
Brina
In inverno ci sono dei fenomeni che apparentemente si assomigliano, ma che nella realtà sono diversi tra loro. Faccamo riferimento alla brina, alla galaverna, alla calabrosa e al gelicio. Che differenza c’è tra loro? Andiamo per ordine: Brina È un deposito di ghiaccio fatto di granuli a forma di scagliette o aghi che si forma su superfici che tendono a perdere calore (vedi foto d’apertura). Cielo sereno e calma di vento sono gli elementi che favoriscono la sua formazione, perché aiutano il calore diurno a disperdersi velocemente. La brina può originarsi anche sopra altra brina (se per esempio non si è sciolta durante il giorno precedente) o sopra la neve. E si può formare anche nei frigoriferi. Se la brina si forma in primavera può essere dannosa per l’agricoltura e la vegetazione in genere in quanto danneggiano i germogli delle nuove piante.

Galaverna
Galaverna È un deposito di ghiaccio a forma di aghi, scaglie o anche a superficie continua che si forma quando vi è nebbia con una temperatura inferiore agli zero gradi centigradi. Di solito il rivestimento che si viene a creare non è molto consistente. Il fenomeno della galaverna è il passaggio da vapore acqueo a ghiaccio, che può avvolgere il terreno, gli alberi, i tetti delle case e mille altre cose. Tra tutti i fenomeni del gelo invernale è forse il più spettacolare perché può trasformare gli alberi in vere e proprie strutture scultoree. Come tutti gli altri fenomeni tuttavia, la durata è generalmente breve in quanto scompare al calore del Sole.
Calabrosa
Calabrosa La calabrosa è un deposito di ghiaccio che si produce in caso di nebbia con temperatura inferiore a 0 °C, di solito tra -2 °C e -8 °C. Si verifica quando si produce la solidificazione veloce di grosse gocce di nebbia. Al contrario della galaverna, costituita da aghi di ghiaccio, la calabrosa è formata da una crosta piuttosto compatta di ghiaccio con granuli che lo rendono simile a una spugna, a causa delle bolle d’aria che vi si trovano. Il colore è biancastro, se sottile è semi-trasparente. Sulle superfici la calabrosa può formare depositi di grande spessore, specie con vento forte. La densità è maggiore della galaverna, per cui è molto dannosa per i cavi elettrici e rami di alberi.

