CNR: L’Artico si riscalda più del resto del pianeta
Evidenziata la progressiva “atlantificazione” di un fiordo delle Svalbard e il permafrost dell’Artico libera gas serra
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Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è presente nell’Artico con la base Dirigibile Italia e sottolinea che si tratta di «un luogo fragile e cruciale per la Terra, si sta riscaldando in modo molto maggiore di quanto avvenga nel resto del pianeta. In tale regione molti processi legati al cambiamento climatico possono essere amplificati. Ad esempio, il ritiro dei ghiacci causato dal riscaldamento causa ulteriore riscaldamento perché riduce l’albedo (la capacità delle superfici “bianche” di riflettere la radiazione solare), il riscaldamento della colonna d’acqua in assenza di ghiaccio estivo porta allo scioglimento del fondale marino perennemente ghiacciato (permafrost), con la possibilità che il metano intrappolato nei fondali marini possa essere ceduto all’atmosfera, conseguente aumento di concentrazione di questo gas serra e ulteriore riscaldamento del pianeta».
Il presidente del Cnr Massimo Inguscio ricorda che «La ricerca scientifica italiana in Artico contribuisce agli studi internazionali e interdisciplinari per aumentare la conoscenza dei cambiamenti climatici. Il fine è informare i policy maker, la comunità scientifica, le organizzazioni internazionali, le singole persone e, al tempo stesso, collaborare a mitigarne gli impatti e consentire una gestione sostenibile degli ecosistemi naturali e dell’attività umana nella regione».
Attualmente Il Cnr sviluppa nella sua stazione artica si esplica più di 20 progetti di ricerca riguardanti fisica dell’atmosfera, oceanografia e biologia marina, geologia e geofisica, indagini sugli ecosistemi e sul paleo clima e ora pubblica due risultati di queste ricerche complesse ed essenziali.
