Scoperto ghiaccio di “recente” formazione sulla Luna

0

Scoperto ghiaccio di “recente” formazione sulla Luna

Uno studio condotto da ricercatori della Brown University ha esaminato i dati ottenuti dal Lunar Reconnaissance Orbiter nel tentativo di risalire all’epoca in cui i depositi di ghiaccio al polo sud lunare si sono formati. I risultati, riportati sulla rivista Icarus, suggeriscono che alcuni di essi sono relativamente recenti
di Giuseppe Fiasconaro
www.media.inaf.it

Il fondo del cratere lunare Shackleton, permanentemente in ombra, ospita depositi di ghiaccio dโ€™acqua. Il nuovo studio condotto da Ariel Deutsch offre una stima di questi e altri depositi al polo sud lunare. Crediti: Nasaโ€™s Goddard Space Flight Center

Lโ€™esistenza di depositi di ghiaccio nei freddi crateri sparsi al polo sud lunare รจ uno dei fattori che ha contribuito a rinnovare lโ€™interesse per lโ€™esplorazione del nostro satellite naturale. La loro presenza โ€“ confermata lo scorso anno โ€“ riveste particolare interesse, soprattutto per le future missioni che potrebbero utilizzarli per scopi diversi.

Tuttavia, non vi รจ alcuna notizia sul come e quando questo ghiaccio sia arrivato lรฌ. Domande di fondamentale importanza anche per svelare la natura di questi depositi di ghiaccio.

Una rispostaย  adesso arriva da un nuovo studio condotto da un team di ricerca guidato da Ariel Deutsch โ€“ dottoranda alla Brown University, negli Usa โ€“ e pubblicato sulla rivista Icarus: mentre la maggior parte dei depositi ha qualche miliardo di anni, alcuni, in particolare quelli contenuti allโ€™interno dei crateri piรน piccoli, sarebbero piรน recenti.

Una conclusione alla quale Deutsch e colleghi sono giunti indirettamente grazie allโ€™utilizzo di sofisticati modelli di datazione assoluta. Utilizzando i dati forniti dal Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa, in orbita attorno al satellite dal 2009, i ricercatori hanno elaborato lโ€™etร  di venti grandi crateri โ€“ selezionati sulla base di tre criteri: posizione (tra 80ย  e 90 gradi Sud), dimensione (maggiori o uguali a 100 km quadrati) e pendenza (inferiore a 10 gradi) โ€“ presenti al polo sud lunare che ospitano ghiaccio dโ€™acqua superficiale.

Secondo lo studio, la maggior parte di questi crateri, in particolare quelli di grandi dimensioni, risalgono a circa tre miliardi di anni fa. E dal momento che i depositi di ghiaccio non possono essere piรน vecchi del cratere che li contiene, questo consente di determinare indirettamente un limite superiore allโ€™etร  dei depositi stessi.

Distribuzione dei crateri al polo sud lunare dei quali รจ stata stimata lโ€™etร . Crediti: Ariel N. Deutsch et al. 2019

รˆ anche vero, perรฒ, che il ghiaccio potrebbe essere in realtร  piรน giovane. Tuttavia, spiegano i ricercatori, cโ€™รจ motivo di credere che per questi depositi lโ€™etร  coincida. Prova ne รจ il fatto che hanno una distribuzione irregolare e questo, secondo i ricercatori, sarebbe spiegabile con impatti avvenuti in un arco temporale lungo quanto la loro etร .

Ma non tutti i crateri che i ricercatori hanno analizzato sono cosรฌ antichi. Accanto a questi, ce ne sono altri, piรน piccoli โ€“ con diametro inferiore ai 15 km โ€“ย  che per caratteristiche sembrano essere molto giovani, il chรฉ significa che lo sono anche i depositi che essi contengono.

ยซNon era mai stato osservato prima il ghiaccio in crateri cosรฌ giovaniยป, dice la dottoranda che ha guidato lo studio. ยซรˆ stata una sorpresa. Lโ€™etร  di questi depositi potrebbe dirci qualcosa sullโ€™origine del ghiaccio, e questo ci aiuterebbe a ricostruire la fonte e la distribuzione dellโ€™acqua nel sistema solare internoยป.

La presenza di depositi di ghiaccio dโ€™acqua di etร  diverse puรฒ indicare una provenienza da fonti differenti. I depositi piรน vecchi potrebbero contenere acqua trasportata da comete e asteroidi che hanno impattato la superficie, oppure acqua estratta dalle profonditร  lunari attraverso lโ€™attivitร  vulcanica. Processi che non possono perรฒ spiegare la presenza di acqua nei depositi piรน giovani โ€“ formatisi in unโ€™epoca senza grandi impatti nรฉ attivitร  vulcanica. Occorre dunque ipotizzare una sorgente diversa, per esempio il bombardamento da parte di micrometeoriti, o le interazioni fra il vento solare e la regolite. Ipotesi che solo le analisi dei campioni raccolti in loco โ€“ magari durante la futura missione Artemis โ€“ possono confermare.

ยซQuando progettiamo di tornare sulla Luna per unโ€™esplorazione umana a lungo termine, dovremmo conoscere le risorse sulle quali potremo contare, e al momento non lo sappiamoยป, osserva Jim Head della Brawn University, coautore dello studio. ยซStudi come questo ci aiutano a formulare previsioni su dove cercare per rispondere a queste domandeยป

Per saperne di piรน:

Share.

Leave A Reply