INGV: una previsione probabilistica per le sequenze di terremoti
In presenza di sequenze di scosse sismiche, รจ possibile fornire una stima della probabilitร che in un certo luogo si verifichi una forte scossa successivamente. Lo dimostra un nuovo sistema pilota progettato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, le cui stime sono risultate in buon accordo con i dati sperimentali registrati durante la sequenza Amatrice-Norcia che ha colpito il centro Italia lo scorso anno
di Folco Claudi
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I terremoti si possono prevedere? ร questa una delle questioni piรน pressanti per le politiche di gestione del rischio sismico, soprattutto in un paese come l’Italia in cui questo rischio รจ elevato in una buona porzione del territorio. Se si dovesse dare una risposta secca, sarebbe un deciso no: i terremoti possono verificarsi in qualunque momento senza avvisaglie. Bisogna perรฒ anche sottolineare che sono stati fatti enormi passi avanti negli studi che cercano di stabilire regolaritร statistiche su come evolvono le sequenze sismiche, e di conseguenza su come cambia la probabilitร , nel tempo e nello spazio, dopo che una scossa si รจ giร verificata.

In questa direzione va un progetto pilota dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV)ย chiamato sistema OEF_Italy (Operational earthquake forecasting in Italy),ย descritto sulle pagine di โScience Advancesโ, in un articolo firmato da Warner Marzocchi, Matteo Taroni e Giuseppe Falcone dell’INGV di Roma. L’OEF_Italy supera alcune limitazioni tipiche dei sistemi di previsione probabilistica fin qui elaborati e ha dato buoni risultati anche durante l’ultima sequenza sismica italiana di una certa importanza, quella di Amatrice-Norcia, dotata di caratteristiche atipiche.
Il 24 agosto 2016 il territorio del comune di Amatrice รจ stato da un sisma di magnitudo 6 che ha causato gravi danni e circa 300 vittime. Quell’evento non era stato preceduto da alcun incremento dell’attivitร sismica ed era stato poi seguito da una sequenza di scosse molto complessa, anche e soprattutto nella sua distribuzione spaziale, con circa 50.000 scosse complessive.
Solo due mesi piรน tardi, infatti, due scosse molto potenti sono avvenute nei territori piรน a nord di Amatrice, quelle di magnitudo 5,9 e 6,5 che hanno colpito Visso e Norcia il 26 ottobre e il 30 ottobre, rispettivamente, rinvigorendo la sequenza sismica. Successivamente un altro incremento importante di sismicitร รจ stato osservato a gennaio dell’anno successivo vicino alla diga di Campotosto, a sud di Amatrice.
Si tratta di un comportamento che si discosta alquanto da quello tipico che prevede una scossa principale molto intensa (mainshock) seguita da molte altre scosse successive piรน piccole (aftershock), che possono essere descritte dal modello previsionale piรน accettato dai sismologi, quello di Reasenberg e Jones. Quest’ultimo sistema perรฒ non puรฒ prevedere sequenze complesse come quella del centro Italia dello scorso anno, e non include informazioni geografiche, come invece fa l’OEF_Italy, che quindi potrebbe rivelarsi molto utile nella gestione del rischio, a patto di capire esattamente le sue potenzialitร .
โVorrei prima di tutto sottolineare che questo non รจ un sistema di previsione dei terremoti nel senso comune: i terremoti piรน intensi possono avvenire senza che vi sia una sequenza sismica precedente: questo รจ uno strumento utile quando una sequenza sismica giร c’รจ, perchรฉ fornisce una stima di come cambia la probabilitร che si verifichino grandi terremotiโ, ha spiegato Marzocchi a โLe Scienzeโ. โEsso si applica sia nel caso in cui la sequenza รจ generata da un grande terremoto, come nel caso di Amatrice, sia quando la sequenza non รจ caratterizzata da un grande terremoto, come molte delle sequenze sismiche in Italia; si รจ visto che questa probabilitร aumenta, e anche di molto: puรฒ crescere 100 o anche 1000 volte rispetto a una situazione in cui non c’รจ una sequenza sismicaโ.
Di solito la validitร di modelli di questo tipo viene verificata con dati del passato. Invece in questo caso si รจ potuto fare un confronto sperimentale โin tempo realeโ sulla base dei dati raccolti durante la sequenza sismica di Amatrice-Norcia. Risultato: il numero di scosse di magnitudo maggiore di quattro, in tutta la sequenza, e la loro distribuzione spaziale erano compatibili con le stime probabilistiche fornite dal modello.
