Scoperta l’area del cervello dove ha origine la schizofrenia
Una ricerca italiana contraddice la teoria finora più accreditata, secondo la quale allucinazioni e alterazioni della percezione hanno origine nella corteccia frontale.
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Una malattia cronica, grave e invalidante che colpisce il cervello: la schizofrenia è una delle patologie psichiatriche più diffuse. Subdola, perché la maggior parte dei pazienti affetti mostra i sintomi soltanto in tarda adolescenza, della schizofrenia si è sempre pensato trovasse origine nella corteccia frontale del cervello che controlla le attività più complesse. Ma ora una ricerca ribalta le convinzioni degli scienziati, aprendo la strada a cure più mirate.
I ricercatori del Centro per i sistemi di neuroscienze e cognitivi (Cncs) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Lit) a Rovereto, infatti, in un nuovo studio avrebbero identificato la “culla” della schizofrenia in altre aree, più lontane rispetto alla parte più evoluta del cervello.
Una scoperta che contraddice la teoria finora più accreditata, secondo la quale le allucinazioni e le alterazioni della percezione che caratterizzano questa patologia nascono nella corteccia frontale, in quell’area del cervello che controlla le funzioni primarie elevate come il linguaggio e la programmazione di azioni.
Cos’è la schizofrenia e come si manifesta
Si tratta di una patologia cronica che colpisce indistintamente uomini e donne di tutti i ceti sociali e che riguarda il cervello. La parola schizofrenia deriva dal greco e indica una “mente separata”, cioè una separazione dalla realtà: un individuo schizofrenico sostiene di sentire voci che altri non sentono, è convinto che gli altri leggano i suoi pensieri o che complottino di fargli del male, è capace di stare seduto per ore senza muoversi né parlare.
