Lo scioglimento del permafrost sta riportando alla luce batteri e spore pericolosi
Lo scongelamento del ghiaccio nelle zone polari sta rivelando una serie di orrori e ora un grave allarme arriva dalla Russia. Le ricerche lo dicono da tempo, e ora arrivano ulteriori conferme.
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Qui, nella regione siberiana, gli scienziati hanno fatto una scoperta che ha dell’incredibile: lo scioglimento del permafrost dovuto al riscaldamento globale sta liberando nell’aria spore e batteri rimasti congelati per migliaia di anni.
Virus preistorici, ricadute nucleari, gas serra e spore che causano l’antrace: è tutto ciò che gli esperti stanno verificando nella repubblica russa della Jacuzia e che potrebbe mettere i residenti a rischio delle più antiche malattie.
La Jacuzia (o Sacha) si trova nel nord-est della Siberia e copre alcuni dei più freddi luoghi abitati del pianeta, con temperature medie invernali che scendono regolarmente sotto i 30° C. Nonostante ciò, anche questa zona sta subendo un forte riscaldamento in relazione al cambiamento climatico.
In soli 10 anni, le temperature medie nella capitale Jakutsk sono aumentate di 2,5° C. Ciò solleva ogni sorta di problema, non ultimo il crollo delle infrastrutture appositamente costruite per far fronte al permafrost della regione. E molti sollevano anche preoccupazioni sul ritorno del cosiddetto “zombie Anthrax”.
L’antrace è una infezione potenzialmente mortale causata dal Bacillus anthracis. Le spore dei batteri si trovano naturalmente nel terreno della terra e da qui possono essere ingerite da animali che mangiano le piante. Come molti altri patogeni, il B. anthracis può andare in “clandestinità” (o ibernazione) quando le condizioni non sono giuste, per tornare nuovamente quando le circostanze lo permettono.
Proprio il permafrost, come quello della Jacuzia, fornisce lo stato perfetto per il “letargo” dell’antrace. Il B. anthracis può infatti giacere inattivo in questo stato freddo anche per più di 100 anni.
È per questo che ora gli esperti hanno concluso che le alte temperature hanno provocato un maggiore disgelo del ghiaccio, liberando l’antrace da siti di infezione vecchi di decenni. In realtà, parte del problema qui risiede nelle epidemie di antrace durante la prima metà del XX secolo, quando le carcasse di renne incrostate di antrace venivano lasciate a decomporsi in modo naturale.
