Gli anelli sono molto più giovani di Saturno
Università La Sapienza: «Si formarono “solo” 100 milioni di anni fa, quando sulla Terra moriva l’ultimo dinosauro»
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Secondo lo studio “Measurement and implications of Saturn’s gravity field and ring mass” pubblicato su Science da un team di ricercatori italiani, statunitensi e israeliani guidati da Luciano Iess del Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell’università La Sapienza di Roma, «Misure della gravità di Saturno e della massa dei suoi anelli, effettuate con la sonda Cassini prima della sua disintegrazione nell’atmosfera del pianeta, hanno rivelato che i venti del gigante gassoso si estendono ad una profondità di 9000 km e che gli anelli si sono formati al più 100 milioni di anni fa».
I ricercatori italiani spiegano che «Gli anelli sono la caratteristica più iconica di Saturno, ma la misura della loro massa effettuata dai ricercatori di Sapienza mostra che la loro origine è assai più recente del pianeta. Infatti, Saturno si è formato assieme al sistema solare in tempi molto più remoti, circa 4,5 miliardi di anni fa, mentre gli anelli potrebbero risalire all’epoca in cui gli ultimi dinosauri abitavano la Terra».
I risultati della ricerca sono stati ottenuti grazie alle misure effettuate con la sonda Cassini della Nasa nella fase finale della missione, durante sei spettacolari passaggi ravvicinati del pianeta, tra l’atmosfera e gli anelli. La missione Cassini è terminata il 15 settembre 2017, utilizzando il propellente residuo per una manovra che ha fatto precipitare la sonda nell’atmosfera di Saturno, in modo da proteggere le lune del pianeta da possibili contaminazioni.
Alla Sapienza spiegano ancora: «Misure di velocità della sonda, con precisione di pochi centesimi di millimetro al secondo, effettuate attraverso il collegamento radio con antenne di terra della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea, hanno permesso di determinare separatamente la massa degli anelli e la gravità del pianeta. Ma qual è la relazione tra la massa e l’età degli anelli? Misure effettuate in precedenza da altri strumenti di Cassini avevano mostrato che gli anelli sono composti al 99% da ghiaccio, e da impurità pari all’1% della massa totale. La sonda Cassini aveva anche determinato il flusso di particelle contaminanti (microscopici granelli di silicati) presenti attorno a Saturno. Misurando la massa degli anelli è stato quindi possibile risalire alla quantità di impurità accumulate e quindi determinare il tempo necessario perché si depositassero: da 10 a 100 milioni di anni».
