18 MARZO 1944: 80 ANNI FA L’ULTIMA ERUZIONE DEL VESUVIO. ECCO TUTTI I VIDEO DELL’EPOCA

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18 MARZO 1944: 80 ANNI FA L’ULTIMA ERUZIONE DEL VESUVIO. ECCO TUTTI I VIDEO DELL’EPOCA

Redazione Blue Planet Heart

Vi presentiamo qui di seguito alcuni video d’epoca riguardanti l’ultima eruzione del vesuvio, quella del 18 marzo 1944

L’eruzione del 1944, descritta in maniera dettagliata da Giuseppe Imbò, allora direttore dell’Osservatorio Vesuviano, fu preceduta da chiari segni premonitori a partire dal 13 marzo, quando si ebbe il collasso del cono di scorie presente all’interno del cratere.

L’eruzione iniziò il 18 Marzo con un aumento dell’attività stromboliana e con piccole colate laviche sul versante orientale e verso Sud. Subito dopo un altro flusso lavico si riversò nell’Atrio del Cavallo e si fermò a 1,2 km da Cercola, dopo aver invaso e parzialmente distrutto gli abitati di Massa di Somma e di S. Sebastiano.Nel pomeriggio del 21 marzo iniziò la seconda fase dell’eruzione caratterizzata da fontane di lava che determinarono l’arresto dell’alimentazione lavica.

A partire da mezzogiorno del 22 marzo si verificò un sensibile cambiamento nello stile eruttivo: la nube eruttiva raggiunse un’altezza di 5 km, mentre lungo i fianchi del cono si innescarono valanghe di detriti caldi e piccoli flussi piroclastici.

Si verificò, inoltre, una intensa attività sismica fino al mattino del 23 in cui l’attività eruttiva si ridusse alla sola emissione di cenere. L’emissione di cenere chiara che ebbe luogo il 24 marzo preannunciò il termine dell’attività eruttiva, imbiancando il Gran Cono come dopo una nevicata. Le esplosioni gradualmente si ridussero fino a scomparire il giorno 29, quando l’attività si ridusse a nubi di polvere, da attribuire prevalentemente a frane dell’orlo craterico.

I paesi più danneggiati dai depositi piroclastici da caduta furono Terzigno, Pompei, Scafati, Angri, Nocera, Poggiomarino e Cava. Gli abitanti di S. Sebastiano, di Massa e di Cercola, circa 12.000 persone, furono costretti all’evacuazione. Napoli fu favorita dalla direzione dei venti che allontanarono dalla città la nuvola di cenere e lapilli.
L’eruzione del 1944 è l’ultima eruzione del Vesuvio e segna la transizione del vulcano da stato di attività caratterizzato da condizioni di condotto aperto a condizioni di condotto ostruito, in cui ci troviamo attualmente.

I danni prodotti dall’eruzione furono:

  • 26 persone morte nell’area interessata da ricaduta di ceneri a causa dei crolli dei tetti delle abitazioni;

  • 2 centri abitati in parte distrutti dalle colate laviche;

  • 3 anni di raccolti persi nelle aree interessate da ricaduta di ceneri.

    Fonte www.ov.ingv.it

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