La sorgente dei terremoti del 18 gennaio 2017 a Montereale ottenuta dalla modellazione delle deformazioni del suolo
Scritto da Silvia Mattoni
comunicazione.ingv.it
Le analisi sui dati da satellite hanno consentito di misurare i movimenti del suolo generati dai 4 eventi sismici di magnitudo da 5 a 5.5 che si sono verificati il 18 gennaio 2017 nell’area di Montereale, e di individuare la faglia sorgente dei terremoti.
Figura 1 – vista da sud-ovest della faglia del Monte Gorzano con i segmenti che si sono attivati dal 2009 al 18 gennaio 2017.
Tale attivitร รจ coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene svolta da un team di ricercatori dellโIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dellโIstituto per il Rilevamento Elettromagnetico dellโAmbiente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli), centri di competenza nei settori della sismologia e dellโelaborazione dei dati radar satellitari, con il supporto dellโAgenzia Spaziale Italiana (ASI). Grazie allโuso dei dati radar, acquisiti dai satelliti della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus e ALOS-2 dellโAgenzia Spaziale Giapponese (JAXA) in forza di un accordo con ASI, il team di ricercatori CNR-IREA รจ stato in grado di misurare i movimenti del suolo causati dai terremoti del 18 gennaio 2017.
Figura 2 – Vista in pianta dei segmenti di faglia che si sono attivati dal 2009 ad oggi con eventi sismici di diversa magnitudo. E’ indicata la sorgente dei terremoti di Montereale.
L’INGV ha utilizzato le mappe dello spostamento del suolo elaborate da IREA-CNR per generare un modello della faglia lungo la quale sono avvenuti, a profonditร variabili tra 8 e 10 km, i 4 eventi del 18 gennaio nel giro di poche ore. Lo scorrimento massimo della crosta terrestre lungo la faglia ammonta a circa 90 cm e non ha raggiunto la superficie ma si รจ fermato a circa 3 km di profonditร (Figura 1). Il modello ricostruito รจ ancora preliminare ma indica chiaramente che questi terremoti sono avvenuti sul piano di faglia regionale del Monte Gorzano, lo stesso sul quale il 24 agosto 2016 รจ iniziata la sequenza con l’evento di Amatrice, e su cui nel 2009 si erano verificati degli eventi piรน piccoli nella zona di Campotosto (Figure 2 e 3).
Figura 3 – Visione prospettica da ovest dei modelli di sorgente dei principali terremoti nellโarea dal 6 aprile 2009 ad oggi. Si veda la figura 3 per i riferimenti geografici.