Ecco come la corona solare si scalda fino a milioni di gradi

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Ecco come la corona solare si scalda fino a milioni di gradi

Trovato ciรฒ che i fisici solari cercavano da 70 anni e che spiega come sulla nostra stella si passi da 6.000 a molti milioni di gradi.
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Un’eruzione solare e una cascata di archi magnetici ripresi il 16-17 dicembre 2015 dal Solar Dynamics Observatory (SDO) della Nasa.

Da quando sono state teorizzate, circa settant’anni fa, le onde di Alfvรฉn hanno catalizzato l’attenzione dei fisici solari di tutto il mondo. Sarebbe infatti l’energia trasportata da queste onde a contribuire in modo decisivo al riscaldamento della corona solare – lo strato piรน esterno dell’atmosfera del Sole – fino a milioni di gradi, rispetto alla piรน “fredda” e interna zona visibile, che raggiunge valori di circa 6.000 gradi.

Oggi un team internazionale coordinato Gerard Doyle (Armagh Observatory, UK), a cui ha partecipato Marco Stangalini (Istituto Nazionale di Astrofisica, Inaf), annuncia in un lavoro in pubblicazione nell’ultimo numero della rivista Scientific Reports (High-frequency torsional Alfvรฉn waves as an energy source for coronal heating) la scoperta di onde torsionali di Alfvรฉn di alta frequenza, con periodo di circa 30 secondi, in sottili tubi di flusso magnetici nell’atmosfera del Sole.

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Filmato ad altissima risoluzione spaziale e cadenza temporale (3,9 s) con riprese dello Swedish 1-m Solar Telescope che mostra la presenza di oscillazioni torsionali nel tubo di flusso magnetico interpretabili come onde di Alfvรฉn (clicca sull’immagine per avviare l’animazione). | Srivastava et al., Scientific Reports, 2017

Queste onde trasportano una grande quantitร  di energia negli strati piรน esterni dell’atmosfera della nostra stella e agiscono da sorgente di energia non solo per il riscaldamento della corona, ma anche per l’accelerazione del vento solare.

I fenomeni che avvengono nell’atmosfera solare sono dominati dai meccanismi che coinvolgono i campi magnetici del Sole che, nelle loro complesse evoluzioni dinamiche, possono attorcigliarsi tra loro come giganteschi, invisibili elastici, trasportando enormi accumuli di energia. Questa energia puรฒ essere rilasciata in modo impulsivo, come nel caso dei brillamenti solari, o in modo piรน graduale attraverso il processo di riscaldamento dovuto all’energia trasportata dalle loro oscillazioni, ovvero le onde di Alfvรฉn.

Grazie alla combinazione di sofisticate simulazioni numeriche e immagini ad altissima risoluzione spaziale, ottenute dal telescopio solare svedese SST (La Palma, Isole Canarie), il team di ricercatori รจ infine riuscito a identificare le onde di Alfvรฉn nell’atmosfera solare e quindi la possibile origine del riscaldamento coronale.

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Simulazione numerica che mostra la presenza di oscillazioni di Alfvรฉn torsionali in un tubo di flusso magnetico solare, in accordo con le osservazioni (clicca sull’immagine per avviare l’animazione). | Srivastava et al., Scientific Reports, 2017

ยซQuesto nuovo risultato fornisce una risposta a un enigma di lunga data riguardante il riscaldamento della corona solareยป, afferma Stangalini: ยซla scoperta di questo meccanismo di riscaldamento della corona fornirร  un nuovo orizzonte per la comprensione dei processi fisici nell’atmosfera solare, che sarร  oggetto di studio sia delle prossime missioni spaziali sia delle grandi infrastrutture di Terra, come il telescopio solare europeo (EST), attualmente in fase avanzata di progettazione, che fornirร  immagini con un dettaglio senza precedenti, riuscendo a identificare strutture di 25-30 km sulla superficie del Sole.ยป

Il lavoro rappresenta un passo importante nella comprensione dei processi fisici alla base del trasporto di energia nell’atmosfera della nostra stella e suggerisce la necessitร  di spingere la risoluzione spaziale oltre i limiti attuali, per studiare processi di fisica del plasma su scale spaziali molto piccole. Queste indagini sulle onde di Alfvรฉn, inoltre, possono avere importanti ricadute in una serie di ambiti di ricerca che vanno ben oltre la fisica solare, a partire da una migliore comprensione dei meccanismi di confinamento magnetico utilizzati nella fusione nucleare controllata.

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