Tratto da www.iflscience.com

Il sistema solare è polveroso. Così pieno di polvere che con le giuste condizioni la si può vedere ad occhio nudo come un leggero bagliore triangolare poco prima del tramonto o dell’alba. La Terra si muove attraverso un anello di polvere nella sua orbita, così come Venere. Ora gli astronomi hanno scoperto che l’orbita di Mercurio sfoggia anche un anello di polvere.

In uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal , i ricercatori ammettono di aver trovato l’anello mentre cercavano l’esatto opposto. Stavano raccogliendo prove dell’esistenza di una regione priva di polvere vicino al Sole, in quanto si pensa che il Sole vaporizzi la polvere nelle sue vicinanze o la spinga più lontano.

Dal momento che non è possibile cercare facilmente in questa regione dalla Terra, il team ha impiegato la potenza combinata del satellite STEREO della NASA e la sonda Solar Parker per misurare la polvere attorno al sole. La squadra ha visto una ciambella di polvere nell’orbita di Mercurio. L’anello è largo 15 milioni di chilometri, Mercurio stesso è solo 4.880 chilometri di diametro

“L’abbiamo trovato per caso”, ha detto in un comunicato l’ autore principale Guillermo Stenborg, del Naval Research Laboratory . “La gente pensava che Mercurio, a differenza della Terra o di Venere, fosse troppo piccolo e troppo vicino al Sole per catturare un anello di polvere. Ci si aspettava che il vento solare e le forze magnetiche del Sole avrebbero spazzato via la polvere in eccesso dall’orbita di Mercurio. “

Un altro nuovo studio ha importanti implicazioni per la polvere nel Sistema Solare interno. Sembra che l’anello di polvere attorno a Venere potrebbe non essersi formato come quello della Terra, dalla polvere e dai detriti delle collisioni più lontane. La nuova ricerca suggerisce che gli asteroidi nell’orbita di Venere potrebbero essere la causa di tutto ciò.

Come riportato in The Astrophysical Journal Letters , i ricercatori hanno tentato di modellare la formazione dell’anello con qualsiasi causa nota o prevista: impatti con cinture di asteroidi, comete tipo quella di Halley, comete della famiglia di Giove e persino comete provenienti dalla nuvola di Oort molto distanti, ma nessuna di esse potrebbe spiegare l’anello.

La squadra ha quindi esaminato un’altra possibilità. Potrebbe essere causato da asteroidi mai rilevati prima, vicino allo stesso Venere?

I modelli suggeriscono fortemente che questa potrebbe essere la risposta, ma questo solleverebbe un altro problema su come gli asteroidi siano finiti lì. L’ipotesi più probabile è che si siano formati in quel posto e siano sopravvissuti dall’inizio del Sistema Solare. Nel loro modello, l’8% degli asteroidi è sopravvissuto ai 4,5 miliardi di anni dalla formazione del pianeta. La prossima sfida sta ora dimostrando che questi asteroidi esistono realmente.