Aviaria: uccisi un milione di polli, tacchini e oche negli allevamenti del Nord Italia

0

Aviaria: uccisi un milione di polli, tacchini e oche negli allevamenti del Nord Italia

Scritto da Francesca Mancuso
www.greenme.it

Il virus dell’influenza aviaria torna a far paura. Si parla infatti di un milione di uccelli abbattuti tra polli, tacchini e ocheย negli allevamenti di Veneto e Lombardia. Si tratta dell’H5N8. Questo specifico ceppo non costituisce una minaccia per l’uomo visto che non รจ in grado di passare alla nostra specie, ma l’emergenza rimane visto che la diffusione negli allevamenti intensivi รจ molto veloce per la loro stessa natura.

Anche se i numeri non sono ancora quelli dell’epidemia a cavallo del 2000, c’รจ preoccupazione per la diffusione del virus dell’aviaria. Quest’ultimo รจ stato veicolato, nel nostro paese, dagli uccelli migratori provenienti dalla Siberia e dall’Europa dell’Est.

Galline ovaiole, tacchini e oche da carne hanno trovato la morte, visto che il contagio, negli allevamenti intensivi, avviene molto piรน facilmente. Anche se si รจ cercato di correre ai ripari, non รจ stato comunque possibile salvare gli animali contagiati. Numerosi sono stati gli abbattimenti e ciรฒ dovrebbe far riflettere ancora una volta sull’insostenibilitร  degli allevamenti intensivi, dove gli animali sono costretti a vivere in spazi ristretti, a volte in pessime condizioni, ma soprattutto dove la diffusione di questo genere di virus รจ rapida e talvolta pericolosa.

Qui infattiย centinaia di migliaia di animali vivono ammassati in capannoni chiusi, in condizioni a volte cosรฌ dure da indebolire il loro sistema immunitario e favorendo la diffusione di ceppi virali.

Calogero Terregino, responsabile del centro di riferimento nazionale con sede all’istituto zooprofilattico delle Venezie spiega che di solito questa malattia รจ portata dagli uccelli selvatici e da quelli migratori.

โ€œNormalmente si tratta di un virus non violento, che quindi non fa scoppiare epidemie e comunque non in modo cosรฌ rapido. L’anno scorso perรฒ sono venuti dei migratori contagiati dalla forma ad alta patogenicitร  del virus. Si tratta di germani, alzavole, fischioni che svernano nelle valli venete e arrivano dall’Est Europa o dalla Siberia. Un gruppo dei virus che hanno portato ha colpito la popolazione stanziale di selvatici in Italia, come anatre e aironi e quando in primavera sono nati i piccoli erano infettati e, in quanto vettori particolarmente efficaci, hanno fatto girare l’H5N8 anche negli allevamenti fino all’ingresso degli allevamenti che si trovano nel Venetoโ€ spiega.

Questa malattia solitamente รจ presente nei mesi invernali ma questa volta si รจ diffusa anche nei mesi estivi.

โ€œSiamo preoccupati anche perchรฉ a novembre-dicembre ritorneranno i migratori e aspettiamo di capire se portano il virus e di che tipoโ€.

Clicca qui per conoscere in tempo reale la diffusione dell’aviaria in Italia e le province colpite, attraverso i dati dell’Istituto Zooprofilattico.

mappa focolai aviaria

Clicca qui per la mappa ingrandita dei focolai

รˆ la prima volta che dal nord Europa arriva un virus dell’aviaria cosรฌ potente, che colpisce fuori stagione. In un solo allevamento, ha ucciso il 90% dei volatili in 24 ore, e nell’arco di una sola settimana si รจ diffuso anche tra centinaia di migliaia di galline, abbattute dai veterinari.

Il problema perรฒ non riguarda solo l’Italia. Anche dalle Filippine giunge notizia della diffusione del virus. Nella provincia di Pampagna, sono stati abbattuti centinaia di migliaia di uccelli dopo che il Ministo dell’agricoltura Emmanuel Piรฑol ha confermato l’epidemia di influenza aviaria l’11 agosto scorso. Tra questi, circa 129.000 polli cullati provengono da cinque allevamenti nei villaggi di San Carlos e Santa Rita.

I sintomi dell’influenza aviaria

Questo specifico ceppo non desta preoccupazione per la salute umana ma in generale, l’influenza aviaria presenta sintomi simili ad altri tipi di influenza tra cui febbre, tosse, dolori muscolari, congiuntivite, In alcuni casi puรฒ provocare anche problemi respiratori e polmonite.

Francesca Mancuso

Share.

Leave A Reply