C’è il 75 – 80% di probabilità che ci sia un nuovo episodio di El Niño nei prossimi 3 mesi
L’allarme lanciato dalla World meteorogical organization: maggiore probabilità di alluvioni e siccità
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Secondo il bollettino “El Niño/La Niiña Update” pubblicato dalla World meteorological organization (Wmo) «La probabilità che un episodio di El Niño si sviluppi entro febbraio 2019 è dal 75 al 80%, ma non dovrebbe essere di forte intensità».
Alla Wmo spiegano che «In alcune regioni del Pacifico Tropicale le temperature di superficie del mare corrispondono già a à un episodio El Niño di debole intensità, ma non sono state ancora osservate le condizioni atmosferiche corrispondenti.
La El Niño/Southern Oscillation (Enso) è un fenomeno naturale caratterizzato da fluttuazioni delle temperature sulla superficie dell’Oceano Pacifico equatoriale e da variazioni della circolazione atmosferica e l’Enso esercita una grande influenza sulle condizioni climatiche in numerose regioni del mondo e sulle temperature globali. I progressi in termini di comprensione e di modellizzazione dell’Enso, resi possibili da vasti programmi di osservazione e di lavori di ricerca coordinati, hanno permesso di migliorare le capacità operative, di sorveglianza e previsione e, conseguentemente, di aiutare la comunità globale a prepararsi ai rischi – forti piogge, inondazioni e siccità – di El Niño.
Il bollettino Wmo sottolinea che «Da ottobre 2018, le temperature di superficie del mare nel Pacifico centro-orientale corrispondono a un’anomalia El Niño di debole intensità. Ma l’atmosfera non ha ancora reagito a questo aumento della temperatura e i venti ad alta quota, la nuvolosità e la pressione al livello del mare non sono ancora caratteristici di un episodio El Niño. Secondo la previsione dei modelli, la situazione potrebbe cambiare nel corso dei due o tre prossimi mesi. La probabilità che un episodio El Niño avvenga per il periodo dicembre 2018–febbraio 2019 è stimata intorno al 75 – 80 %; quanto a quella che prosegua da febbraio ad aprile 2019, è di circa il 60%». Sempre secondo le previsioni dei modelli: «L’anomalia sarà compresa tra delle condizioni neutre e calde e con un’intensità moderata e la temperatura di superficie del mare raggiungerà, al suo massimo, dei valori posti tra gli 0,8 e gli 1,2 gradi Celsius circa al di sopra della norma».
Secondo la Wmo, le possibilità di un episodio di El Niño di forte intensità, cioè con un aumento delle temperature di superficie nell’Oceano Pacifico tropicale di almeno 1,5° C al di sopra della norma, «E’ attualmente debole».
Maxx Dilley, direttore dell’ufficio Climate prediction and adaptation della Wmo, conferma e conclude che «L’episodio El Niño previsto non dovrebbe essere così forte come quello del 2015-2016, che ha innescato delle siccità, delle inondazioni e degli sbiancamenti dei coralli in diverse regioni del mondo. Ma, anche così. può avere degli effetti considerevoli sui regimi delle precipitazioni e le temperature in numerose regioni, il che avrebbe conseguenze non trascurabili sul settore agricolo e la sicurezza alimentare, così come per la gestione delle risorse idriche e la salute pubblica. Inoltre, insieme al cambiamento climatico a lungo termine, questo episodio nel 2019 potrebbe spingere ancora di più le temperature verso l’alto a livello planetario».
L’El Niño/La Niiña Update è accompagnato dal Global seasonal climate update, un bollettino stagionale sul clima secondo il quale «I regimi delle precipitazioni previsti per il periodo che va da dicembre a febbraio somigliano a quelli generalmente associati al fenomeno El Niño. Ma in alcune regioni le precipitazioni sono state deboli o non corrispondono ai livelli di un episodio El Niño».
