Identificati i geni connessi all’intelligenza e a diversi tipi di ansia

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Identificati i geni connessi all’intelligenza e a diversi tipi di ansia

Due diversi studi hanno individuato centinaia di geni connessi da un lato a brillanti doti cognitive (ma anche ad autismo e depressione), dall’altro alla tendenza a preoccuparsi, che può manifestarsi in due diversi modi.
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L’intelligenza è un insieme complesso di abilità cognitive favorite da diversi fattori: una buona “spinta” genetica, la salute prenatale, l’istruzione ricevuta, l’educazione, l’ambiente in cui si cresce, le interazioni sociali. Ma se è vero che circa il 40% delle differenze tra QI è riconducibile a fattori ereditari, scoprire quali siano esattamente i geni coinvolti si è rivelato finora un’impresa.

Ora uno studio pubblicato su Nature Genetics, basato su 14 database riguardanti oltre 250 mila individui, ha identificato 939 nuovi geni associati all’intelligenza – misurata attraverso una serie di test per sondare le abilità linguistiche, logiche e matematiche. Oltre ad aggiungere un malloppo consistente di geni alle poche decine identificate finora, la ricerca coordinata da Danielle Posthuma della Vrije University di Amsterdam ha riscontrato alcune importanti associazioni tra una predisposizione al ragionamento brillante e certe caratteristiche che riguardano la salute.

Molte delle varianti associate a una maggiore intelligenza sono state trovate negli individui più longevi e non affetti da Alzheimer, schizofrenia o deficit da iperattività – segno che questi geni potrebbero avere un ruolo protettivo contro queste condizioni. Gli stessi geni sembrerebbero tuttavia connessi anche a un maggiore rischio di autismo.

Le due strade dell’ansia. Un secondo studio dello stesso gruppo di lavoro, pubblicato sempre su Nature Genetics, ha utilizzato gli stessi metodi statistici per identificare, a partire da un database su DNA e salute di 449.400 persone, oltre 500 geni che sembrano predisporre ad ansia e depressione.

Lo studio, il più esteso mai effettuato sulla genetica di questo tratto di personalità – che gli psicologi chiamano neuroticism (nevroticismo) – suggerisce che chi ha la tendenza a preoccuparsi lo faccia tendenzialmente in due modi, legati a due diverse predisposizioni genetiche. Le persone che si preoccupano molto del giudizio altrui e che sono più tendenzialmente ansiose hanno ereditato geni diversi da chi è più tendenzialmente depresso e soggetto a sbalzi di umore.

Nessuno dei due studi implica che sia possibile dedurre i tratti di personalità di ciascuno a partire dal suo DNA: anche un gruppo di centinaia di geni avrebbe infatti un effetto “reale” ridotto. «Attualmente non possiamo ricavare predizioni attendibili per il singolo individuo – spiega Posthuma – possiamo solo dire che chi ha un particolare profilo genetico corre, per esempio, un rischio aumentato del 10% di nevroticismo».

I ricercatori hanno anche lavorato per tentare di risalire al tipo di cellule in cui questi geni sono espressi. Molti di quelli connessi all’intelligenza per esempio sono espressi da un particolare sottotipo di neuroni dei gangli della base, nuclei cerebrali profondi coinvolti nell’apprendimento, nella regolazione delle emozioni e dell’attenzione. Identificare il tipo di cellule interessato porterà a sviluppare soluzioni farmaceutiche mirate per le condizioni patologiche che questi geni potrebbero favorire.

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