Ecuador: il devastante impatto del colonialismo europeo sulla popolazione e l’ambiente
Gli alberi e il suolo sono i testimoni del genocidio coloniale in Ecuador. Ma le foreste tropicali possono riprendersi dall’impatto distruttivo delle attività umane
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Lo studio “Ecological consequences of post-Columbian indigenous depopulation in the Andean–Amazonian corridor”, pubblicato su Nature Ecology and Evolution da Nicholas Loughlin e William Gosling (The Open University e università si Amsterdam), Patricia Mothes (Escuela Politécnica Nacional – Quito) ed Encarni Montoya (The Open University e Consejo Superior de Investigaciones Científicas España), rivela che «Le foreste tropicali potrebbero essere più resilienti di quanto si pensasse agli effetti dei nostri comportamenti» e che «Se indisturbate, le foreste tropicali possono essere in grado di riprendersi dagli effetti nocivi dell’attività antropica»
Ma i ricercatori hanno anche scoperto che le popolazioni indigene che vivevono nelle foreste pluviali tropicali dell’Ecuador più di 500 anni fa avevano modificato il territorio più che l’agricoltura e la deforestazione che si verificano oggi. Sorprendentemente, dopo essere stati abbandonate per soli 130 anni dalle popolazioni indigene, queste foreste pluviali di alta quota, ora in via di estinzione, erano ritornate ad uno stato simile a quello di prima che i primi esseri umani arrivassero sul continente americano più di 15.000 anni fa.
Il team di scienziati guidati da , Loughlin, della School of environment, Earth and ecosystems sciences dell’Open Universitye dell’Institute for biodiversity and ecosystem dynamics dell’ università di Amsterdam, ha studiato la valle di Quijos, nelle Ande orientali del nord dell’Ecuador, che si trova a 2.000 – 2.900 metri sul livello del mare ed era un’importante rotta commerciale tra l’Impero Inca e i popoli autoctoni dell’’Amazzonia. Gli scienziati hanno estratto i sedimenti dal lago Huila, alla ricerca di carbone, polline, vasellame e spore che sono stati datati al radiocarbonio, questo ha permesso loro di ricostruire la storia degli esseri umani e di capire come gli indigeni utilizzassero il territorio prima e dopo l’arrivo degli invasori europei. Hanno trovato prove di fuochi e ceramiche, che suggeriscono l’esistenza di esseri umani, e un modello di cambiamenti nella vegetazione che ha contribuito lla ricostruzione di una linea temporale di eventi da quando le popolazioni indigene hanno popolato l’area, passando per la colonizzazione europea e fino ad arrivare ad oggi.
