Disastro ecologico in Perù causato dallo tsunami del vulcano esploso a Tonga: colpite due riserve naturali e spiagge

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Disastro ecologico in Perù causato dallo tsunami del vulcano esploso a Tonga: colpite due riserve naturali e spiagge

Il disastro dovuto anche alla cattiva gestione della raffineria di La Pampilla, che ora deve bonificare rapidamente e rischia una forte multa
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Il 17 gennaio il ministro dell’Ambiente Rubén, ha valutato i danni ambientali sulle spiagge di  Cavero e Bahía Blanca. Durante il sopralluogo tecnico Ramírez ha detto che  : “C’è un grave danno alla biodiversità, può anche incidere sulla salute umana, ed è stato ordinato che questa zona sia isolata a tutti i tipi di attività.  Cn tutte le informazioni raccolte, verrà redatto un atto per avviare i lavori di pulizia, decontaminazione e bonifica dell’area interessata. Sono state avviate indagini per accertare le relative responsabilità. Abbiamo effettuato un sopralluogo con la polizia ecologica».

Oggi, il coordinatore residente delle Nazioni Unite, Igor Garafulic, ha incontrato le autorità e ha impegnato l’intero team Onu per affrontare il disastro ecologico.

La mare nera è iniziata ad estendersi a partire dalla spiaggia di Bahía Blanca, a Ventanilla (Callao), dopo che lo tsunami aveva danneggiato le tubazioni della raffineria La Pampilla. E’ stata immediatamente chiusa la balneazione.

Il 19 gennaio il ministro Ramírez, ha chiesto alla raffineria di La Pampilla di «Accelerare con urgenza le azioni di bonifica e riparazione dei danni alle spiagge contaminate dopo la fuoriuscita di petrolio avvenuta a Ventanilla e Ancón lo scorso fine settimana».

In precedenza, il Presidente della Repubblica del Perù, Pedro Castillo, aveva sorvolato le spiagge di Ventanilla e Ancón per verificare l’entità dei danni ambientali causati e le azioni di bonifica attuate dal governo locale e regionale.

Poi il  capo del Ministero dell’Ambiente (Minam) si è incontrato con i ministri dell’energia e delle miniere e della produzionee con i rappresentanti della società Repsol,  che gestisce la raffineria, pescatori, leader  sociali e membri del Congresso per discutere i dettagli del piano di emergenza di quelllo che, di ora in ora, aveva assunto le dimensioni di un disastro ecologico. Solo allora la Repsol ha accettato di fornire un calendario di interventi per far fronte all’emergenza ambientale e il ministro ha ammonito: «Serve che le azioni siano efficienti e immediate affinché il nostro mare non continui ad essere inquinato. Nell’ambito del piano di emergenza proposto dalla compagnia, verrà raccolto il petrolio, che si trasforma in uno stato gelatinoso a contatto con l’acqua».

Per quanto riguarda la responsabilità legale della Repsol, ha affermato che «Sono in corso le relative indagini per accertare l’infrazione, secondo i protocolli stabiliti. La Procura ha provveduto alle rispettive sanzioni. Il Minam sta verificando l’intero procedimento». Ramírez ha affermato che «La multa che la raffineria di La Pampilla potrebbe ricevere sarebbe fino a 30.000 UIT (1.3800.000 Sol) <,”poiché i danni all’ambiente, verificatisi nel fine settimana, sono preoccupanti»

L’Organismo de Evaluación y Fiscalización Ambiental (OEFA) ha ordinato l’immediato intervento della Raffineria La Pampilla  «Al fine di prevenire danni cumulativi o più gravi che colpisce il suolo: acqua, flora, fauna e risorse idrobiologiche; Identificare le aree interessate dallo spostamento dell’idrocarburo sversato, entro un periodo massimo di due (02) giorni lavorativi; Effettuare le azioni di pulizia dell’area del suolo interessata dalla fuoriuscita di greggio nell’area della spiaggia di Cavero e delle altre aree che potrebbero essere interessate, entro un periodo massimo di dieci (10) giorni lavorativi; Mettere in sicurezza l’area, effettuare il contenimento e il recupero dell’idrocarburo surnatante nell’acqua di mare di Ventanilla e in altre aree in cui vi sia presenza di idrocarburi, entro un periodo massimo di cinque (05) giorni lavorativi; Effettuare la contenzione, lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento finale dei rifiuti solidi e liquidi pericolosi e non, generati a seguito delle attività di pulizia delle aree interessate, entro un periodo massimo di otto (08) giorni lavorativi.

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