NASA: “Scoperto un sistema solare con 7 pianeti ‘fratelli’ della Terra”

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NASA: “Scoperto un sistema solare con 7 pianeti ‘fratelli’ della Terra”

L’annuncio della Nasa: scoperti 7 gemelli della Terra che orbitano tutti attorno alla stessa stella. La scoperta รจ importante perchรฉ indirizza la ricerca dell’acqua e della vita verso le nane rosse, stelle piccole, relativamente fredde e molto diffuse nell’Universo.
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Dopo giorni di attesa, speculazioni e anticipazioni aย proposito dellaย “conferenza stampa straordinaria”ย indetta dalla Nasa, l’annuncio รจ stato finalmente dato: nell’orbita diย Trappist-1, una nana rossa ultrafredda a una distanza stimata di circa 40 anni luce da noi sono stati scoperti in totale 7 piccoli pianeti rocciosi, cioรจ con caratteristiche simili a quelle della Terra. Detto in altre parole: gli astronomi della Nasa (e non solo) hanno trovato ben 7 pianeti quasi gemelli della Terra, non uno solo!

Qui sotto: la storia e i dettagli della scoperta (a cura di Luigi Bignami) e, a fondo pagina, i commenti di Nichi D’Amico e Alessandro Sozzetti, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Le osservazioni, iniziate nel settembre del 2015, sono state effettuate utilizzando un insieme di strumenti: il telescopio TRAPPIST-South (ESO, Osservatorio Europeo Australe, La Silla, Cile), il Very Large Telescope (ESO, Cerro Paranal, Cile), il telescopio spaziale Spitzer (Nasa, in orbita a 568 km) e altri telescopi attorno al mondo.

Osservabile nella costellazione dell’Acquario, รจ una stella di classe spettrale M8 D (catalogo Simbad), รจ molto “piccola” (poco piรน grande di Giove) e di massa stimata nell’8% di quella del Sole.

Tutti i suoi pianeti, chiamati rispettivamente Trappist-1 b, c, d, e, f, g, h (dal piรน vicino al piรน lontano), hanno dimensioni simili a quelle del nostro pianeta: le dimensioni, la possibile composizione e le orbite sono state desunte dalle variazioni di luminositร  della stella causate dal passaggio dei suoi pianeti tra noi e la stella stessa: eventi che in astronomia sono noti come transiti.

Il coordinatore della ricerca, Michaรซl Gillon (istituto di astrofisica di Liegi, Belgio), afferma che ยซci troviamo di fronte a un sistema planetario incredibile, non solo perchรฉ abbiamo trovato cosรฌ tanti pianeti insieme, ma soprattutto perchรฉ sono sorprendentemente simili per dimensioni alla Terraยป.

Da tempo gli astronomi ipotizzavano che stelle con dimensioni affini a quella di Trappist-1 (che per tipologia รจ la piรน diffusa nell’Universo, probabilmente tra il 70 e l’80%) possono avere attorno molti pianeti rocciosi di dimensioni simili alla Terra. Trappist-1 รจ la prima a essere stata sottoposta a osservazioni cosรฌ prolungate e approfondite, tali da permettere la scoperta di “b”, “c” e “d” giร  nel 2015 e infine gli altri quattro.

Questi pianeti, o almeno alcuni di essi, se orbitano in modo regolare e alla distanza “giusta” potrebbero sostenere forme di vita.

Amaury Triaud, co-autore della ricerca, sottolinea che ยซla quantitร  di energia emessa da stelle come Trappist-1 รจ molto inferiore rispetto a quella emessa dal nostro Sole. Per avere acqua liquida in superficie sui loro pianeti, questi devono orbitare a distanza ravvicinata, molto piรน vicini alla loro stella di quanto la Terra sia dal Sole. Sembra che questo tipo di configurazione compatta sia proprio quella che caratterizza Trappist-1ยป.

Tutti e sette i pianeti, infatti, orbitano a una distanza inferiore di quella tra il Sole e Mercurio (circa 58 milioni di chilometri) e, proprio a causa della bassa energia della stella, tutti potrebbero ricevere una quantitร  di energia analoga a quella che irradia sui pianeti interni del Sistema Solare (Mercurio, Venere, Terra e – a seconda dei criteri utilizzati – Marte).

Alcuni meglio di altri. In particolare, Trappist-1 c, d, f ricevono quantitร  di energia vicine a quelle che arrivano, rispettivamente, su Venere, Terra e Marte. Le misure sulla possibile densitร  dei singoli pianeti suggeriscono che almeno i primi sei sono di tipo roccioso.

Tutti e sette potrebbero potenzialmente avere acqua allo stato liquido in superficie, anche se per alcuni la probabilitร  sembra piรน elevata: “e”, “f” e “g”, per esempio, sembrano avere tutte le carte in regola per mantenere questa condizione – l’acqua liquida – che dal nostro punto di vista รจ anche condizione indispensabile per un eventuale sviluppo di forme di vita.

Il confronto tra il Sole e una nana rossa: il 70-80% delle stelle della Via Lattea sono nane rosse.

In base ai modelli utilizzati, i pianeti “b”, c” e “d” potrebbero avere acqua, ma forse solo in piccole regioni, mentre per “h” – il piรน distante – l’ipotesi รจ che, se c’รจ acqua, รจ allo stato solido. Sarร  perรฒ purtroppo solamente con la prossima generazione di telescopi, come l’European Extremely Large Telescope (ESO) e il James Webb Space Telescope (Nasa/Esa) che potremo saperne di piรน.

Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica: ยซQuesta scoperta รจ importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche culturale: sapere con sempre maggiore sicurezza che oltre il nostro Sistema Solare ci sono luoghi potenzialmente favorevoli alla vita รจ semplicemente affascinante. La ricerca di pianeti extrasolari รจ uno degli ambiti in cui l’Istituto Nazionale di Astrofisica รจ profondamente coinvolto a livello internazionale, con l’eccellenza dei suoi scienziati, strumenti d’avanguardia come il Telescopio Nazionale Galileo e importanti partecipazioni in missioni spaziali di frontieraยป.

Alessandro Sozzetti, astronomo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica: ยซIl sistema multiplo di pianeti terrestri transitanti individuato attorno a Trappist-1 รจ straordinario sotto diversi aspetti. Innanzi tutto รจ il primo sistema con pianeti di tipo terrestre nella fascia di abitabilitร  (quell’intervallo di distanze da una stella entro il quale un pianeta di tipo roccioso con un’atmosfera puรฒ potenzialmente avere acqua allo stato liquido sulla superficie) per i quali sia stato possibile determinare, sia pure in modo preliminare, la densitร , e quindi la composizione interna, scoprendo che sono probabilmente rocciosi come la nostra Terra.

In secondo luogo, tre dei sette pianeti del sistema sono soggetti a livelli di irraggiamento simili a quelli che Venere, la Terra e Marte ricevono dal nostro Sole, e se posseggono un’atmosfera di tipo terrestre potrebbero avere oceani sulla superficie. Inoltre, la bassissima luminositร  e le dimensioni della stella, paragonabili al nostro Giove, rendono gli eventi di transito dei pianeti in fascia abitabile frequenti e facili da rivelare, aprendo la possibilitร  della caratterizzazione dettagliata delle loro proprietร  atmosferiche con strumentazione di punta giร  esistente (come l’Hubble Space Telescope) o pronta nel futuro prossimo (come il James Webb Space Telescope).

I pianeti rocciosi potenzialmente abitabili attorno a stelle molto piรน piccole e fredde del Sole, quali Trappist-1, costituiscono dei laboratori eccezionali dove studiare l’impatto sulle proprietร  atmosferiche (e sul concetto stesso di abitabilitร ) di questi oggetti con storie evolutive molto diverse da quelle da cui ha avuto origine la nostra Terra.

In ultima analisi, l’esistenza del sistema planetario di Trappist-1 e, in generale, il successo della strategia della ricerca di pianeti terrestri attorno a stelle di piccola massa, rende se possibile ancora piรน urgente moltiplicare gli sforzi per la scoperta e la caratterizzazione delle proprietร  fisiche e delle atmosfere di veri gemelli della nostra Terra, cioรจ pianeti di tipo terrestre nella regione di abitabilitร  di stelle piรน simili al nostro Soleยป.

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