La Bayer-Monsanto è stata condannata definitivamente per aver intossicato un agricoltore con un diserbante, il Lasso

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La Bayer-Monsanto è stata condannata definitivamente per aver intossicato un agricoltore con un diserbante, il Lasso

La Monsanto è stata condannata in via definitiva per i gravi danni alla salute arrecati all’agricoltore francese Paul François, intossicato dopo aver inalato i vapori del diserbante Lasso. La Corte di Cassazione ha, infatti, rigettato il ricorso del colosso acquisito da Bayer contro la condanna in secondo grado emessa un anno e mezzo fa.

La maratona giudiziaria era iniziata nel lontano 2007. Il nome di Paul François abbiamo imparato a conoscerlo in tutti questi anni. Adesso arriva finalmente l’epilogo con i tribunali che danno ragione all’agricoltore e condannano la Bayer Monsanto e il suo prodotto Lasso per aver causato danni neurologici all’uomo. Lasso, come sappiamo è vietato in Francia dal novembre 2007, bandito da Canada, Belgio e Regno Unito, invece in Italia è ancora autorizzato.


Cos’era successo? Paul François è un ex contadino cerealicolo del nord della Charente (poi passato al biologico) che viene in contatto nel 2004, con i vapori del fitofarmaco Lasso. Inizia ad avvertire gravi effetti collaterali tanto da doversi ricoverare in ospedale per un lungo periodo.

Nel 2010, l’uomo fa causa a Monsanto per non aver fornito adeguati avvisi di sicurezza sull’etichetta. Porta il colosso in tribunale: gli viene accertata la malattia professionale, ma non solo. Il suo è il primo caso di comprovata colpevolezza da parte di una multinazionale attiva nella produzione di pesticidi in merito ad un avvelenamento.

Nel 2012 e nel 2015 aveva vinto, infatti, contro Monsanto, ma poi la corte suprema francese aveva rigettato le sentenze e ordinato una nuova udienza. Poi, nell’aprile 2019, la corte di appello di Lione aveva ritenuto nuovamente Monsanto responsabile con la motivazione che il diserbante era un “prodotto difettoso” con il risarcimento di 1,18milioni di dollari.
Per Paul François, che oggi è anche portavoce della Phyto-Victims, si chiude finalmente un capitolo doloroso.

Dopo ben tredici anni di attese, delusioni, ospedali e cure tutti raccontati nel suo libro Un paysan contre Monsanto (Fayard, 2018), questa vittoria può rappresentare davvero una svolta anche per le altre vittime. Ricordiamo, infatti che la Monsanto-Bayer è impegnata in tribunale con oltre mille cause in tutto il mondo, molte delle quali ruotano attorno a Roundup, il famoso erbicida a base di glifosato, sostanza ritenuta potenzialmente cancerogena e che tra una causa e l’altra, ha fatto perdere all’azienda di proprietà della Bayer circa 30 miliardi di euro.

Fonte: Justice pesticides/Liberation

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