Temporali sempre più intensi. Realtà meteo o percezione?

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Temporali sempre più intensi. Realtà meteo o percezione?

Fenomeni temporaleschi sempre più violenti? Vediamo se è vero o se è solo una suggestione
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Temporali sempre più intensi: percezione meteo o una realtà concreta? Molti lettori hanno notato tanti fenomeni severi, già a partire da Febbraio, mentre Maggio sta diventando un mese pieno di estremi. L’alluvione del Milanese, il tornado del Mantovano e le grandinate violente del Triveneto. Ma cosa sta accadendo al clima?

L’Italia già di suo è colpita da fenomeni intensi

La posizione geografica dell’Italia, tra discese fredde nord atlantiche e risalite calde africane, rende il nostro Paese un luogo ideale per manifestazioni temporalesche intense, soprattutto durante la Primavera e l’Estate. Tuttavia, negli ultimi anni, si è osservato un aumento significativo nella frequenza e nell’intensità dei temporali, che tendono a manifestarsi con una violenza crescente. 

La geografia fisica dell’Italia, con i suoi mari circostanti e il territorio montuoso, amplifica gli effetti dei temporali. Il contrasto termico tra l’aria calda che si alza dalle terre e quella più fredda proveniente dai mari genera forti dislivelli termici, condizione ideale per la formazione di temporali. 

Il ruolo dei cambiamenti climatici

Il cambiamento climatico, o climate change, è una delle principali cause di questa tendenza. L’aumento delle temperature medie globali ha un impatto diretto sulla formazione dei temporali. Un clima più caldo comporta un aumento dell’evaporazione dell’acqua dagli oceani, traducendosi in una maggiore umidità nell’atmosfera. Essa può creare condizioni meteorologiche più instabili, favorevoli allo sviluppo di temporali di maggiore intensità e violenza.

La convezione e il cemento

Con l’arrivo del periodo caldo, l’energia solare riscalda l’atmosfera terrestre in modo non uniforme. Questo riscaldamento irregolare provoca la creazione di correnti ascendenti d’aria, note come convezione atmosferica. Quando queste correnti raggiungono una certa altitudine, possono innescare la formazione di nubi temporalesche cariche di energia, cosa che non succede nel periodo freddo.

Un altro fattore spesso sottovalutato è l’influenza dell’urbanizzazione. Le aree urbane tendono a trattenere più calore rispetto alle zone rurali circostanti, creando delle “isole di calore” che possono alterare la circolazione dell’aria e favorire la formazione di tempeste locali. 

Le ondate di freddo tardive

Il fenomeno del Final Warming, che segna la conclusione dell’inverno con un riscaldamento finale della stratosfera, può spesso innescare ondate di freddo tardive, esattamente come successo a fine Aprile. Queste, interagendo con il calore delle zone temperate, favoriscono lo sviluppo di perturbazioni e temporali, magari con l’ausilio della radiazione solare e dei mari già caldi.

Una Primavera estremamente piovosa (e temporalesca)

La Primavera 2024 rappresenta un esempio lampante di estremizzazione climatica. Soprattutto perché ha registrato eccessi davvero impressionanti. Da un lato si è passati da una siccità grave a piovosità estrema nel settentrione e dall’altro si è acuita in maniera incredibile La siccità nel meridione. Al di là dei fenomeni temporaleschi è doveroso ricordare che l’estremizzazione del meteo è una delle conseguenze davvero sotto gli occhi di tutti.

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