40 zone costiere italiane saranno sommerse dal mare, senza mitigazione del rischio (VIDEO)
L’allarme lanciato dal Convegno Enea-Confcommercio su economia del mare e innalzamento del Mediterraneo
di Umberto Mazzantini
www.greenreport.it
Al convegno “Pericolo Mediterraneo per l’economia del mare” ,organizzato da Confcommercio in collaborazione con l’Enea, si è parlato di innalzamento del livello del mar Mediterraneo, dell’impatto che questo avrà sulle attività turistico-balneari e marittimo-portuali e della necessità di «interventi tempestivi per la salvaguardia dei territori costieri e della blue economy».

Il meeting è stata l’occasione per firmare un Protocollo d’intesa sullo sviluppo sostenibile che prevede un’ampia collaborazione in settori, come l’uso efficiente delle risorse, il recupero dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e la riqualificazione energetica.
La collaborazione tra Enea e Confcommercio prevede anche lo studio del rischio inondazione sui 21 principali porti commerciali italiani, oltre all’impatto sulle attività turistico-balneari. Dallo studio emerge che «il livello del mar Mediterraneo si sta innalzando velocemente a causa del riscaldamento globale. Entro il 2100 migliaia di chilometri quadrati, oltre 5.600 km quadrati e più di 385 km di costa, di aree costiere italiane rischiano di essere sommerse dal mare, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento».

L’Enea sottolinea che, prendendo in considerazione un modello cautelativo, «Entro la fine del secolo l’innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato tra 0,94 e 1,035 metri»; con una previsione prudenziale si arriva a un aumento del livello del mare «tra 1,31 metri e 1,45 metri». Un innalzamento che metterebbe in crisi intere aree costiere e le loro attività turistiche, portuali e legate al mare,
Enea continua la mappatura dettagliata delle 40 zone costiere a rischio inondazione in Italia, dove sono presenti attività turistico-balneari, ferrovie, strade e autostrade, riserve naturali e città ad alta densità abitativa. Di queste 40, ha realizzato mappe ad alta definizione di 14 aree, con un’estensione totale di 5.686,4 km2, pari a una regione come la Liguria. Infatti, come spiega Confcommercio, dalla mappa diffusa dall’Enea viene confermato che a forte rischio innalzamento del mare «Sono una vasta area nord adriatica tra Trieste, Venezia e Ravenna; la foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo; l’area di Lesina (Foggia) e di Taranto in Puglia; La Spezia in Liguria, tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull’Isola d’Elba e le aree di Grosseto e di Albinia in Toscana. Andando al Centro-Sud, ad essere minacciate sono la piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio; la piana del Volturno e del Sele in Campania; l’area di Cagliari, Oristano, Fertilia, Orosei, Colostrai (Muravera) e di Nodigheddu, Pilo, Platamona e Valledoria (Sassari), di Porto Pollo e di Lido del Sole (Olbia) in Sardegna; Metaponto in Basilicata; Granelli (Siracusa), Noto (Siracusa), Pantano Logarini (Ragusa) e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia; Gioia Tauro (Reggio Calabria) e Santa Eufemia (Catanzaro) in Calabria».
