Tra le praterie siberiane, circa 39mila anni fa, girovagavano gli Elasmotherium sibiricum, o unicorni siberiani, animali enormi di circa 3,5 tonnellate di peso, molto simili ai rinoceronti attuali, ma caratterizzati da un corno unico decisamente più grande (fino a un metro di lunghezza) che sporgeva tra le loro orecchie. E ora a far luce sulle ragioni della loro estinzione è un team internazionale di ricercatori che, in uno studio apparso sulle pagine di Nature Ecology & Evolution, ha dimostrato come l’unicorno siberiano non sembrerebbe essersi estinto 200mila anni fa come pensato finora, ma quando cominciò un lieve cambiamento climatico che avrebbe ridotto significativamente il suo habitat in Russia, Kazakistan, Mongolia e Cina settentrionale.

Grazie alla datazione del radiocarbonio su 23 esemplari di ossa fossilizzate di unicorni siberiani, infatti, la ricerca ha dimostrato che questi animali sono scomparsi circa 160mila anni dopo rispetto a quanto pensato finora: ciò vorrebbe dire che potrebbero aver vissuto contemporaneamente ai nostri antenati.

Ma, precisano i ricercatori, la causa della loro estinzione non è riconducibile agli esseri umani moderni. “L’unicorno siberiano sembra essere stato duramente colpito durante un cambiamento climatico in Eurasia”, ha spiegato il coautore dello studio Chris Turney, dell’Università del New South Wales. “Un brusco calo della temperatura ha portato ad un aumento della quantità di terreno ghiacciato, riducendo di conseguenza le praterie in cui vivevano questi animali e colpendo così le popolazioni su una vasta regione”.

Inoltre, dalle analisi del dna di questi animali, i ricercatori hanno scoperto che, nonostante le sorprendenti simiglianze con i rinoceronti attuali, l’unicorno siberiano era solamente un parente molto distante. “Gli antenati degli unicorni siberiani si separano da quelli di tutti i rinoceronti più di 40 milioni di anni fa”, ha spiegato Kieren Mitchell, ricercatore di genetica dell’Università di Adelaide e coautore dello studio. “Ciò rende l’unicorno siberiano e il rinoceronte cugini ancora più lontani rispetto agli esseri umani e le scimmie”.