Ucciso a 21 anni per difendere l’ambiente in Messico. La breve e luminosa vita di Eugui Roy nel ricordo di amici e scienziati
0Dedicata alla memoria del giovanissimo ambientalista la scoperta di una nuova salamandra
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Palacios-Aguilar aggiunge: «A volte ci perdiamo tanto a parlare delle ranitas e degli insetti con cui piace lavorare che sembra che dimentichiamo il Paese in cui viviamo. Dove gli omicidi sono una cosa quotidiana e dove è abbastanza comune che abbiamo una persona che ci ricorda che queste cifre esorbitanti non fanno solo parte di un rapporto o di un resoconto governativo. Che sono persone che abbiamo conosciuto e che ci pesa sapere che non ci sono più. Ora è toccato a molti colleghi, compagni e amici sapere di questa brutta notizia. Con questo ragazzino ho potuto conoscere uno dei paradisi persi in mezzo alla Sierra Madre del Sur, la sua casa e un luogo in cui negli ultimi anni mi è mancato tornare. Forse era molto giovane, ma senza paura di sbagliare penso che fosse una delle persone che avrebbero contribuito di più (e in realtà ha contribuito alla scoperta di nuove specie e specie “rare” o che si presumevano estinte) a conoscere questa incredibile regione di Oaxaca. Non so i motivi, ma spero sinceramente che i colpevoli vengano perseguitati e puniti. Un abbraccio ovunque tu sia»,
Uno degli autori dello studio, Víctor H. Jiménez-Arcos, conclude; «Nella foresta nuvolosa oggi non piove, piange. Gli animali corrono, scappano, si nascondono. I serpenti si perdono, aggrediscono. Le rane cantano alla solitudine. Si è persa una luce intensa sul monte, una speranza, una vita che iniziava. Il futuro di un mondo migliore svanisce in queste ore terribili, dolorose e che non passano. Siamo in lutto, le foreste, le foreste, i fiumi, tutta la vita che sei riuscito a conoscere, è atterrita. Il coraggio, l’impotenza e l’odio sono superati solo dalla tristezza, per questa desolazione mortale. Non cammineremo di nuovo tra la nebbia. Non risaliremo di nuovo le cascate, non rideremo tutta la notte. Non più fauna, niente più flora. Ti hanno tolto vigliaccamente la luce, l’aria, i sogni. Non ci resta che onorarti. Ci rimane il ricordo. Non ci resta che conservare i boschi che ora ti proteggono. Ci resta che abituarci a non vederti, a non leggerti. Ci restano le gioie, le risate e la grande umanità che hai distribuito, grazie. Addio caro amico. Ci vediamo tra la nebbia».