco, si posiziona per iniettare l’insulina nella parete dell’organo. (Cortesia Ania Hupalowska, Alex Abramson, Muhammad Mahdi Karim)

Il sistema, messo a punto dopo una lunga serie di simulazioni al computer, è stato chiamato SOMA (self-orienting millimeter scale applicator), ed è in grado di assicurare il contatto dell’ago con il tessuto gastrico quando viene iniettata l’insulina, nonostante i continui movimenti che interessano lo stomaco.

I ricercatori non hanno riscontrato alcun effetto collaterale negativo negli animali su cui è stato testato il sistema; tuttavia sottolineano che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare possibili effetti cronici delle iniezioni gastriche quotidiane e per ottimizzare la tecnica in funzione delle esigenze di una produzione su ampia scala.

Share.

Leave A Reply