Ma quanto è vecchio Giove?

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Ma quanto è vecchio Giove?

Il nucleo solido del più grande pianeta del nostro sistema solare iniziò ad aggregarsi subito dopo la formazione della nebulosa protoplanetaria, raggiungendo 20 masse terrestri in un milione di anni. Spazzando tutte le polveri e i planetesimi sulla sua orbita permise la formazione di due distinti serbatoi di meteoriti, il cui studio ha permesso la ricostruzione della storia del pianeta
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Appena un milione di anni dopo la nascita del sistema solare, il nucleo solido di Giove – con una  massa presunta pari a 20 masse terrestri – si era già formato. E’ quanto risulta da uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Münster – pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” – che ha ricostruito l’evoluzione temporale del più grande pianeta del sistema solare.

I modelli della formazione dei pianeti gassosi giganti avevano già suggerito che Giove doveva essersi formato relativamente presto nell’evoluzione del sistema solare, ma finora non si era trovato il modo per definire in modo più preciso i tempi e le fasi del suo accrescimento.

Cortesia Amy A. Simon/NASA/European Space Agency.

Thomas S. Kruijer e colleghi sono partiti da recenti ricerche che hanno mostrato che i meteoriti ferrosi possono essere classificate in due gruppi ben distinti sulla base dei differenti rapporti isotopici di tre elementi: molibdeno, tungsteno e platino, che ne indicano la provenienza da due serbatoi di meteoriti differenti.

Tuttavia, la datazione dell’età dei meteoriti derivanti da questi due serbatoi, stimata in particolare sulla base delle quantità relative di isotopi del tungsteno, indica che quei serbatoi sono coesistiti per un periodo di tempo estremamente lungo, iniziato circa un milione anni dopo la formazione del sistema solare.

Ciò significa, osservano i ricercatori, che i due serbatoi devono essere stati spazialmente separati. In caso contrario, in un’epoca in cui dalla polvere della nebulosa planetaria primordiale si stavano ancora formando i planetesimi, i loro materiali si sarebbero inevitabilmente mescolati.

Secondo Kruijer e colleghi, l’origine della distanza tra i due serbatoi di meteoriti sarebbe stata la formazione

di Giove, la cui grande massa avrebbe inibito il trasporto di materiale solido attraverso l’orbita del pianeta.

Sulla base di questa ipotesi e dei dati ricavati dall’analisi dei meteoriti, l’iniziale aggregazione di planetesimi avrebbe creato un nucleo solido che nel giro di un milione di anni avrebbe raggiunto una massa 20 volte maggiore di quella della Terra. A questa fase ne sarebbe seguita un’altra, relativamente più lenta, che in 3-4 milioni di anni portò Giove ad avere circa 50 masse terrestri.

Attraendo tutte le polveri e i planetesimi vicina alla sua orbita, il pianeta avrebbe così creato un ampio vuoto nella nebulosa protoplanetaria, isolando efficacemente i due serbatoi di meteoriti, e continuando comunque a crescere grazie all’attrazione dei gas.

Secondo gli autori, inoltre, sarebbe stata proprio la precoce formazione di Giove a impedire la successiva formazione nel nostro sistema solare delle super Terre che si osservano in tanti altri sistemi planetari.

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